.Capitolo 4.

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Dopo il primo giorno di scuola, Max era più confuso di quanto fosse mai stato nella sua vita. Che diamine gli era preso? Apparte i primi accenni di una vita sociale MAI avuti prima, ma per il resto..... Raphael? Insomma se l'era posto il dilemma della sua sessualità, ma giusto perché con l'avanzare di tutte le community LGBT+ era una domanda che gli era stata posta dalla società in sé, lui d'altronde non sapeva neanche da dove partire, anche perchè l'inizio della sua pubertà era ancora da vivere.

<<ma è successo qualcosa?>> chiese preoccupato Marcus, che si era avvicinato a lui, dato che erano 10 minuti che stava aspettandolo fuori da scuola per poi rendersi conto del fratellino seduto su una panchina del cortile, mezzo assente.

<<AHHH! SI, SI ANZI NO... Oddio>> trasalì Max, che immerso com'era nei suoi pensieri, si trovò davanti il fratello maggiore. L'angelo alzò un sopracciglio inquisitorio, anche se forse aveva capito, più o meno, cosa ci fosse di mezzo: <<Max stai bene?>>

Il ragazzino preso un respiro lungo: <<si tutto bene, tutto bene. Sono solo un po' rincoglionito scusa!>> sorrise per poi andare ad abbracciare il fratello. <<sicuro? È successo qualcosa a scuola??>> chiese Marcus...."Radar protezione-fratello-maggiore activated" ((aka "a chi devo spaccare la faccia?")).

<<sì tutto ok, è andato tutto bene. Sai non sono abituato a stare cosi tranquillo sul suolo scolastico!!>> cercò di giustificarsi il ragazzetto.
Marcus capì che era un casino, un bel casino adolescenziale di chissà quale natura, ma basta non fosse bullismo e per lui andava bene che Max gliene parlasse quando se la fosse sentita, finché...

<<Ciao Max, ci vediamo domani. Ti porto gli appunti delle lezioni precedenti di Scienze, la prof vuole sapere quello che ha spiegato... va bene?>> Comparì dal nulla cosmico Raphael, facendo letteralmente arrossire Max fino alla radice dei capelli e illuminare gli occhi di una luce strana, che balbettante si riprese:<< Si grazie Raphy, sei il migliore. Ci vediamo domani allora.>>

Si salutarono con un gesto della mano, e appena il mulatto si fu allontanato, Marcus la toccò piano....moooooolto piano:<<uuuuuuuuuuuuu, ti sei preso una cotta bella grossa per quel ragazzo... minchia che colpo di fulmine rapido!>> disse ridacchiando.

Max lo guardò malissimo:<<N-non è una cotta....insomma lo conosco da neanche 4 ore!!! E poi che ne sai te che a me piace il cazzo oh?>> cercò di difendersi.
<<si e io sono il Papa....vabbè è normale alla tua età non capirci un cazzo e infatuarsi pure del primo albero che vedi..>> lo rassicurò Marcus, iniziando a camminare verso la scuola.
<<chi ha mai detto che è un infatuazione???>> disse mezzo sborone per cercare una dignità mezza persa.

<<ah giusto, sei innamorato...>> la toccò ancora più piano Marcus. <<LA PIANTI????????>> gli tirò dietro Max, prima di raggiungerlo a corsa.
L'angelo non poté fare altro che stringerselo: << goditela, divertiti, sperimenta, ama... L'adolescenza è meravigliosa. E se hai bisogno, io ci sono, come Lawrence.... è una cosa tua questa, noi non possiamo dirti chi sei e cosa ti piace, ma noi siamo qui a sostenerti, sappilo!>>

Max sorride e si tranquillizzò, chi meglio di loro sapevano cosa volessse dire quello che stava provando Max insomma... <<A proposito, dove sta Lawrence???>> chiese il ragazzino al fratello, inquisitorio del fatto che non si fosse presentato alla fine di un giorno così importante.

<<Sai Sirio dalle Mura, il tuo professore?>> domandò Marcus, che ricevette solo uno sguardo ancora più confuso dal fratellino. <<aspetta e vedrai, ti do il permesso di ridere solo stavolta....>>

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Ci volle ancora più tempo della prima crisi a far calmare Lawrence questa volta, le bacchettate lo avevano abbastanza distrutto, ma ancora di più la paura viscerale di aver perso Sirio. E il professore lo sapeva. Infatti non si era fermato dal coccolarlo e rassicurarlo, di quanto fosse fiero di lui e di quanto gli volesse bene.

L'angelo si strusciò sul petto di Sirio con la testa, per poi affondare il viso nell'incavo del collo paterno:<<...hai cambiato colonia...>> disse con un sorrisetto. <<ma come mi conosci bene.... si, l'ho cambiata, ti piace?>> Chiese il professore, accarezzandogli dolcemente la schiena, e ottenendo un "si" con la testa.

<<ora stai tranquillo, ti metto un po' di arnica, va bene?>> disse quasi con un sussurro Sirio al suo piccolo mezzo addormentato. Si chinò leggermente verso il tavolo per prendere il tubetto, ottenendo una risatina da parte di Lawrence, che aveva capito che si era preparato tutto, sapendo che l'artista sarebbe andando a fargli visita e a prendersi una bella sculacciata.

Gli mise la crema con delicatezza, stando attento a non essere troppo insistente là dove la pelle si era arrossata molto, ma decise lo stesso di andare a ferirgli l'orgoglio:<<ma dimmi te se devo sempre farti il culetto tutto rosso per farti stare bravo, eh? Il mio piccino monello....>> disse Sirio quasi canzonatorio, sorridendo quando sentì l'artista nascondersi ancora di più nel suo petto, probabilmente rosso come un peperone.

Dopo un altro po' di coccole, era ora di finire la punizione:<<su su, ora all'angolo a riflettere ancora un po', sai che secondo me devi fare mente locale anche DOPO, con il culetto bello rosso almeno hai un promemoria delle conseguenze delle tue azioni>> lo disse dolcissimo, cercando di staccare piano da sé Lawrence, che proprio non voleva saperne.

Ottenne non pochi capricci, ma un paio di baci sulla fronte convinsero il ragazzo a mettersi a quel dannato angolo, con solo i pantaloni abbassati per fortuna. <<su trenta minuti e poi recuperiamo Marcus e Max a casa, chissà cosa penserà quando scoprirà che sono praticamente il vostro papà...>> disse Sirio sorridendo, prima di mettersi a correggere dei compiti.

Neanche dieci miniti dopo, il bussare alla porta dello studio fece sudare freddissimo Lawrence, che già stava per sistemarsi i pantaloni calati, ma Sirio lo fermò con un gesto della mano, per poi dire: <<...in principio....>>
Marcus rispose prontamente, aprendo la porta<< ...era il verbo (era la loro parola d'ordine, la prima frase dell'apocalisse di san Giovanni, figuratevi se fosse entrata una segretaria)... ciao papo!>>

Lawrence tirò un sospiro di sollievo, anche se doveva comunque restare all'angolo. Sirio e Marcus si abbracciarono entusiasti, e Max era...confuso. MOLTO CONFUSO.
<<qualcuno mi spiega?>> l'artista tirò un urlo:<<MA VAFFANCULO EH! grazie per avermi rovinato la reputazione....Max salvami mi hanno torturato...>>

Marcus interruppe la cosa:<< primo, zitto. So le dinamiche e te lo meriti! A meno che tu non voglia che ci passi pure io la mano, e tanto il piccolo lo sa che le prendi da me come io da te.......secondo, Max devi sapere che noi conosciamo Sirio da molto tempo, tanto che è come un padre per noi. Non è stata casuale come scelta la nostra su questa scuola, di certo ti sappiamo al sicuro... e non ti preoccupare, non finirai come quel deficiente se combinerai qualcosa... anzi Sirio potrebbe fare lo stronzo e fare favoritismi con noi, diventando tuo alleato......>>

Max non si scompose più di tanto, dopo tutto quello che gli era successo durante la giornata, quella era la cigliegina sulla torta:<<basta che non le prenda pure io e a me va bene tutto....>>
Ci fu una sorriso collettivo dal professore e da Marcus, insomma, la famiglia si era allargata. Sirio andò da Lawrence per tirargli due scapaccioni, facendolo saltare:<<suu rivestiti che si va a pranzo, mi unisco a voi!>>

Mentre Lawrence, fulmindo tutti con lo sguardo, in particolare Max che stava ridacchiando stronzo al suo dolore con la faccia del "ecco che si prova, infame, dopo tutte quelle che ho preso da te, GODO", si rivestiva, Sirio prese in braccio il piccolino, cominciando a sputtanare beatamente l'artista, rammendando il ragazzino di non fare come faceva il suo fratellone. Marcus andò dal fidanzato, che ormai l'aveva presa con sportività, e gli diede un bacio passionale, prendendolo per la mano, seguirono Sirio a casa.

Questa è la mia strada Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora