.Capitolo 43.

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Sirio tirò su Marcus per il colletto della maglia, prima di tirargli un paio di sberle secche sul sedere, che da bagnato erano molto più dolorose, facendo piagnucolare il ragazzo.
<<ora andiamo in casa e mi spieghi per bene che cosa ti è passato per la testa!>> disse severo, prima di passare dal colletto all'orecchio del ragazzo, trascinandolo in casa per il lobo.

Marcus non potè fare altro che seguirlo, piagnucolante e preoccupato per il suo culetto, perchè sapeva di aver fatto un casino. In casa il professore lo fece spogliare dai vestiti bagnati e lo avvolse in un asciugamano, per tenerlo al caldo, prima di sedersi con lui sul divano, pretendendo spiegazioni:<<quindi? Che diamine ti è venuti in mente? Mi sembra che avessimo già discusso riguardo al darsi alla caffeina, alla nicotina e all'insonnia per studiare..... >> disse con molta delicatezza.

Marcus arrossì e nascose il viso nell'asciugamano, non volendo parlare. Il professore aspettò con pazienza, ma quando vide che il gatto gli aveva rubato la lingua, decise di passare a qualche minaccia paterna:<< Macu, o me lo dici ora o me lo dici sulle mie ginocchia con il sederino rosso, decidi te...>> disse, sempre calmo e con voce quasi bassa pur di non urlare.

Il ragazzo deglutì, arrossendo ancora di più: era in una condizione davvero instabile, dalle poche ore di sonno a tutto quello che aveva assunto, al fatto di essere come al solito, con le spalle al muro, cosa che lui odiava. Riuscì a spiccicare 3 parole, che disse con mooolta cautela:<<non volevo deluderti....>>

Sirio lo guardò perplesso, cercando di capire cosa mai fosse quel discorso, finchè non gli venne in mente una cosa ovvia:<< hai fatto casino con il programma e stai cercando di recuperare, vero?>> disse con voce un po' scocciata. Marcus annuì.

Il professore sbuffò, non dosando il rimprovero come era solito fare, usando parole più dure per sgridarlo:<< Ma non ti è passato per l' anticamera del cervello di venirmi a parlare così da rifare il programma? Può succedere che un giorno si rimanga un pochino indietro....Ora invece sei indietro di molto di più immagino? Ma che c...... umhh! Guarda che mi deludi molto di più facendo così, comportandoti come un drogato infantile che come un adulto responsabile!!>> disse, arrabbiato.

Marcus si era seppellito nell'asciugamano, sul punto di piangere: i suoi propositi non erano cattivi, voleva solo dimostrare a Sirio di essere un bravo studente ma in realtà aveva combinato un casino. Bastò un suo singhiozzò strozzato, per far istintivamente bloccare Sirio, che capì di stare un pelo esagerando.

Dolcemente l'uomo strinse il ragazzo tra le sue braccia, scandando quel fagottino sul suo petto:<< Macu scusami, solo che te, Lawrence e Max oggi mi avete fatto impazzire, loro infatti le hanno già buscate. Amore di papà ma perchè non vieni mai da me per sistemare queste cose?>> gli domandò, abbassando il tono di voce e addolcendo le parole. Il ragazzo si strinse forte a lui, sul punto di una crisi di nervi.

Sirio sospirò, e decise di stendersi sul divano con Marcus tra le braccia, per lasciarlo calmare e rilassare un attimo, non potendosi permettere di renderlo ancora più istabile di quanto già fosse. Infatti dopo una quindicina di minuti, il ragazzo stava un po' meglio, tranquillo e al sicuro, sentendo la mano del padre sfiorargli dolcemente la schiena come piaceva a lui.

<<...mi dispiace papà, non volevo farti vedere che ero un incapace...>> disse, con voce un po' rotta appena si sentì pronto. Il professore sospirò, che testa dura che hanno tutti e tre... <<Cucciolo, ma è normale! Può succedere di sbagliare e incasinarsi con un programma, non c'è nulla di male....state imparando a gestire un impegno come l'università e lo studio. E poi se venuti al mondo sapete già tutto, a che servo io?>> disse scherzoso, dandogli un bacino sul naso.

Marcus annuì, chiedendo ancora scusa:<<... le prendo vero?>> disse, rassegnato, un pò sperando di sì, dato che lo avrebbero aiutato a togliersi di dosso quel misto di stress e ansia. Ma Sirio aveva in mente una delle sue idee geniali. <<sì, ovviamente,ma in verità no...>> disse, misterioso.

Il ragazzo lo guardò storto, con un espessione interrogativa. Il professore gli sorrise un pò stronzo:<<premetto, farà male più o meno come una sculacciata, ma non ti toccherò neanche con un dito, almeno nel mentre puoi studiare in santa pace....>> disse solo, portando ancora più domande nella testa del povero ragazzo.

<<in piedi forza...>> gli disse, sollevandolo con delicatezza, e portandolo per la mano alla scrivania:<<aspettami quì..>> disse, mentre lo vedeva sparire in camera.
Tornato gli disse solo di piegarsi sopra il tavolo, alla qual rischiesta Marcus obbedì confuso.

<<sai cos'è la capsaicina?>> domandò il professore mentre gli scopriva le natiche, essendo il ragazzo in intimo e basta. Marcus fece mente locale, mentre sentì qualcosa di fredddo che gli veniva spalmato sulla pelle, tipo crema:<<non è ciò che rende piccante il peperoncino? Che stai facendo??>> domandò cercando di sbriciare.

<<Macu stai fermo che devo essere attento.... comunque sì, ci hai preso... è sai vero che è anche usata in ambito medico? È usata per trattare l'artrite e il dolore articolare in generale, dato che crea una sensazione di calore terapeutico.... PERÒ se questo dolore non c'è, l'unico suo effetto è quello di....beh lo vedrai..>> disse solo, facendo preoccupare ancora di più il ragazzo.

Sirio fece molta attenzione nel mettere la crema, concentrandola solo sulle natiche e in maniera tale che non entrasse in contatto con altre zone limitrofe. Sistemò Marcus e lo mise a ripulire il casino di cenere, mozziconi e macchie di caffè, prima che tornasse a studiare, lasciandogli però un incentivo affettuoso, ovvero gli fece indossare la sua felpa, profumata di colonia, per ricordargli che gli voleva bene.

Si misero entrambi alla scrivania, ognuno facendo le proprie cose, in particolare il professore si mise a sistemare il programma dei ragazzi, anche per quel capriccioso di Lawrence così da ottimizzare il suo studio. Dopo 20 minuti, Marcus cominciò a sentir bruciare il culetto, come se qualcuno gli stesse tirando delle sculacciate.

Dopo 30 era ancora peggio e dopo 40, il culetto gli faceva male come se avesse appena finito di prenderle. Era fastidioso e poteva sentire la pelle irritarsi man mano che la capsaicina vi penetrava, oltre ad irradiare calore.
Non faceva così male come essere sculacciati ovvio, ma era lo stesso fastidioso.
Sirio cominciò a vedere il ragazzo agitarsi sulla sedia per il fastidio e ridacchiò soddisfatto.

Non voleva punirlo severamente per una cosa del genere, doveva però dargli una lezione, ma per varie circostanze quella era stata la migliore delle opzioni. Agitato com'era metterlo all'angolino sarebbe stato controproducente, e sculacciarlo in maniera classica lo avrebbe sì fatto sfogare, ma anche sarebbe stato troppo per l'instabilità emotiva che stata vivendo.

Ci volle 1 ora e mezza per far si che il bruciore lasciasse in pace il povero Marcus, rimanendo però come se fosse un postumo di una punizione. Sirio non smise per tutto il tempo della punizione di confortarlo con occasionali carezze e lodi per lo studio, cercando anche di tenerlo attivo chiedendogli di volta in volta cosa stesse studiando.

Ora però, era il momento di coccolare il suo piccolo.


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