.Capitolo 31.

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Sirio si rigirò nel letto, dopo aver passato quasi due ore a sonnecchiare insieme ai suoi due monelli, gli sembrò strano avere il petto così leggero, dato che di solito ci stavano loro. Fuori è ormai buio, sarà pomeriggio inoltrato, cerca nel letto o i suoi figli o il cellulare, dato che non riesce a distinguere il cuscino dalla cassettiera. Riesce, vagando alla cieca con le mani, a prendere il cellulare, accecandosi appena lo accende, ringhiando dal fastidio.

Grazie alla luce del display identifica Marcus, profondamente addormentato, ma di Lawrence non vi è traccia. Si sforza di alzarsi, andando in cucina a cercarlo, mentre risponde ai più piccoli via messaggio che hanno chiesto il permesso di restare fuori con gli amici di scuola. Gli dà l'okay, ammonendoli con qualche emoticon con la manina che si muove, giusto per ricordargli che in quella casa le marachelle comportano scaldate di chiappette.

Il biondo è fuori, sotto la tettoia, a godersi la pioggia scrosciante, pensieroso. Fa un freddo cane, ma a lui importa poco. L'odore di petricore è persistente e lampi occasionali illuminano il cielo. Di punto il bianco sente una coperta essergli messa sulle spalle, e due possenti braccia stringerlo da dietro:<<hai intenzione di prenderti una bronchite?>> chiede Sirio, dolce e premuroso come sempre.

Lawrence sorride e torna a guardare le nuvole nere:<<no grazie, mi bastano le due settimane senza sedermi...scusami, è che avevo bisogno di prendere aria...>> disse, sospirando. Il professore lo strinse con un braccio intorno alle spalle:<<in effetti, non mi hai ancora detto cosa ti era preso ieri sera....è quello a cui stai pensando adesso per caso?>> introdusse il discorso, cercando di dargli possibilità di sfogarsi.

Scosse la testa, annuendo. E prendendo un bel respiro:<<già.... ho...incontrato un caro amico di veccha data e abbiamo parlato di come l'oggi è cambiato rispetto al nostro passato. E ha smosso un po' di polvere rievocare certi ricordi...>> disse, guardando in basso. Sirio lo strinse ancora di più, poi gli venne un' idea:<<ce la fai ad aspettare 5 minuti?>> disse, prima di tornare in casa.

Ne uscì poco dopo con due tisane fumanti e un altra coperta, ancora più morbida, e andò a sedersi sul divano di vimini sotto la tettoia, invitando il ragazzo a sedersi con lui. Lawrence sorrise, felicissimo, mettendosi accanto a Sirio, il quale coprì entrambi sulle spalle con la coperta, e lo strinse a sè:<<okay, ORA puoi parlare..>> disse, dopo averlo messo a suo agio.

Lawrence si sforzò di raccontargli della situazione famigliare che aveva vissuto, delle differenze, dei favoritismi nei confronti del fratello, di come lui, a causa di ciò, si sia sempre sentito un gradino sotto chiunque. Sirio lo ascoltò, accarezzandogli la schiena e stringendolo a sè piano piano sempre si più. <<...lo so che ormai è il passato e credo anche di averle superate certe cose.... ma, rievocarle, ricordarmi tutta la tristezza e la rabbia davanti quelle evidenti ingiustizie nei mei confronti... non lo so....>> concluse, con gli occhi lucidi e il respiro affannoso.

Sirio scosse la testa, era sconvolto:<<lo avevo dedotto che non eri stato viziato, e non nel modo corretto. Ma non pensavo davvero che tu fossi stato vittima crescendo di tutto questo....>>. Il ragazzo annuì, sospirando:<<ma ormai è passato... e poi, meno male che ho te che mi vizi!>> disse, sorridendo, riferendosi a tutte le coccole e tutti i regali (quando facevano i bravi ovvio) che ricevevano.

Il professore scoppiò a ridere, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla testa, prima di poggiare la fronte alla sua, in quel gesto tutto loro:<<e meno male che io ho voi!>> disse, sorridendo. Lo strinse, e dal profondo del suo cuore, disse con voce dolce:<<....io non vi lascio.... ricordatelo....>>. Stessero lì a godersi il temporale per un pò, erano comparsi i primi fulmini in lontananza, so godettero quel raro spettacolo naturale. Finchè a Lawrence non partì un'idea.

Cercò di fare finta di nulla, non volendo rovinare il momento per le sue smanie artistiche, ma Sirio sorride:<< vai forza.... ti conosco, ti è venuta la genialata del secolo per un'opera! Va tutto bene, vai Picasso>> disse, baciando il ragazzo sulla fronte, che sorridendo entusiasta, partì alla volta della sua galleria in fretta e furia. <<fa attenzione mi raccomando!!!>> riuscì ad urlargli Sirio, prima che si dileguasse.

L'uomo scosse la testa, ridacchiando, "e chi lo ferma quando gli viene l'ispirazione?" Pensò, prima di ritornare in camera a controllare Marcus. Nel mentre si era svegliato ma, per non disturbarli, si era messo a giocare con il telefono, solo soletto. Sirio sbuffò, fintamente arrabbiato:<<mi sembrava di essere stato chiaro sulla faccenda dello startene in disparte perché io do attenzioni un attimo a Lolly...>> disse, tornando a letto. Il ragazzo gli prestò poca attenzione, alzando le spalle.

<<non mi ignorare, non farmi usare le cattive!>> lo ammonì il professore, ma niente, Macu si girò dalla parte opposta. Sirio aspettò un pochino, prima di gettarsi a fargli il solletico:<<Ti avevo avvisato!!!>> disse, mentre faceva scorrere le mani sulla pancia e sotto le ascelle del ragazzo, facendogli mancare il respiro dal ridere. Continuò finché non iniziò, tra le lacrime dal ridere, a sentire le prime suppliche:<<che ti serva di lezione, la prossima volta vieni di là! Se per caso abbiamo bisogno di privacy, tranquillo che te lo diciamo, ma non lo puoi presumere così perché te lo dice la tua testa!>> disse il professore, lasciandolo respirare.

Marcus riprese fiato, sdraiato sul letto, alzò lo sguardo con un sorridetto da bambino, felice di quel gioco così spontaneo, incrociando quello di Sirio, che non potè che alimentarlo, facendo scorrere il dito sul suo naso, per poi toccargli la punta, facendolo ridacchiare. <<come stai?>> chiese, sdraiandosi accanto a lui. Marcus si girò facendo una smorfia:<<parecchio dolorante, lo sai che tra me e Lolly il più delicato sono io!>> piagnucolò, mentre si appoggiava al professore.

Sirio sorrise, baciandogli la testa e stringendolo:<<vuoi un altro massaggino per caso?>> chiese, anche perché aveva in mente un modo per coccolarlo. All'annuire del ragazzo, gli fece togliere i pantaloni, e piuttosto che massaggiarlo e basta, lo mise sul suo petto da sdraiato, come un koala, a pancia sotto. Iniziò a far scorrere con delicatezza le mani impregnate di crema fresca sulle sue natiche e cosce ancora bollenti, facendolo soslirare di goduria.

Continuò per un pò a coccolarlo, sentendolo strusciarsi con il viso sul suo petto e mugugnare di piacere per tutto quell'affetto, mentre lo riempiva di bacini sulla testa e gli sussurrava cose dolci:<<amore di papà, non puoi ogni volta mettere il muso e startene da solo! Umh? Il mio bambino gelosino? Vuoi l'amore di papà tutto per te?> diceva con voce tenera, mentre le sue mani scorrevano su e giù dalla schiena alle cosce, massaggiando il povero culetto sculacciato.

Marcus ormai non si faceva problemi con Sirio, in altre occasioni aveva visto il peggio di lui, i suoi momenti più bui, quelli in cui era stato più vulnerabile, si era pure preso cura di lui ogni anno quando l'influenza gastrointestinale lo colpiva, ormai il pudore e l'imbarazzo erano inesistenti. C'è solo un padre, che sa che al suo cucciolo piacciono i massaggini al sederino, soprattutto dopo che le ha prese.

Questa è la mia strada Where stories live. Discover now