.Capitolo 6.

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Max arrivò perfettamente in orario al punto di incontro, era al settimo cielo, non era mai uscito con qualcuno anche se solo conoscenti. Per lui era la prima esperienza di vita sociale in assoluto!

Uscito dalla metro, corse verso il gruppetto di ragazzi che si era riunito in mezzo alla piazza: <<Max siamo qui!>> gli urlò Carlo. Il ragazzino li raggiunse e tra poco non svenne quando vide Raphael in tutto il suo splendore. Aveva i capelli pettinati in maniera tale che fossero raccolti in uno chignon alto, mostrando la parte bassa dietro la testa rasata, e i suoi occhi brillavano ancora di più del primo momento in cui lo aveva visto.

<<Hey Maxy, come stai? Come è andato quindi il primo giorno??>> gli chiese Raphael. Al "Maxy" tra poco il ragazzo non cadde secco e duro in terra, ma Giammarco interruppe il tutto:<<eddaiuu è appena uscito, e lascialo stare! Allora che si fa?>>

Raphael scosse la testa, per poi lanciare occhiate magnetiche e fugaci a Max, facendolo sudare freddo. Alla fine decisero di rimanere lì in piazza a profare il nuovo skateboard di Carlo, mentre Giovanni cercava un kebbabbaro in zona che gli fosse amico così da avere sconti e roba a palate a un prezzo abbordabile.

Dopo una mezz'oretta, di tensione visto che Raphael si era seduto accanto al moretto(max) facendolo ribollire di farfalle nello stomaco, Carlo lo invitò a provare lo skate e così si misero lì a fare trick nel bel mezzo della piazza, prendendo non poche culate sul duro marmo. Max si dimostrò non male ad eseguire qualche trick, tanto da valutare di chiedere ai fratelloni un regalino, prima che una guardia giurata, avanzando a passi lunghi e minacciosi, gli urlasse che era vietato, facendoli scappare tutti a gambe levate come dei cretini.

Dopo una "fuga" e un kebab, quelli buoni ma dalle norme igieniche molto alla cazzo, da bravi 16enni si misero a girare in centro, tra negozi e culi in legging. Nulla di esaltante, solo vita normale da ragazzi, quello che a Max era sempre mancato. Tra una stupidata e una sigaretta (solo Giammarco fumava, e Max tra poco non soffocò al provare, quindi nada) intorno alle 19:45, dopo che Max decise di fare a gara in schiena a Giovanni contro Giammarco e Raphael, ognuno si congedò per rientrare a casa.

<<hey, se anche tu vivi in quel quartiere io abito vicino, ci andiamo insieme?>> chiese Raphael a Max, correndogli dietro. <<c-certo che sì!>> disse il moretto, guardando il mulatto con occhi sognanti.

Mentre camminavano e parlavano del più e del meno, Raphael esordì:<< per correttezza lo dico anche a te, sono....sono gay io.... lo so, ti sembrerà fuori contesto ma... io sto bene con te, e gli altri mi accettano per quello che sono quindi....... dico solo che spesso i ragazzi """normali"" si allontanano quando lo scoprono, manco li insegiussi col durello... mi sembrava corretto dirtelo.. non volevo diventare tuo amico e poi essere allontanato....>> abbassò lo sguardo.

Max gli sorrise:<<Mio fratello è come te, e.... vivo con lui e il suo ragazzo, che è anche lui come un fratello. Quindi non ti preoccupare, per me va bene....anzi.... parli con uno che... non sa ancora cosa gli piace. Quindi beh, considerami "neutro">> disse con tono dolce, quasi come se lui fosse la prima persona a capirlo, ma anche a volerlo capire.

Max fece un sospiro e prese per mano Raphael, con un sorriso imbarazzato e arrossendo:<< è stata colpa tua se ho questi...dubbi>> disse. Una mezza dichiarazione insomma. Il mulatto sorrise e gli strinse la mano:<<beh, io non riesco a toglierti gli occhi di dosse se è per quello. Mi piacerevve provare, al massimo si può...restare amici... vediamo come va, se ci troviamo bene insieme e visto che tu devi recuperare per scuola, possiamo vederci da soli per studiare oltre che con gli altri... ti... ti piacerebbe?>>

A Max sembrò un sogno ad occhi aperti: <<si, mi piacerebbe tantissimo>> disse con voce soffocata dall'emozione. Restarono così per un po', camminado mano nella mano, impacciati e imbarazzati, scambiandosi sorrisetti e spallate amichevoli.

<<è la prima volta che trovo il coraggio di chiedere a un ragazzo di frequentarci, lo sai?>> disse il mulatto, a tono basso, quasi imbarazzato.<<è solo che..mi hai ispirato fiducia, dopo tutto quello che hai passato, continui ad andare avanti. E ho pensato che, non fossi uno dei soliti cretini superficiali...ecco >>. Max gli sorrise:<<per me è la prima "cosa" in generale...quindi...>>

Camminarono parlando di passioni e idee, in generale di se stessi e scoprirono che alcune cose le avevano in comune, la passione per gli animali mai mostrata, visto che non avevano entrambi mai avuto un animale domestico, la passione per la musica, in particolare gli Skillet e il sogno di andare al Tomorrowland....

Ci volle mezz'ora a piedi per arrivare davanti casa di Max, ma per loro furono appena 5 minuti scarsi:<<allora...ci vediamo domani a scuola, se vuoi ci organizziamo per il pomeriggio, che ne dici?>> chiese Raphael, forse più impacciato di quanto lo fosse mai stato.

Era cauto, dopotutto per lui era la prima presa di coscienza della propria sessualità già dichiarata, non voleva spaventare Max né fare errori, procedeva piano e chiedendo sempre se le sue idee erano condivise. <<Certamente, mi farebbe molto piacere!! Allora a domani....>> disse Max.

Si salutarono, ma mentre Raphael si stava avviando verso casa sua, Max, in un impeto di coraggio e testosterone, fece una corsa, lo prese per mano e lo baciò.

Un bacio semplice, pieno di innocenza, di speranza. Il mulatto non si staccò, anzi, lo prese dietro la testa con dolcezza, facendo aderire ancora di più le loro labbra. Un primo bacio nel silenzio della sera, in una strada deserta, ricco di promesse. Si sorrisero e finalmente di lasciarono andare, ognuno a casa sua.

Dopo dieci minuti che Max era lì imbambolato, una voce lo fece trasalire:<<che fegato fratellino, neanche io lo ebbi al primo bacio, per le prime 4 o 5 volte dovette baciarmi forzatamente Lolly...>> disse Marcus, sorridendo pieno di orgoglio.

Max lo fulminò, con uno sguardo molto beffardo di "fatti i cazzi tuoi, grazie", ma fu felice di corrergli incontro, abbracciandolo. <<tieniti pronto a sentirti "leggero come una farfallina" per i prossimi 2 mesi se quel ragazzo resta nei paraggi, ti avviso>> disse l'angelo scompigliandogli i capelli.

<<ma che ci fai fuori a quest'ora scusa??>> chiese Max, sconcertato di vedere il fratello lì.  <<tirocini... forza andiamo a casa, che sto morendo di fame.>> tagliò corto Marcus, in una maniera che risultò strana anche a Max.

Questa è la mia strada Where stories live. Discover now