.Capitolo 42.

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Sirio cercò a lungo di far calmare Max, ma era quasi una battaglia persa, le lacrime del piccolo  sembravano non finire mai.
<<shhhh Max, scricciolo, calmati. È tutto finito amore, va tutto bene. Sei un cucciolo bravissimo e sei perdonato di tutto. Shhhhh calmati su>> gli sussurrava dolcemente mentre lo ninnava per lo studio, accarezzandogli la schiena.

Si era domandato tra sé e sé, se la punizione fosse stata un pò eccessiva, ma ben presto capì, rammentando una situazione analoga con Lawrence, che il piccolo voleva solo tante attenzioni e amore, ora che poteva riceverne.

Così si sedette sul divano con Max tra le braccia, sdraiandolo di tre quanti come avrebbe fatto con un bambino piccolo, stando attento che il suo peso non poggiasse sul suo culetto arrossato. Aveva il faccino nascosto nell'incavo del suo collo e le braccia serrate intorno ad esso.

Sirio si mise a coccolarlo, accarezzandogli la schiena e la testa, dando qualche carezza occasionale anche al culetto, cercano di identificare il suo punto debole per farlo calmare. Aveva sempre funzionato, concentrare le coccole nella parte più sensibile, per calmare anche le crisi più violente.

Il punto debole di Lawrence erano i grattimi sulla testa, mentre Marcus adorava essere quasi sfiorato, con la punta del polpastrelli, sulla schiena, e una volta scoperto quello, era riuscito a sciogliere ogni resistenza da parte loro, amandoli incondizionatamente. E a quanto pare, Max amava le carezze sul viso e sul collo, delicate e leggere.
Appena poggiata la mano sulla sua guancia, i singhiozzi si erano calmati quasi subito.

Sirio continuò a coccolarlo, stretto tra le sue braccia, riempiendolo di baci, carezze e sorrisi inteneriti, infatti il ragazzini si era raggomitolato sul suo petto, sentendosi al sicuro. Gli lasciò tutto il tempo di cui avesse bisogno per rilassarsi e goderti quell'affetto, ma fu colto un po' di sopresa quando il ragazzino riuscì a sbiascicare un "mi dispiace".

Sirio sorrise:<< lo so, e ti ho perdonato. Sei un piccolo bravissimo che ha passato tante cose brutte nella sua vita, ma ora è tutto finito e tu sei fortissimo! Non farti buttare giù da un votaccio o da una occasionale monellata, al massimo a quella ci penso io... e te l'ho detto.... voglio vederti eccellere e voglio che tu sia il mio orgoglio nella scuola! E so che ne sei capace...>> disse, incoraggiando quegli occhi ambra, che stregati lo guardavano come se, per la prima volta, avessero visto cosa volesse dire essere amati.

Max si ributtò al collo del professore, annuendo alle sue parole, troppo timido per rispondere ma cercando di fargli capire che ci avrebbe provato.
Sirio sorrise, stringendolo:<< hey, scricciolo! Ora che la tua punizione è finita, che ne dici se andiamo a pranzo insieme? So di essere stato un bel pò severo, ma sulla scuola ci tengo tanto, e non voglio che tu finisca come i tuoi fratelli... quindi dove andiamo a mangiare?>> disse, cercando di toglierli di dosso lo stress della punizione, oltre a iniziare ad incentivare il loro rapporto, vedendo di nuovo quegli occhi ambra illuminarsi di gioia.

Sì, quel piccolo gli aveva rapito il cuore come anni prima ci riuscirono Marcus e Lawrence...

______

Marcus era nei casini, ma proprio nei casini: aveva fatto confusione con il programma di studio che gli aveva fatto Sirio, per recuperare aveva preso fin troppi caffè, che non l'avevano fatto dormire e gli avevano provocato un'ansia inverosimile, che aveva provato a sedare a furia di  nicotina, facendosi fuori 3 pacchetti di sigarette in una giornata.

Risultato: aveva i tremori da tanto era agitato e sovraeccitato, 2 ore scarse di sonno alle spalle ed era indietro con il programma d'esame.

Non aveva mai trovato un metodo sano per studiare, e terrorizzato dalla furia di Sirio della settimana passata, che gli era costata 3 giorni senza sedersi, il fine giustifica i mezzi, per quanto illeciti e illegali questi potessero essere. Doveva solo occultare le prove prima che lo scoprisse il professore, e non ci sarebbero stati problemi.

Guardò l'orologio e il libro, era metà pomeriggio e non era neanche a metà di quello che avrebbe dovuto fare, ed era al limite di una crisi di nervi, stressato e sovraeccitato da tutti quello che aveva preso. Sbuffò, tirando una testata al libro, decidendo di andare a fumare l'ennesima sigaretta. Prese il pacchetto e se ne uscì in terrazzo, ignaro di stare per finire nei guai.

Infatti Sirio, dopo aver pranzato con Max, aveva scoperto che Lawrence era dovuto correre in galleria, per una trattativa che era andata a buon fine, così i due lo avevano raggiunto con il pranzo lì.
Gli avevano fatto compagnia per un pò, prima che il professore si congedasse, per dargli la giusta intimità tra fratelli, lasciando che Max parlasse con il biondo della sua situazione amorosa, e si diresse a casa, dato che lui ben poco poteva capirne di relazioni tra persone dello stesso sesso.

Appena entrato, ci mise meno di 3 secondi a sentire l'odore di fumo che aleggiava per tutta casa, e ancora meno a trovare dove Marcus aveva studiato fino a pochi minuti fa.
Sirio non era tipo da arrabbiarsi senza essere certo del perchè si stava arrabbiando, così circospetto si mise ad analizzare la postazione di studio: cialde di caffè sparse aggiro, appunti scritti di furia, pagine del libro sciupate, mozziconi e cenere aggiro...... sì, il ragazzo era tornato ad esagerare per essere più profiquo nello studio.

Il professore lo andò a cercare, nervoso e pronto a dargli una bella lavata di capo. Era stato lui a condurlo fuori dalla brutta abitudine di esagerare a caffè, darsi al vizio del fumo e dormire chissà quante poche ore pur di studiare, che non era neanche definibile tante, visto che era più il tempo che passava a combinare stronzate rispetto a quello sui libri.

Sirio non era tanto arrabbiato con lui, quanto preoccupato, non voleva che i suoi piccoli si stremassero fino all'ultima goccia di sanità mentale per l'università. Certo, era il primo a spingerli a dare il massimo per portare a casa dei risultati ottimi, soprattutto se sapeva che ora più che mai dovevano muovere il culo per finire gli esami. Ma era anche il primo a farli riposare a forza quando vedeva che erano stanchi o peggio, esausti.

Trovò Marcus "tranquillo" a fumarsi una sigaretta, e già poteva vedere i tremori e l'ansia che gli stavano addosso. Silenziosamente Sirio sgattaiolò dietro di lui, prese la canna dell'acqua che tenevano sul terrazzo e decise di spegnergli la sigaretta in maniera creativa, dandogli una bella sciacquata con il getto a massima potenza.

Marcus si spaventò non poco, sovraeccitato com'era, e si prese una bella doccia gelida, mentre sentiva il professore rimporverarlo: <<siamo tornati teste calde eh? O forse era una Marlboro?>> disse, prendendolo in giro.

Il ragazzo cercò di proteggersi come poteva, andando persino a nascondersi dietro una delle piante da vaso del terrazzo:<<VA BENE VA BENE, FINISCILA!!>> urlò in segno di resa, e per fortuna sua, il getto d'acqua fredda cessò.

Marcus, seduto a terra, sbuffò un paio di volte per pulirsi il naso dall'acqua, pulendosi gli occhi, prima che il professore lo raggiungesse, sovrastandolo:<<sembri un pulcino appena uscito dall'uovo. Un pulcino che ora è in un mare di guai!>> disse, accigliato.

"Oh cazzo" pensò Marcus.

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