.Capitolo 29.

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Sirio si svegliò piano piano, il sole iniziava a fare capolino dalle tende, timido, illuminando la stanza, e si sentiva una leggera pioggerella battere sui vetri. Cominciò a mettere a fuoco la stanza man mano che si svegliava, era un tipo mattiniero, quindi, nonostante fosse sabato era certo fossero le 6 e qualcosa, per poi sentire due fagottini addormentati addosso a lui. Li strinse a sè, sorridendo, che bel modo di svegliarsi la mattina, trovando i tuoi figli addormentati attaccati a te.
Li osservò dormire, cercando di non svegliarli, anche se conoscendoli, neanche le cannonate li avrebbero tirati giù dal letto: Lawrence era rintanato sotto al braccio di Sirio, con il viso nascosto nell'incavo del suo collo, e un braccio stretto intorno alla sua vita, i cappelli biondi sciolti erano sparsi ovunque, in disordine, ed emanavano un profumo leggero di incenso; Marcus invece era più staccato, rintanato sotto una pila di coperte come un fagottino, e stringeva forte a sè il braccio del padre.

Erano passati forse 2 anni da quando avevano cominciato a dormire finalmente tranquilli, il primo anno era stato ricco di incubi, bruschi risvegli notturni e nottata insonni, a causa di tutto quello che avevano passato. Sirio era riuscito, con tanta pazienza e amore, a calmare almeno un po' ciò che li tormentava nel sonno, aveva dormito con loro un sacco di notti, era rimasto alzato insieme a loro quando non riuscivano a dormire, li aveva calmati dopo gli incubi e i risvegli improvvisi, e avrà camminato chilometri con loro in braccio cercando di farli assopire almeno un po', in quelle notti disperate dove il sonno era un miraggio. Insomma, quello che ogni padre ha fatto, solo un po' di anni in ritardo.

Quando li vedeva così tranquilli e profondamente assopiti, era per lui una soddisfazione e un balsamo per l'animo, anche perché da svegli poi lo avrebbero fatto ammattire. Rimase a letto un'altra oretta, in un dormiveglia pensieroso, finchè non sentì uno sbadiglio e uno strusciarsi di un musino sul suo petto:<<buongiorno polpettina...strano che tu sia già sveglio...>> disse, sussurrando, dandogli un bacino sulla fronte. Lawrence ringhiò assonnato:<<la smetterai mai di chiamarci con i tuoi nomiglioni del cavolo??>>, Sirio ridacchiò, mettendosi a coccolarlo:<<mai!>>

Il biondo si prese tutte le coccole mattutine che voleva, e anche Marcus dopo un po' si svegliò, reclamando attenzioni:<<oh! Guardate che son geloso, ci sono anche io! Papà è di tutti e due, non solo tuo!>> disse assonnato, facendosi spazio spintonando Lawrence per prenderesi anche lui delle coccole. Sirio non potè fare altro ridere a quel battibecco affettuoso, l'unica fortuna di quando erano mezzi addormentati, è che non badavano a filtri e spesso dicevano le cose più tenere e sincere!

<<basta litigare, ce n'è abbastanza per tutti e due!>> disse con falso tono esasperato, abbracciandoli a sé. <<avete già deciso che raccontare ai ragazzi???>> chiese Sirio ghignando. I due lo guardarono confusi, prima che Marcus si desse una manata esasperata alla fronte:<<cazzo è vero, la scommessa!!!!! Che gli raccontiamo adesso a quei due? Ahi!>> disse, prima di ricevere una leggera patacca  alla chiappa sinistra:<<le parole!>> disse di amminimento il professore, ma ottenne solo un Marcus ulteriormente appiccicato a lui, coccoloso come non mai.

Prima che potessero inventarsi qualcosa, quattro occhietti di affacciarono dalla porta:<<appunto, che ci raccontate?>> disse Max, sullo stipite, con Raphael poco dietro di lui. Sirio scoppiò a ridere:<<ecco siete fregati! Dai ragazzi venite anche voi!>> disse, invitando i due più piccoli in quel momento famigliare di coccole. Max non se lo fece ripetere, e si lanciò nel letto addosso al fratello, ma Raphael rimase sullo stipite, indeciso e confuso, non era il suo posto e non era la sua famiglia....

Lawrence lo guardò, incitandolo a venire anche lui:<<Raphy va tutto bene, forza vieni!>> disse dolce allungando la mano, e finalmente il ragazzo di fece coraggio ed entrò nel lettone, mettendosi tra Sirio e l'artista, mentre Max e Marcus erano intenti in una gara di pizzicotti. <<la finite?>> chiese Sirio, pizzicando tutti e due sul culetto, ma si aggiunse solo a quella guerra. Raphael li fissava vacuo, come se a tutti fossero spuntate tre teste da tanto gli facesse strano quel comportamento, finchè non sentì Lawrence stringerlo a sè.

<<sta tranquillo, sì,  non siamo una famiglia molto normale, ma ti abituerai! Intanto...>> disse, per poi far scivolare la mano dietro al collo del ragazzo, cominciando a fargli dei grattini. Raphael che prima era confuso, ora lo era anche di più, ma non riuscì a resistere a quel tocco, e si appoggiò al petto di Lawrence, godendosi quel contatto che mai aveva ricevuto.
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<<voi due avete proprio voglia di buscarle oggi!>> disse Sirio scherzoso, mentre assistiva a una grottesca gara di rutti post colazione, tra Max e Marcus, con Lawrence e Raphael che assegnavano i punteggi sui tovaglioli, incitando e applaudendo dopo ogni esecuzione. Il professore si mise le mani tra i capelli, divertito ed esasperato, ma alla fine, sapeva qual era l'unico modo per sedare quella gara.... infatti, appena ci fu un attimo di silenzio, Sirio tirò un "ruggito", autoproclamandosi vincitore.

Un applauso accompagnato da risate fragorose seguì un secondo di silenzio basito:<<va bene, va bene! Hai vinto te!>> disse Marcus alzando le mani in segno di resa.
Il professore si impettì fiero:<< ecco, ora che l'ordine è stato ristabilito, quali sono i programmi per la giornata?>> chiese. Max e Raphael si guardarono, poi il mulatto disse :<<noi, avevamo intenzione di andare in centro... avevamo promesso a una ragazza di dare una mano in un rifugio per animali. Abbiamo controllato, sarebbero ore di scuola-lavoro e attività extra scolastica!>>, e la loro idea di come passare la giornata ottenne molta approvazione dai più grandi, prima che Marcus intervenisse con forza:<<che sia CHIARO, potete andarci tutti i giorni che volete, quanto volete , MA non voglio bestie, animali o robe simili per casa!!! >> disse severo.

Lawrence e Sirio videro la delusione negli occhi dei due ragazzini, di certo erano felici di aiutare e fare qualcosa che gli desse la sensazione di "fare i grandi" con le responsabilità che ne derivavano, ma sotto sotto c'era la speranza di portarsi a casa un amico peloso. Il professore non ci mise nulla a sedare l'impeto di Marcus:<< Macu, in casa ci sono già due animali grandi e due bestioline piccine, un quinto membro di questo zoo non sarà un problema!>> disse, e prima che il ragazzo potesse ribattere, Sirio lanciò l'ulteriore bomba tappa-lamentele:<< E TI RICORDO, che tu sei al quinto giorno su sette di una punizione, non vorrai aggiungere sculacciate extra come ieri? E tu Lawrence ridi poco che ne hai una intera da scontare!>>  disse, incontrando lo sguardo incredulo e basito dei ragazzi grandi.

Il professore sorrise ai più piccoli:<<bene, allora, come pensate di andare in centro? Questi due discoli hanno anche da studiare, VERO??>> disse rimarcando bene le sue parole, ma quando vide un ulteriore perdita di colore, capì che quei due si erano "saggiamente" dimenticati a casa la roba per studiare. Sospirò e si sfregò le mani:<<BENE! Allora, visto che dobbiamo fare un salto a casa, vi portiamo io e Lawrence! Su andate a prepararvi!>> disse, tutto sorridente, spintonando i ragazzini in camera, prima di sussurrargli di fare tante foto agli animali, così che possano scegliere un possibile candidato!

Appena rimasero solo Sirio e i due ragazzi grandi, in un silenzio teso e frustrato, il professore sentenziò, severo e duro:<<sono 20 a testa in più per questa dimenticanza! Non so con quale cervello ci siate dimenticati i libri, avete tutti e due esami da recuperare.... Marcus, va in camera e intanto mettiti all'angolo, tu resti qui, e sconti le tue 40 mentre sono tutti in macchina. Lawrence tu invece, vieni con me e andiamo a casa a fare due chiacchere.... sono stato chiaro?>> disse freddo, composto e atono.

I due ragazzi guardarono in basso, non sarebbe servito a niente lamentarsi e obbiettare, gli occhi di Sirio erano due fessure verdi, e un vaso sanguigno pulsante di rabbia aveva fatto capolino sul suo collo, era arrabbiato, e i ragazzi non volevano di certo peggiorare la loro situazione. Annuirono con un "si papà" strozzato e scattarono verso la camera. Il professore sospirò, sgranchendosi il collo. Sarebbe stata una giornata parecchio impegnativa....

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