.Capitolo 48.

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Sirio arrivò a scuola abbastanza nervoso, aveva passato la giornata a punire, sgridare e tirare orecchie a quei 3 pasticcioni dei suoi figli, e ora che avrebbe voluto solo coccolarli, ci mancavano degli atti vandalici all'edificio scolastico dove lavorava!

Parcheggiò e si avviò nel cortile a passo svelto, dove Agnese e Luciano lo stavano già aspettando:<<buonasera amati colleghi!!!>> disse, cercando di tirare su il morale, dato che per fortuna, era a gestire quella rottura di palle con i suoi più cari amici.
Luciano lo squadrò, le sue sopracciglia marcate e spesse e la barba folta, entrambi neri come i capelli, lo facevano sembrare l'ibrido tra un vichingo, un lupo mannaro e un boss mafioso:<< sul "buona" ne riparliamo tra un pò.... abbiamo un sacco di lavoro da fare... a quanto pare sono entrati dalla palestra e hanno fatto casino, per poi mettere a soqquadro un paio di aule, oltre a disegnare un bel cazzo sulla facciata principale dell'edificio.>> disse, con il suo vocione profondo e anche incazzato, indicando il fallo disegnato con una bomboletta spray.

Anche Agnese era seccata, aveva figli e nipotini a casa dopo tanto che non li vedeva, e dover correre a scuola per una bravata giovanile, avevano di certo messa di pessimo umore:<< ma un paio di sberle a 'sti ragazzini? Bah, i genitori di una volta non esistono più!!! Se fossero stati figli miei e li avessi scoperti, 1 settimana senza sedersi minimo.......  Ma non hanno proprio nient'altro da fare se non rompere?>> si chiese.
Sirio ridacchiò, eccola, la sua matrona severa e punitrice, che tanto gli aveva insegnato su come educare i ragazzi:<< hai perfettamente ragione, ti seguiamo Boss!>> disse, prendendo bonariamente in giro Luciano, che si era iniziato ad incamminare verso l'edificio.

<<ma la finirai mai di chiamarmi Boss??>> disse seccato e divertito mentre si dirigevano sul retro della scuola, dove stava l'entrata della palestra.
Agnese ridacchio:<< ah non credo lo farà mai Luci, o almeno, con me non ha mai smesso di chiamarmi con i suoi nomignoli...>>. Sirio non si fece pregare:<<appunto....Megera...>> disse stuzzicando la donna, scherzando, che però rispose a tono:<<Scassapalle!>>

Arrivarono nel ripostiglio dell'ltrezzatura da ginnastica, tra palloni e corde, dove stavano tutti gli allarmi e i contatori.
<<la finite di litigare come bambini dell'asilo voi due?>> gli domandò il preside, girandosi verso di loro dopo 3 minuti di punzecchiamenti, ma la risposta fu univoca:<<NO>>. Apposto.
L'aria era quella tra di loro, scherzosa, di sfida e competizione ma in amicizia. Il 1 aprile erano pure famosi per farsi i peggiori scherzi tra docenti, tra i più celebri mettere degli scarafaggi nella borsa di Agnese che li inseguì i due uomini poi per la scuola con un estintore. Insomma, 3 adolescenti... una nomea non indifferente, tenendo conto che erano anche i tre docenti più severi e temuti.

La scuola a quell'ora era buia e tetra, le caldaie rombavano, facendo scherzi non indifferenti con rumori tetri e cupi, oltre al fatto che era un edificio molto vecchio, e quindi spifferi e scricchiolii non mancavano. Provarono ad accendere la luce ma niente:<< hanno tagliato i fili del contatore gli stronzetti, ecco perchè non è partito l'allarme.... >> disse Luciano esaminando il pannello delle luci.
<<ecco, Signor vice preside, prenda nota dei danni!>> disse subito la donna, lanciando in mano un tacchino al professore, stuzzicandolo.
<<anche tu sei vice preside, stronzina!>> disse Sirio, però iniziando a scrivere buono buono.

Dopo un paio di Madonne e qualche accidente, Luciando si mise a smanettare:<<se domani non partono i riscaldamenti mi incazzo!>> disse nervoso, odiava quella scuola e i suoi difetti e odiava il freddo glaciale che si creava nelle classi se i riscaldamenti non partivano.
Si era messo a trafficare con i fili, cercando disperatamente di fare contatto, mentre Agnese gli teneva la torcia del telefono.
<<è un edificio dalle pareti spesse, se è per un giorno, credo che il calore di oggi sia rimasto abbastanza isolato nelle classi....>> ipotizzò Sirio, battendo il pugno su una delle pareti della stanza.

<<non se la temperatura si abbassa! Lasci la fisica e la chimica a me collega...>> disse Agnese con fare da saputella, sempre e solo per rompere le palle al professore, che insegnava materie umanistiche.
Si scambiarono un paio di occhiatacce bonarie, mentre Luciano rinunciava a smanettare con i fili:
<< fanculo! Useremo le torce del telefono...>> disse il preside, mandando a quel paese pure il contatore, prima che Sirio lo spostasse di peso:<<lascia fare...>>

In 2 minuti era riuscito a far riaccendere le luci, riattivando il contatore, facendo contatto tra i fili con tanto si scintille.
<< e queste doti da elettricista? Da dove saltano fuori?>> gli domandò Agnese, un pò sorpresa come il preside, puntandogli la torcia in faccia con fare inquisitorio. Il professore la prese sul ridere, evitando di far trapelare il suo passato come militare, motivo di quelle capacità:<< beh sapete, sono molto dotato...>> disse ammiccando, e facendo scoppiare gli altri due a ridere.
<< nah, ho imparato le basi da giovane.... ho riacceso un paio di macchine senza le chiavi...>> disse, alludendo che le avesse rubate, ottenendo occhiatacce incredule.

Decidettero di dividerdi e si misero a cercare per la scuola, ognuno una zona/ piano per fare il prima possibile.
<<Agnese tu controlla il primo piano, io e Sirio ci dividiano il piano terra e i laboratori.... cerchiamo di fare veloci, occhiata rapida, danni? Se sì, segnate, se no, fuori, passate alla prossima stanza.... non state a cercare i ragazzini, se ne saranno già andati, però se li trovate, cercate di acchiapparli.>> disse il preside, prima di congedare i colleghi.

<<lo sai vero che nei film horror, quando si dividono scappa il morto?>> disse Sirio, stuzzicando Agnese prima che salisse da sola al piano di sopra, conoscendo la sua smania di farsi paranoie.
<<SIRIO VAFFANCULO!>> Gli urlò la donna dalle scale, facendolo scoppiare a ridere. Il professore si diresse poi a controllare il suo studio per primo, non volendo avessero fatto casino pure lì!

Era passata una mezz'ora, di danni non ve ne erano troppi, ma tra banchi lanciati pur di far baccano e atti vandalici nelle classi con le bombolette spray a scritte oscene, anche se sarebbe stato una rottura fare la denuncia e mettere tutto in ordine.

Luciano stava camminando nei corridoi vicini al laboratorio di teatro, quando Sirio spuntò da una porta, acchiappandolo per la giacca e tirandolo dentro una classe:<<ma sei tutto scemo!!! Mi hai fatto prendere un colpo!>> disse il preside inferocito, prima che il professore gli fece cenno di tacere. Volò un cazzotto bonario sul braccio di Sirio da parte di Luciano, non potendo insultarlo verbalmente, che poi gli fece cenno di spiegazioni. Gli fu tutto più chiaro quando il professore indicò un paio di manichini di stoffa al lato della stanza, usata come magazzino dai ragazzi di teatro, aggiungendovi uno sguardo malvagio.

Agnese non aveva trovato granchè, sembrava quasi che i vandali non si fossero avventurati al piano superiore, infatti solo le prime classi accanto alle scale erano state vandalizzate, per il resto nulla. Stava per voltare l'angolo quando uno dei famosi manichini le volò addosso, facendola strillare. Due secondi dopo, Sirio e Luciano erano a tenersi da pancia dalle risate, mentre la donna a terra aveva perso tutto il colore che poteva avere addosso:<< MA DICO, SIETE CRETINI???>> gli urlò Agnese stizzita.

<<suuu, se non ci fossimo noi uomini a tirarti su il morale, giorno dopo giorno, questo lavoro sarebbe una noia!!>> le risposte Sirio aiutandola ad alzarsi, beccandosi però un colpo di borsa in testa:<<Ahia! Oh calma eh, qui si scherza!>> subito si riparò il professore, mentre il preside se la rideva!
<<Luciano, bada bene che tu sei il prossimo!!!>> disse inferocita Agnese, mentre l'atmosfera venne rotta da un telefono squillare.

Sirio guardò gli altri, alcora sorridendo:<<perdonatemi, pronto?>>
Agnese e Luciano ridevano e scherzavano tra di loro silenziosamente, additando il manichino, finchè, voltandosi verso il professore, non videro i suoi occhi pieni di lacrime, e il terrore più puro invadere il suo sguardo, mentre scuoteva la testa, sperando con tutto se stesso, che quello che aveva appena sentito non fosse vero.......

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