.Capitolo 5.

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<<non so te, ma a me fa male il cuore...>> disse Marcus mentre, asciugando i piatti, guardava Sirio che, seduto accanto Max alla scrivania, lo stava aiutando per recuperare tutti gli arretrati a scuola. Lawrence non poté fare altro che fare una smorfia:<<a me non solo il cuore...>> disse un pò nervoso.
L'angelo lo abbracciò da dietro, lasciandoli una scia di baci sul collo:<<suu lo sai che te le sei meritate, e sono certo che per un po' farai il bravo... poi ci penso io a coccolarti come si deve>> disse, mordicchiadogli il collo tanto da lasciare un segno.

L'artista sorrise, con respiro affannato, e si girò a baciarlo, ammiccando per far sì che quel pomeriggio potesse diventare divertente. Stavano letteralmente per farlo lì sul piano cucina quando Max interruppe il tutto:<<ragazzi, ho finito le cose per domani...mi...mi hanno scritto dei miei compagni per vederci oggi pomeriggio in centro, posso? Oddio scusate.....>> disse entusiasta prima di essersi reso conto di aver rovinato il momento.

Marcus si ricompose:<<certo, che dice Sirio sulla tua preparazione? Se per lui stai messo bene, puoi andare... >> ma prima che Max potesse parlare, il professore irruppe pure lui in cucina:<< Macu, sarò sincero, il ragazzo è messo benissimo. Avendolo voi fatto studiare bene, le cose le sa ed è al passo con il programma scolastico. Inoltre ho visto i suoi voti della scuola precedente, vanno bene suvvia. Tradurre sa tradurre discretamente, insomma al classico non puoi pretendere che si sappia tradurre come all'università, e per il resto è recettivo e sveglio. Se continua così, andrà alla grande. Lascialo andare, do la mia parola che sono un branco di bravi ragazzi....>> disse scompigliando i capelli a Max, tutte le sculacciate che aveva preso erano servite.

<<per me va benissimo, suvvia deve iniziare ad avere una vita.... stiamo sotto la metro A, prende quella e va in centro ormai è grandicello...>> gli diede corda Lawrence. Marcus guardò a turno tutti nella stanza, il rompocoglioni iper protettivo era lui, doveva dare lui il via libera:<<E VA BENE! Prenditi dei soldi dalla mia giacca e vai.... però a casa alle 18!>>

<<MARCUS!>> dissero in coro Lawrence e Sirio. <<E CHE CRISTO, VA BENE! Coprifuoco alle 20, se resti a mangiarti una pizza con loro, 23 massimo che domani hai scuola, tienimi però aggiornato al telefono perfavore....>> disse sull'orlo dell'esasperazione Marcus. Max gli corse incontro stringendolo quasi a soffocarlo dalla felicità, prima di fiondarsi in camera di corsa tutto contento urlando dei "grazie grazie grazie" nel mentre.

Marcus scosse la testa, prima di prendersi una scompigliata di capelli da Sirio. Tempo 10 minuti e il ragazzo era già in metro.
<<mi dai la tua parola che sono dei bravi ragazzi?>> chiese ancora preoccupato l'angelo al professore, che nel mentre si era messo sul divano con Lawrence in braccio e Marcus appoggiato alla sua spalla.

<<Sono dei ragazzi modello, sono dei 16 enni con i loro vizi suvvia, lasciali essere giovani, non ammazza nessuno l'adolescenza.>> disse il professore che continuava a correggere i compiti.
<<ah tanto ci gai pensato amtu ad ammazzare noi da adolescenti....approposito, ma chi è sto Raphael?>> Diventò inquisitorio Marcus. Lawrence sollevò la testa:<<perchè ti interessa di lui in particolare?>> chiese.

Marcus gli fece un muso che era palese sia il perché che la situazione, ma prima che potesse mettersi a fare il cretino, Sirio parlò:<<povero ragazzo... è uno studente esemplare, avvocato di tutti e intelligente, ma ignorato dalla sua famiglia. Vive all'ombra dei fratelli, tutto quello che ha, gli è dato solo per tenerlo lontano dal creare problemi. Infatti la sua famiglia ha soldi a palate ma da investire nelle carriere dei suoi fratelli.... ha trovato rifugio nelle amicizie e si è lasciato scivolare addosso questa situazione familiare, è tosto e forte per l'età che ha. Meglio non averli i genitori, che averli ma che ti ignorano....>> concluse triste.

<<spero solo che Max sia ricambiato, il rifiuto è una brutta bestia da affrontare...>> svelò le sue preoccupazioni Marcus. Lawrence lo guardò malissimo..... ancora con quella storia....

<<da quello che ho sentito, credo che lui sia.... hai capito no?... quindi non dovrebbero esserci problemi se non drammi amorosi. In più la scuola è di mentalità aperta, di certo non avranno ostacoli.>> Sirio sorrise, cercando di rassicurare Marcus. Lawrence si mise a sedere a fatica, per poi dire:<<dobbiamo fargli la famigetata chiaccherata sul sesso, lo sai vero? Non puoi entrare in camera mentre sarà con un lui o una lei e lanciargli un pacco di durex alla cazzo....>>

<<oddio hai ragione....ci penserò io>> concluse Marcus. Lo aveva sentito.... quella tensione sulla faccenda del rifiuto. Con una scusa andò in bagno, si tolse la maglia perchè gli era venuto caldo e si lavò la faccia una decina di volte. L'Angelo si guardò allo specchio, e vide la fitta rete di cicattici che gli riempivano il petto fino alla schiena, no, non avrebbe fatto passare quello a suo fratello.... non gli avrebbe mai permesso di stare in una relazione tossica come c'era stato lui prima di Lawrence, nè avrebbe permesso a qualcuno di fargli del male. Aveva sofferto troppo....e ancora oggi soffriva, di nascosto, tra incubi, attacchi di panico e allucinazioni di essere picchiato.

Quei 5 anni furono il suo inferno.....
Tra il suo padrigno e Seth, non sapeva chi lo avesse picchiato di più. Marcus si accasciò a terra, prendendosi la testa tra le mani, sentendo un attacco di panico salirgli dal petto.
Le orecchie gli fischiavano, sentiva le cicatrici bruciare come se qualcuno gliele stesse riamprendo.

<<Marcus stai bene? Ti sei incastrato nel water, dei lì dentro da 15 minuti...>> bussò Lawrence alla porta del bagno. L'angelo si ricompose e rimise la maglia:<< si si, stavo facendo la numero due haha nulla di che..>> uscì dal bagno ma prima che potesse fare due passi verso il soggiorno, l'artista lo strinse:<<.....sai che con me puoi parlare, vero?>> Gli chiese. Sapeva cosa gli passava per la testa, ma non riusciva a farlo aprire.

Sirio intervenne e strinse la coppia tra le sue braccia. Un'empatia silenziosa, prima che Marcus si staccasse violentemente da tutti e due:<<sto bene, sto bene, non mi soffocate. Hey inizio il tirocinio, devo andare...>>

Scappò letteralmente dalla situazione, non voleva affrontarla. Non l'avrebbe affrontata.... Sirio e Lawrence si guardarono cupi mentre l'angelo, prendendo la giacca e mettendosi le scarpe, usciva di fretta e furia di casa. Loro non sapevano di cosa si trattasse, sapevano solo che quelle cicatrici centravano qualcosa ma non sapevano il contesto, Marcus non gliene aveva mai voluto parlare. Non potevano obbligarlo a parlarne, soprattutto di una cosa così delicata, ma la situazione stava degenerando.....soprattutto visto che lui quel giorno non aveva tirocinio....

Questa è la mia strada Where stories live. Discover now