.Capitolo 35.

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Sirio entrò in casa sua insieme a Max, che era divenato silenzioso e ancor di più spaventato. Era l'appartamento nel quale si era trasferito dopo la morte di Selene, per non rivivere i luoghi della loro vita insieme ogmi giorno, ed era stato un bene cbiare aria. Anche perché lo aveva portato ai suoi due cuccioli monelli. <<mettiti a tuo agio, fa come se fossi a casa tua!!>> disse gioviale.

Il ragazzino era confuso, dove erano le urla e le sgridate, vederlo così tranquillo era forse ancora più inquietante di vederlo nervoso. Decise di togliersi il giacchino e poggiare lentamente lo zaino all'entrata, iniziando a valutare un piano di fuga. Sirio andò un attimo in cucina, a prendere un bicchiere di succo per il piccolo, volendo tenerlo tranquillo, non sapendo come avrebbe reagito alla sua presa di posizione paterna, e sperando in cuor suo non fosse una testaccia dura come quei due e collaborasse un minimo. Ma appena rientrò in sala, il piccolo era sparito.
"Vuole giocare a nascondino eh? Tutto i suoi fratelli" disse, poggiando il bicchiere sul tavolo e andando a stanarlo.

Ci mise poco a trovare una porta chiusa a chiave, quella dello sgabuzzino:<<Max, esci fuori forza!>> disse, spazientito ma tranquillo. Ottenne subito una risposta da oltre la porta:<<NO! Perchè poi le prendo!!!>> "bingo" pensò Sirio:<<purtroppo si, ma scappare dalle conseguenze delle tue azioni non gioverà per niente alla tua attuale situazione scricciolo!>> rispose sinceramente l'uomo.
Il ragazzo si infiammò non poco, e tolse i filtri:<< vaffanculo!! Non è stata colpa mia se avevo il cellulare staccato e Raphael è uno stronzo!! E poi PIANTALA DI CHIAMARMI SCRICCIOLO!>>

Sirio ridacchiò  tutto Marcus il piccolo! Cercò di fare il serio nonostante si stesse intenerendo davanti alla sbruffonaggine da Chiwawa del ragazzino:<< Max, bada alle parole! È colpa tua invece e del tuo buon senso! Dovresti sapere che non si va in giro da soli di notte! E più che scricciolo adesso ti chiamerò monello! Quindi esci fuori forza... >> disse, con il suo solito fare dolce e sereno. <<NO!>> urlò ancora il ragazzo.

Sirio si sedette per terra davanti alla porta, e chiese spiegazioni:<< e perché no? Da quello che so, non è la tua prima volta a prenderti una sana sculacciata, e credo che non sarà neanche l'ultima.... prima esci fuori, prima finisce e prima ti posso fare due coccole...>> disse, ottenendo un silenzio confuso da dietro la porta. Non aveva detto nulla che non fosse vero, a meno che non fosse particolarmente arrabbiato, come quella mattina, era quello che faceva sempre. <<POI MI FRUSTI! Me lo ha detto Marcus che hai ogni sorta di strumento dilania chiappe!!!>> disse, sinceramente il piccolo.

Sirio non potè non scoppiare a ridere a quell'affermazione, cosa diamine gli aveva raccontato Marcus pur di spaventarlo?? <<certo, tuo fratello e anche Lawrence hanno combinato certe cose da meritarsi una punizione più dura, ma mi sembra che siano ancora vivi e che mi vogliano ancora bene! E poi stasera non è il tuo caso, te lo posso assicurare. Prima esci di lì, prima parliamo e prima finisce tutto, e te lo prometto, nessuna frecciatina, o sgridata o nulla di simile! Solo coccole, e la cosa resta tra noi... i tuoi fratelli non saprenno niente e se provano a dirti qualcosa, tranquillo che ci penso io.>> disse, cercando di conquistare la fiducia del piccolo.

<<....prometti?>> disse, con un filo di voce. Sirio sorrise, stava funzionando:<<promesso! Croce su cuore!>> disse subito. Lentamente la porta si sbloccò e aprì, sbucandone fuori Max, spaventato e tremante. Il professore si avvicinò a lui con cautela, abbracciandolo:
<<bravissimo! Sei più coraggioso dei tuoi fratelloni!>> disse, ottenendo un lieve sorrisino. Prese il piccolo per la mano e si andò a sedere sul divano, ottenendo un po' di resistenza quando cercò di farlo avvicinare:<<suu, non ti faccio niente! Ora parliamo un'attimo, va bene?>> disse Sirio, tirandolo delicatamente con uno strattone e mettendolo a sedere sulle sue ginocchia, come faceva anche con gli altri due.

Max guardava in basso, spaventato, iniziava a sentire una strana sensazione addosso, sensi di colpa che non aveva mai provato: Sirio era così gentile, delicato e dolce che quasi stava male all'idea di deluderlo e farlo impazzire. L'uomo di mise a sgridare dolcemente il piccolo, cercando di spiegargli cosa avesse sbagliato. <<su, adesso, è ora di scontare questa punzione!>> disse infine, prendendo sempre con delicatezza Max e mettendoselo sulle ginocchia a pancia in giù.
Il ragazzino d'altronde cercò di stare buono, non volendo peggiorare la sua situazione, anche se era spaventato a morte:<<Sirio, ti prego!! Mi dispiace... non succederà mai più!!>> cercò disperatamente di diferndersi, mentre il professore lo sistemava come si deve.

<<ne sono sicuro che ti dispiace scricciolo, e infatti questo è necessario per essere certi che non succeda mai più!>> disse, sempre calmo, prima di dare la prima sculacciata a quel sederino. Max sussultò sconvolto, Sirio aveva la mano pensante!
Iniziò a sculacciarlo lentamente, stando attento alla sua reazione, non volendo esagerare o farlo stare peggio di come stava già per la punizione.
Il piccolo piagnucolava dal dolore, stringendo forte la mano del professore che lo teneva fermo in vita.

Sirio andò avanti per una quarantina di colpi, prima di fermarsi e prendere una pausa:<<Max, ti rendi conto di cosa ti sarebbe potuto succedere? Quello che hai fatto è stata un'azione sconsiderata!>> disse, un po' più severo, mentre sbottonava i pantaloni del ragazzino, che non potè fare altro che iniziare a singhiozzare. Non sapeva se era meglio o peggio prenderle dal professore, per il suo nodo calmo e dolce o dall'altra parte per le sue severe sgridate improvvise e la sua mano pesante.

Sirio gli abbassò i pantaloni, lasciandolo in slip, ma evitò di toccarlo troppo, non volendo metterlo a disagio, abituato com'era a palpare, massaggiare e pizzicare gli altri due sederini.
Tuttavia, controllò attentamente, con occhio esperto di culetti arrossati, che la situazione non stesse degenerando. Notò che era particolarmente rosso per essere state solo 40 sculacciate sui jeans, doveva avere la pelle molto sensibile. <<stai bene?>> chiese, per essere certo che fosse tutto okay, e quando il piccolo, dopo aver tirato su con il naso, annuì, riprese a far piovere sculaccioni, un po' più veloce e più forte di prima,

Max strillò a ogni colpo dal dolore bruciante che sentiva, la mano enorme di Sirio copriva con ogni sculacciata, l'intero sederino del ragazzo, non lasciando tregua a nessun centimetro della sua pelle. Fino a quel punto aveva cercato disperatamente di non piangere, non volendo farlo di fronte a quell'uomo che emanava autorità e orgoglio, ma non riusci più a trattenersi, scoppiando in lacrime sul divano, comprendosi con le braccia.

Solo dopo altre trenta sculacciate, Sirio ritenne che la punizione fosse sufficiente. Il povero culetto di Max era rosso cremisi, e il professore si era anche spinto un pochino più in basso, arrossandogli leggermente anche le cosce per fargli ricordare la lezione. Lo lasciò sfogare mentre con delicatezza gli sistemava gli indumenti, prendendolo poi per le spalle e tirandolo su in piedi:<<shh, va tutto bene, è tutto finito. Vieni qui...>> disse l'uomo, avvolgendo il ragazzo in una coperta e prendendolo tra le sue braccia.

Max che fino a quel momento aveva solo provato sensi di colpa, dolore e tristezza, si sentì invadere da una magnifica sensazione di calore e protezione, appena la braccia dell'uomo lo circondarono. Cercò di mantenere un decoro e di trattenersi, ma non riuscì a resistere dal rintanarsi su quel petto, singhiozzante. Sirio si tirò su in piedi, stringendo forte Max a sé, e iniziando a camminare per la stanza per calmarlo.

<<va tutto bene scricciolo, tutto finito e tutto perdonato! Sei un ragazzo bravissimo, non dimenticarlo>> gli sussurrò dolcemente mentre continuava a ninnarlo, accarezzandogli la schiena e i capelli.
Max lentamente smise di piangere, sprofondando nel conforto e nel calore che l'uomo gli stava dando. Non voleva pensare più a niente, stava meglio, come se tutte quelle lacrime e la punizione avessero calcellato ogni sensazione brutto, anche la tristezza. Voleva solo coccole, voleva solo essere amato.

Questa è la mia strada Where stories live. Discover now