Capitolo 5: Insieme

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Aveva trovato l'ascensore vuoto. E questo fu un bene. Era raro che a metà mattina, specialmente durante la pausa, nessuno utilizzasse l'ascensore per andare al piano bar o in terrazza a fumare; buon per Noah. Evitò di usare le cuffie e si puntellò sul muro vetrato, in attesa di arrivare al Settimo Piano. I cosiddetti piani alti esistevano eccome. Più si saliva, più si entrava nel perimetro di chi contava davvero in quell'agenzia. Eccetto per la Direzione di Timothy Su; i laboratori di informatica, nella quale si svolgevano i compiti riguardanti la strutturazione e la protezione dell'intelligence, costituivano il settore sotterraneo dell'edificio. Non perché non fossero importanti, ma proprio perché essi rappresentavano il cuore della CIA. Lui ebbe l'onore di entrarvici parecchie volte, rispetto a chi fosse dipendente dapprima del suo arrivo. Gli archivi di Langley erano protetti in quella sala dalle triple porte blindate, munite di un sistema di riconoscimento che era stato lui stesso a programmare; ci avrebbero dovuto pensare milioni di volte – non due – prima di compiere un'ipotetica irruzione per confiscare chissà quali informazioni avevano puntato. Lo stesso poteva dirsi per gli hackers, se non volevano essere rintracciati subito dopo una tentata violazione. Il Terzo Piano per lui andava più che bene; dovevano essere più vicini possibile al seminterrato, poter scendere anche senza l'ausilio dell'ascensore. Dave lavorava con Gregory al Quinto Piano; le loro Direzioni erano tra le più importanti della CIA, mentre al Settimo Piano vi erano gli Uffici del Direttore e tutte le figure che gli stavano attorno, dal Deputy Director e l'Executive Director, dalle due strutture indipendenti come il General Counsel e l'Inspector General, ed altri ancora di cui non si ricordava minimamente; Dave era stato ore e ore a spiegargli come funzionasse l'intera struttura e chi fossero tutte le sacrosante figure che la componessero, ma era più forte lui: non gli importava. Una sola domanda lo aveva portato a disinteressarsi totalmente da quello schema per niente complicato: "Mi servirà per il futuro?" Quando Dave aveva scosso la testa, intento tuttavia a proseguire con le spiegazioni, lui si era alzato e se n'era tornato in ufficio sbuffando. Fino a quando non sarebbero stati direttamente collegati con il suo operato, col cavolo che sarebbe rimasto lì a capire ogni singolo dettaglio di chi gli era superiore: controllare spese, le modalità e le tempistiche delle spedizioni non era di sua competenza, se non del soldato. E il consulente legale? Non gli serviva. Uscì dall'ascensore, traendo un lungo sospiro. Eccolo lì al piano più solitario dell'Agenzia. Non doveva volare neanche una mosca in quel piano. Sorpassò la Segretaria d'Ufficio, Virginia Stevenson, la donna più efficiente che il Direttore avesse mai potuto chiedere; la chioma riccia fiammeggiante, tuttavia, si era trasformata in un caschetto liscio. A giudicare dalle occhiaie profonde, pur nascoste dal fondotinta, doveva essere andata ad una festa importante. Un impercettibile cenno del capo, e ricevette la sua attenzione; gli indicò la porta in legno pregiato con la mano, dicendogli implicitamente di potersi accomodare. Quante volte era entrato in quell'ufficio? Bella domanda. Forse due. Al suo arrivo e poi quando aveva saltato la festa di benvenuto di...non ricordava chi. Si aggiustò la felpa, dopodiché bussò con tre colpi tenui. Appena udì il tipico Avanti, spinse la maniglia ed entrò.

«Voleva vedermi, Diretto...» parole che, già sommesse per la compostezza con la quale si presentò, scemarono in una nota lunga e sempre più stonata.

Gli occhi grigi scrutarono il cinquantacinquenne con calma e rispetto, ma nel suo campo visivo si intromise una figura che avrebbe sperato di non incontrare per le successive sei ore di lavoro. E invece Dave Morrison era appostato di fronte alla scrivania del Direttore Simmons, in piedi, con il suo stesso sguardo, perplesso e contratto da una smorfia di incredulità.

«E lui cosa ci fa qui?» domandò il soldato, rivolgendosi al suo superiore.

«Potrei fare la stessa domanda.» ribatté di rimando Noah, chiudendo la porta alle sue spalle.

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now