Capitolo 29: Prurito ed ematomi

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Questa volta il Team Bravo aveva deciso di sostare in un motel per la notte. Erano sfiniti, spossati. Non erano in grado di descrivere la stanchezza cui erano vittima; il sol pensiero di dover affrontare un viaggio lungo tre ore ed arrivare in tarda notte alla base per poi prendere le rispettive auto e rincasare a Washington DC, li abbatteva più di quanto non lo fossero già a causa delle ferite riportate e del lungo lavoro che avevano dovuto gestire dopo che la sparatoria era definitivamente cessata. Non avevano potuto aggiornare pienamente le autorità di tutto quello che stava accadendo negli Stati Uniti nell'ultimo mese, delle perdite dei soldati del Navy SEAL e di una persona psicopatica dall'identità oscura che aveva stranamente troppi uomini a disposizione che seminavano il panico non appena sapevano di avere i loro obbiettivi a portata di mano. Dave e Noah, essendo parte della CIA e incaricati di un caso di massima segretezza, avevano mostrato il distintivo per confermare che quanto successo, purtroppo, non poteva essere divulgato; avevano assicurato solamente ai poliziotti che, dopo quella giornata, non avrebbero vissuto incidenti di questo genere. Avevano dovuto sbarazzarsi dei SUV per tutta Appleton e dei cadaveri in mezzo alla strada, avviando il flusso, successivo allo smantellamento del posto di blocco, per assicurare agli abitanti che il conflitto era giunto a termine e il panico era stato sventato. Subito dopo, una pattuglia era andata a riprendere il restante del team, inclusa la famiglia di Kenneth Jung, l'imprenditore compreso, per scortarli in città. Quando anche Stella Luison aveva raggiunto l'intera squadra, insieme avevano deciso di rimandare il resto dell'operazione all'indomani, soprattutto rapporto ed interrogatorio. La famiglia di Jung era sotto shock, Anthony in condizioni che non gli avrebbero permesso mai e poi mai di aprire bocca dopo che era stato colto sul fatto, dopo che aveva tradito il padre ed essere praticamente l'artefice di quello che era accaduto quella sera. Dalle sei del pomeriggio, in sintesi, si erano fatte le undici di sera quando ufficialmente il Team Bravo aveva posato i bagagli in un motel poco fuori la città e aveva avuto l'opportunità di levare la divisa, sicuro che non avrebbe dovuto più imbracciare un'arma da fuoco fino alla prossima operazione, dopo aver fatto fuori ventitré mercenari. Quando Stella aveva contato con precisione il numero degli uomini che Dave e la sua squadra avevano fatto fuori, era rimasta di sasso, soprattutto quando gli unici feriti che ne erano usciti erano stati Gavin e Gregory, ma con un proiettile al braccio e un brutto ematoma in coincidenza dello sterno.
Durante la notte, avrebbero dato il tempo alla moglie di Kenneth Jung di riprendersi. Tutti – marito, figlio maggiore e figlio minore – le avevano nascosto crimini e malefatte così grandi che era stata colta da una perdita di sensi quando Stella le aveva raccontato per filo e per segno il disastro generatosi dopo il suono dell'antifurto in casa. Charles aveva confermato di non essere stato lui a manomettere il suddetto; aveva voluto per davvero chiamare solo la polizia per fermare quella pazzia.
L'indomani sarebbe stata una giornata di pratiche impegnative e scarrellate di domande.
Per il momento, l'unico pensiero era riposare e riprendersi da quella frastornante sparatoria.
Proprio in una stanza del motel, Kyle Quinn aveva appena inserito la chiave per aprire la porta ed entrare laddove un Gavin Brown lo stava aspettando seduto su una delle due brandine vecchiotte.
Era andato da solo a prendere qualcosa da mangiare, cibo che il compagno avrebbe potuto divorare con una sola mano, e si era impegnato a trovare qualcosa che potesse soddisfare i gusti di entrambi; non erano degli amanti di fast-food, ma questa volta avevano dovuto arrangiarsi con quel che potevano. I ristoranti erano già chiusi, i minimarket sprovvisti di robe che non necessitavano di cottura, perciò era stato costretto ad andare sul sicuro e prendere qualcosa di non troppo articolato, purché avesse accontentato i loro stomaci. Erano stati suddivisivi in quel modo nelle camere; preferiva di gran lunga avere a che fare con il novellino nuovo arrivato che con il suo superiore, oppure con Sully; nulla da togliere al cecchino, ma avevano due visioni del mondo diverse in quel frangente. Liam aveva chiesto a Gregory di stare con lui in camera per revisionargli meglio il brutto colpo che aveva subito in petto, mentre quel tipetto assurdo della CIA aveva esatto una camera singola tutta per sé, ma purtroppo non ne erano rimaste libere – l'ultima l'aveva presa Sully e non aveva voluto sentire storie – perciò si era dovuto accontentare di condividerla con il Capitano; fortunatamente i letti erano singoli e non matrimoniali. Era stato un sollievo per tutti. Doveva essere onesto, la missione era andata a gonfie vele; era rimasto abbastanza colpito di come Dave e Noah – Noah, giusto? – avessero trovato, dopo essersi quasi presi a pugni davanti all'intera squadra, un punto d'incontro nel favorire le richieste di entrambi. Il piano che aveva ideato il ragazzino, se lo scontro si fosse spostato in mezzo alla strada, era coinciso alla perfezione con le circostanze; non avrebbero mai potuto prevedere che un bambino avesse potuto fare affari segreti con Y, ma la fuga era stata il segnale che gli aveva dato campo aperto per crivellare tutti. E cavoli, era stato fottutamente soddisfacente prenderli a calci in culo dopo aver dato del filo da torcere ai suoi compagni e aver osato ferire Gregory e Gavin. La sua squadra non si toccava; anche Noah e Dave ne erano usciti un po' ammaccati, ma secondo il loro parare, stavano bene. Se lo dicevano loro; appena Liam aveva solo provato ad avvicinarsi per controllare con più minuziosità le loro ferite, si erano rifiutati, e in una maniera che non poteva essere contestata.
Kyle doveva ammetterlo; quei due si somigliavano parecchio... in alcuni modi di fare. Per il resto erano dei cazzo di antipodi che avrebbero potuto uccidersi da un momento all'altro, se ne avessero avuto la possibilità. Eppure in quel momento stavano condividendo insieme una stanza. Bhe, erano anche coinquilini, e caspita se lui voleva sapere come fossero le giornate con quelle due mine vaganti sotto lo stesso tetto. La noia era un miraggio, su questo era convinto.

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now