Capitolo 56: Amicizia

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«Voleva vedermi, Signore?» domandò un Dave Morrison ventiseienne dopo aver bussato alla porta dell'ufficio e averla di poco aperta.

«Soldato Scelto Morrison. Prego, entri pure.» seduto davanti alla scrivania vi era il Capitano Jude Collins, con i primi capelli bianchi che si facevano strada sulla nuca castana chiara, quasi sul beige.

Dave annuì in silenzio, entrando e chiudendo la porta alle sue spalle per poi puntellarsi sull'attenti di fronte al suo superiore, il quale sorrise con austerità e orgoglio nel vedere di fronte a lui il miglior soldato che il Navy SEAL aveva da offrire negli ultimi vent'anni, il leader del Team Alpha che non aveva mai fallito un'operazione cui era andato incontro da quando era stato formato con gli attuali membri. Dave si era fatto valere in pochissimo tempo da ottenere un team tutto suo con i migliori soldati, i più giovani che avevano le carte in tavola per puntare al Team Bravo. Collins era convinto che il soldato ce l'avrebbe fatta. Se quello che gli avrebbe affidato da qui a poco fosse stato un successo, avrebbe già ottenuto il titolo di Sottoufficiale. E avere un titolo del genere a neanche trent'anni, era un record incredibile per il Navy SEAL.

«Riposo, Morrison. Vorrei che questa volta ti sedessi. La conversazione sarà più lunga del solito.» indicò la sedia con un cenno della mano, senza smettere di sorridere, seppur nella sua mente stavano componendosi le frasi adatte per costruire il problema stampato sui fogli che non stava facendo altro che leggere da quando gli era giunta la notizia dai piani alti.

Dave non si sbilanciò, bensì sollevò un sopracciglio con aria scettica, prendendo posto. «Ho combinato qualcosa che le ha colorato un altro capello di bianco, Signore?»

Jude sospirò una risata, scuotendo la testa. «Brutto figlio di... Avrei dovuto sbatterti fuori dal Navy SEAL dopo che hai manomesso le imbragature e hai rischiato di far esplodere la testa del povero Carter.»

«Era una scommessa. E poi anche io-»

«Sì, anche tu sei rimasto appeso a testa in giù perché, imbranato che non sei altro, hai indossato l'imbragatura che sarebbe spettata al piccolo Spencer, ma per fortuna lo hai lasciato lontano dai tuoi casini, e ciò non ha cambiato l'esito della tua punizione. – gli parlò di sopra, accavallando le gambe sulla sedia con saccenteria, mentre il giovane si grattò il retro del collo con imbarazzo. – Ad ogni modo, vorrei davvero stare qui a tirarti per le orecchie per come tu riesca a farmi essere orgoglioso e pentito allo stesso tempo della tua presenza, ma dopo una lunga riflessione ho pensato che tu e il tuo team possiate essere i più afferrati per l'incarico che sto per affidarvi.»

«Di che incarico si tratta? Medio Oriente? Qualche terrorista?» domandò Morrison, cancellando l'ironia per rimpiazzarla con contegno e rispetto, le orecchie rizzate per ascoltare con puntigliosità qualsiasi parola sarebbe nata dalle labbra secche del suo superiore.

«Nessuno dei due. Stiamo parlando di una missione di massima segretezza.»

E quando chiuse il fascicolo per trascinarlo verso di lui, il logo della Central Intelligence Agency gli fece percepire una scossa lungo la schiena.

«La CIA? Un momento.» Dave sollevò la mano con accortezza. «Il Team Alpha non si occupa delle missioni di intelligence. Non dovrebbero essere questioni del Team Bravo?»

«Non hai tutti i torti, ma il Team Bravo è attualmente occupato in un'operazione a Manila, dovresti saperlo meglio di me.» Jude vide il giovane fare una smorfia di assenso. «E nonostante tutto avrei comunque voluto darti una possibilità. Sappiamo bene entrambi che sei vicino alla nomina di Sottoufficiale.»

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now