Capitolo 62: Egoismo

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Il viaggio di ritorno era sempre la parte migliore.
Quando si tornava da una missione, soprattutto se si era stati fuori per un periodo di tempo che andava dai due ai sette mesi, poter rientrare in patria era sempre una carezza che scaldava il cuore, un abbraccio che cancellava tutto il dolore, il sudore, la fatica, tutto ciò cui la mente aveva dovuto subire, gli occhi avevano dovuto assistere; sacrifici che solo chi indossava delle piastrine al collo poteva tollerare e vivere sulla propria pelle giorno e notte. Quando le spedizioni in Medio Oriente avevano inizio, erano consci che sarebbe stata una vacanza lunga dalla quale sarebbero potuti non tornare; il proprio letto sarebbe stato un miraggio, il cibo solo una massa precotta e in scatola che non avrebbe mai potuto equiparare la freschezza di casa. Ci sarebbe stato solo il sole, la sabbia, il calore di punta, il freddo del deserto, il rumore dei proiettili, l'adrenalina, il desiderio di proteggere i propri cari e porre fine a quel terrorismo inammissibile, a vagare nelle menti di chi sarebbe stato scelto per andare lì ad adempiere il proprio lavoro. Si lavorava ventiquattro ore su ventiquattro. Era una corsa contro il tempo, una gara che aveva solo due riscontri: la vita o il botto.

Per mesi erano stati travolti da quel brutto caso, quel leader terrorista che aveva attentato più volte alle vite dei soldati del Navy SEAL, catturando come prigioniero uno di loro per ottenere le informazioni chiave per fare in modo che gli americani sloggiassero dal loro territorio, scoprendo dove si rifugiavano tutti gli altri per farli esplodere. La Siria era un posto pericoloso, soprattutto quando ai terroristi si aggiungevano i radicali, i patriottici che non volevo gente estranea nel proprio perimetro. Il nuovo Team Bravo aveva fatto il suo esordio da un anno ed era stato mandato in quella missione per poter salvare il perduto soldato del Team Delta e salvaguardare l'accampamento. Dopo una lunga battaglia, imprevisti, rischi, pericoli e panico, finalmente tutto era tornato alla normalità, il leader terrorista era stato ucciso, e il suo movimento smaltito. I radicali avevano accettato la loro permanenza, riconoscendo i loro sforzi, alleandosi con loro durante l'impresa finale. Dopo aver rifatto le valigie, avevano preso l'aereo e stavano dirigendosi negli Stati Uniti, allo stabilimento del Navy SEAL per prendere le proprie auto e fare ritorno a casa.

In mezzo ai festeggiamenti di birra e alla nostalgia di rientrare in patria e respirare l'aria americana, vi era il Capo di Prima Classe Dave Morrison, il nuovissimo leader del Team Bravo. A differenza di tutti gli altri suoi uomini, l'appena trentenne soldato se ne stava seduto solitario in un angolo dei sedili dell'aereo. Teneva la bottiglia di birra nella mano destra, dalla quale non aveva preso nemmeno un sorso, e lo sguardo rivolto verso il basso, sulla mano sinistra, aperta per rivelare il palmo ruvido e con qualche callo. Non importava quanto indossassi i guanti, impugnare un'arma e allenarsi alla sbarra era sempre sinonimo di calli alle mani, duri e fastidiosi. Eppure il suo pensiero, i suoi occhi color nocciola, malinconici e mesti, non erano rivolti e quelle imperfezioni estetiche che avevano colpito la sua pelle, bensì su ciò che contornava il suo anulare. Con il pollice, non stava facendo altro che girare e rigirare la fede nuziale, dorata quanto lucida e immacolata, il simbolo che lo teneva legato alla sua dolce metà che lo attendeva sulla terra ferma. Schiena curva e gomiti sulle ginocchia, non aveva fatto altro che pensarla, che avere solo lei nella sua testa; le mancava da morire, si sentiva così perso senza di lei che non avrebbe mai immaginato di sentirsi così vuoto nella sua vita. Era la prima missione lunga che affrontava da quando era salito sull'altare; c'erano state spedizioni di un mese, massimo due, tre. Ma arrivare a sette non se lo sarebbe mai aspettato.

Bugia.

Quando era più giovane era stato addirittura due anni fuori, quando ancora non era nessuno, nessun leader, nessun soldato modello. Solo che non aveva il peso che portava adesso su quel dito. Partire era sempre stato il momento più adrenalinico della sua vita; le sue mani prudevano, il cuore batteva forte con energia, la mente era focalizzata sul bersaglio, non indugiava mai. Da quando era entrata lei nella sua vita, tutto era...cambiato.

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now