Capitolo 25: Nuovi ospiti

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«Se avessero comprato ufficialmente le armi avrebbero dovuto compilare pratiche, firmare fogli, fornire documenti d'identità e sottomettersi ad un controllo meticoloso che riporta i loro nominativi sul porto d'armi, se fossero autorizzati ad avere un'arma appresso. Se la loro nazione d'origine e luogo di provenienza fosse sbucato nella lista delle persone a cui è stato proibito vendere armi, ne avrebbero viste di cotte e di crude. Se Jung, invece, avesse accettato di vendere loro delle armi, è impossibile che questo sia potuto passare inosservato. I controlli federali e le transazioni tra privati sono comunque soggette a legislazione e...»

Stava farfugliando e borbottando da quando si era seduto su quel letto.
Con la mano sul mento e il labbro costantemente mangiucchiato dai suoi denti come antistress, Noah non aveva smesso di ragionare su come si erano evolute le ricerche da quando avevano messo piede in quella piccola villetta; cellulari vuoti, un figlio socialista, un contratto con l'India che era stato nascosto dai controlli per mezzo di un commerciante privato che aveva svolto il lavoro sporco di inviare illegalmente le armi in oriente, e un'arma che non aveva idea di come fosse potuta finire fra le loro mani. Se avessero intercettato i suoi pacchi, cogliendolo sul fatto nel fare affari con l'India, non avrebbero usato un tale approccio violento e prudente, bensì le forze dell'ordine avrebbero con banalità compiuto il loro piccolo mestiere; bussare alla porta, qualche chiacchiera, due accuse su due piedi con tanto di prove e l'arresto. Non si sarebbero mai smossi per qualcosa di così piccolo quanto comunque grave.
Allora dove stavano sbagliando in tutto ciò?
Con la schiena curva in avanti, dove aveva appoggiato i gomiti sulle ginocchia, stava fissando un punto nel vuoto in quella stanza da letto disordinata; la suola della scarpa batteva imperterrita sul pavimento con impazienza, come se l'ingarbugliamento di supposizioni non gli concedeva l'esatta individuazione del laccio da tirare per sciogliere quell'ammasso di roba senza senso. Aveva violato tutto quello che c'era da violare, era entrato nei meandri del dark web per osare andare oltre, si era occupato addirittura del conto in banca dell'imprenditore per vedere se ci fossero state delle transazioni sospette o secondi conti in banca che aveva usato per fare affari con Y; lo aveva utilizzato per fare affari con l'India, ma oltre non vi era nulla. Come aveva fatto il loro avversario ad ottenere le sue armi, rimaneva ancora un enigma che i suoi calcoli stavano faticando a risolvere; un rompicapo peggio degli algoritmi che aveva studiato la prima volta quando era un povero adolescente autodidatta che aveva appena conosciuto il mondo dell'informatica avanzata. Cosa aveva imparato, ancor prima che cominciasse l'università per ripassare nuovamente quanto aveva appreso da solo con le dispense che aveva ottenuto nei siti tramite le credenziali di qualche altro studente più grande di lui, compiendo delle violazioni che adesso erano scontate ed elementari?
Divide et impera.
Dividere ricorsivamente un problema in due sotto-problemi, e così via fino a scomporlo del tutto. In questo modo sarebbe diventato più semplice e facile affrontarlo. Dopodiché procedere a risolvere a mano a mano i piccoli blocchi, unendoli fino al completo raggiungimento dell'algoritmo e della sua vera funzione. La programmazione si è sempre basata su questo principio; se non si era portati per l'informatica, nemmeno con tale approccio si sarebbe arrivati allo svolgimento dei problemi meno complessi. Tre fasi, e la soluzione sarebbe balenata subito in testa.
Divide: quanti problemi avevano tra le mani in quel momento?
Un'arma di un imprenditore, un contratto con l'India, un figlio socialista.
Impera: che soluzioni vi erano per i singoli fattori?
Un possibile furto, una possibile alleanza, una possibile spia.
Combina: la conclusione?
Domanda da un milione di dollari.
Y sapeva dell'accordo tra Jung e l'India? Era solo un escamotage per coprire le sue azioni? Poteva essere plausibile che Y conoscesse gli intrighi di Jung da volerli usare a suo favore per poter passare inosservato e rubargli le armi. Ma chi gli aveva concesso lo spazio per farlo? Come aveva fatto Jung a non accorgersi di nulla? Forse perché era coinvolto. Ma non lo era. O lo era? E perché non lo avevano subito smascherato?

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