Capitolo 15: Notizia

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Al telegiornale avevano trasmesso una falsa notizia. Il pilota aveva avuto un malore e l'aereo aveva rischiato di precipitare; a causa della turbolenza di quei pochi secondi di mancato utilizzo, uno steward aveva sbattuto la testa vigorosamente contro uno spigolo e aveva perso la vita. Non vi era nulla che riguardasse l'attentato, nulla che rivelasse la presenza dei suoi cinque uomini sacrificatesi per ottenere quello per cui stavano combattendo. Davanti alla giornalista, la quale stava intervistando i passeggeri scossi da quell'evento fortuito, venivano trattate notizie false, non concernenti alla realtà dei fatti. Avrebbe dovuto aspettarselo; le sue fonti, dopotutto, non si erano sbagliate, la sera in cui si era sbarazzato di Gonzales. Due agenti della CIA erano intervenuti nelle indagini e avevano trovato un biglietto aereo per la Spagna: un cameriere li aveva sentiti parlare di un viaggio, che avrebbero preso lo stesso aereo di Barney per coglierli sul fatto. Non avrebbero mai potuto prevedere che tutto l'intero Caelum Hotel fosse in combutta con lui da essere informato dei loro progressi e di come davvero fossero riusciti ad avvicinarsi alla loro impresa; tuttavia la conferma che avevano a che fare con la CIA, e non con l'FBI o banali investigatori privati, era stato un ottimo passo da gigante per la missione. Il modo con la quale parlavano i civili intervistati, con voce strozzata, occhi strabuzzati e scossi, sotto uno shock che andava al di là di una temporanea turbolenza, mostrava quanto ci fosse lo zampino dei piani alti nell'occultamento di tali notizie. Se fossero stati poliziotti, i loro avversari, o persone di un calibro più basso, l'atto terroristico avrebbe colmato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Anche perché, se a bordo non vi fossero state persone esperte e competenti come il soldato del Navy SEAL, l'arrivo in Spagna non sarebbe mai esistito, benché meno i testimoni davanti alla videocamera a raccontarlo. Il reportage finì, passando ad altre notizie spazzatura, come il divorzio di una figura di spicco del cinema.
Fu lì che la televisione venne spenta di netto.
Un uomo, in piedi, tendeva il telecomando dalle piccole dimensioni in direzione dello schermo; si trovava in uno studio che, dal panorama che si poteva ammirare dalle enormi vetrate, era situato circa al venticinquesimo piano di una struttura niente male che si confondeva con il resto della skyline metropolitana di Washington D.C.; mise le mani dietro la schiena, stringendo l'oggetto come antistress.

«Cosa ne pensi?» domandò poi, riferendosi a chi era seduto di fronte a lui, dall'altro lato della scrivania.

Un uomo in penombra, illuminato appena dalla lampadina accanto alle scartoffie, era oscurato dal cielo notturno della città; dai gomiti sulla superficie lignea, le mani erano giunte, davanti alle labbra serrate. Il suo completo nero si contraddistingueva da quello blu notte del suo collega, sottolineando la diversità dei loro ranghi in quella struttura. La gamba accavallata sull'altra non smetteva di dondolarsi impazientemente, il respiro profondo dalle narici usciva come una dolce teiera priva del fischio; i suoi occhi caddero sui documenti sparsi sul tavolo. Le foto dei gemelli Spencer, accompagnate dai loro fascicoli e le informazioni riguardanti la loro carriera militare, erano contrassegnate con una x rossa; accanto vi erano altre foto, eppure difficili da poter riconoscere. Tra queste, tuttavia, la nuca bionda di Dave Morrison era indistinguibile. La spostò dagli altri fogli e la scrutò, accarezzandosi la leggera barbetta che decorava la sua mandibola definita. Un soggetto interessante, quello che aveva tra le mani. Era sempre stato il suo preferito, tanto che non si stupì più di tanto nell'accostarlo alla CIA. Aveva fatto carriera: il suo fascicolo vantava di operazioni che avevano fatto la storia. Non c'era da meravigliarsi se la CIA lo aveva scelto tre le sue righe per affidargli i compiti più ardui. Eppure era impensabile che la dea bendata avesse mandato proprio lui come avversario da dover affrontare; gli avrebbe dato del filo da torcere, tra le persone che avrebbe potuto richiamare sul campo, ma non si sarebbe fatto scoraggiare più di tanto. Dave Morrison era un soldato del Navy SEAL che si era smosso per i suoi stessi commilitoni; un gesto che la sua patria avrebbe ricordato e commemorato. Era curioso di vedere fino a che punto si sarebbe spinto; le sue grezze supposizioni maturarono in certezze, nel concreto. La situazione stava diventando sempre più piccante, sentiva il suo cuore scalpitare dall'euforia.

OPERAZIONE YTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon