Capitolo 63: Apnea

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Gregory Reed aveva appena lasciato la moglie Claire all'ospedale, prima di dirigersi alla base del Navy SEAL. Quando il lavoro per fortuna prendeva una pausa, e non doveva andare né alla CIA né sul campo di battaglia, insieme a tutto il resto del team decidevano di fare tappa fissa alla palestra del Navy per allenarsi tutti in insieme. Non bisognava mai fermarsi dal fare attività fisica, e stare in compagnia a sollevare qualche peso non faceva male alla loro dose giornaliera di socievolezza. Tuttavia il suo animo non era per niente tranquillo, benché meno felice; non perché non volesse stare in compagnia dei suoi amici, ma perché era conscio dell'aria che si sarebbe respirata non appena sarebbe entrato alla base. Purtroppo in quei giorni chiunque avesse un distintivo stava affrontando un duro lutto, in più loro dovevano condirlo con una dose in più. Il fatto che l'ex Generale Jude Collins fosse una spia nordcoreana era stato uno schiaffo che avrebbe potuto far cadere la nomina del Navy SEAL con un semplice soffio, di quanto avesse tramutato la loro figura ed efficienza in polvere. Solo loro del Team Bravo e l'Ammiraglio erano a conoscenza di ciò che si celava in quello che avevano architettato Dimitri e Iari, essendo parte dell'intelligence americana. Tutti i soldati che avrebbe incontrato lungo il corridoio vivevano con l'idea che il Generale era morto per colpa di due disertori russi: fine della storia.

Quando a Gregory era giunta la notizia da parte dei piani alti, non era stato tanto tranquillo. Non solo era stato costretto a dover spiegare la situazione a Claire quando lo aveva visto impallidire di colpo, mentre stava cucinando, tanto che il cellulare gli era caduto a terra dallo shock, ma aveva provato a chiamare Dave per avere sue notizie, capire se stava bene, se lui e Noah fossero stati coinvolti in qualche modo in quell'esplosione. Ma non aveva ricevuto riscontri. Nessuna notizia, nessuna risposta, nessun messaggio. Solo il fatto che l'amico gli avesse staccato le chiamate per non permettere al cellulare di squillare, gli era bastato per capire che in qualche modo, seppur anomalo, fosse integro fisicamente.

Ma sapeva che mentalmente Dave era da tutt'altra parte.

Alla CIA, le voci sulla perdita del caso, passato all'FBI, avevano fatto il giro dell'edificio in pochissimi minuti, tanto che già tutti avevano iniziato a tremare dalla paura se solo avessero visto Dave o Noah camminare per i corridoi di Langley. Eppure nessuno dei due si era fatto vivo in quelle giornate. L'aria che aveva respirato Gregory negli uffici era stata irrequieta per tutto il tempo. Non aveva fatto altro che passare alcune ricerche delle indagini all'FBI, essendo della Direzione di Supporto, dopodiché aveva girovagato nella Direzione delle Operazioni con la speranza di intravedere Dave. Tuttavia era letteralmente sparito. Per questo quel giorno era più animato dei precedenti. Perché era sicuro quanto quella giornata di pioggia che avrebbe incontrato l'amico alla base del Navy SEAL.
Mostrò il distintivo per passare, parcheggiò e si diresse alla palestra che sicuramente i soldati avevano lasciato libera per loro. Quando vedevano anche un solo membro del Team Bravo dirigersi in palestra, era meglio sloggiare, altrimenti la loro autostima sarebbe calata di parecchio.
Non appena varcò le porte, subito si incontrò con i suoi compagni di squadra.

«Sei in ritardo, Greg!» esordì Sully, intento a correre sul tapis roulant e togliendo una sola cuffia per poter interloquire con lui. «Ci siamo già scaldati tutti.» scherzò senza un sorriso.

Vestito con un pantaloncino grigio ed una canotta nera per mostrare in tutto il suo splendore il tatuaggio tribale che decorava l'intero braccio destro fino alla spalla, i suoi capelli erano sempre maniacalmente ordinati, legati in quello chignon perfetto dalla quale non usciva neanche un ciuffo, nonostante fosse lievemente sudato sulla fronte.
Dall'altro lato si imbatté in Jake; stava facendo delle trazioni sulla sbarra, i capelli ramati erano sempre scompigliati, più del normale a causa dell'intensa attività fisica. La t-shirt bianca gli stava esageratamente attillata, tanto che dovette privarsene per rimanere a petto nudo, cosicché i muscoli allenati del trapezio potessero sagomargli la pelle.
Più in là vi era Gavin, intento ad allenare il braccio destro per recuperare il tono perso a causa del proiettile che lo aveva lasciato fuori gioco per qualche settimana; tutto piccoletto, ma aveva anche lui i suoi bei bicipiti da mettere in mostra, di quanto non smettesse mai di dare del suo meglio. Liam stava facendo i quadricipiti sulla leg press, ancorato sul sedile e il respiro coordinato ad ogni movimento. Si era fatto la barba; la sua mascella non era mai stata così liscia in tutti gli anni in cui si conoscevano. Infine vi era quella bestia di Kyle; sulla panca stava facendo sollevamento pesi per ingrossare più di quanto non lo fossero già le sue braccia, tanto che il viso era diventato leggermente roseo.

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now