Chapter 28 -I'm going to kiss you-

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LUKE'S P.O.V.

Cammino velocemente fra il buio della notte, facendomi luce con la piccola torcia che ci ha dato Daniel. Ogni anno facciamo la stessa escursione; così ogni anno vado al precipizio. É semplicemente la fine della piccola montagna; ma la cosa bella è che si affaccia sulla piccola cittadina al di la del fiume. Anche se non è molto abitata, sono presenti comunque quelle caratteristiche luci che mi fanno incantare. Una volta arrivato, mi siedo ad osservare ció che mi si presenta davanti. C'è tutto, ma anche nulla. C'è vita, ma anche morte. C'è silenzio, ma anche rumore. C'è pace, ma anche paura.

Uno scricchiolio mi fa voltare di scatto; facendomi portare lo sguardo sulla ragazza esattamente di fronte a me.

"Cazzo"
Impreca cercando di togliere il piede dal groviglio di rami, a terra, nel quale si è incastrata.

"Vuoi una mano?"

"No"
Risponde secca,  riuscendo ad uscirne inerme dopo essersi dimenata leggermente.

"Che ci fai qui?"
Le chiedo portando nuovamente lo sguardo sul panorama che si presenta.

"Ti seguivo"
Se c'è una cosa che ho imparato sul suo conto è che non ha paura di dire quello che pensa, qualsiasi sia questa cosa.

"Perchè?"

"Perchè si"
So per certo che se le rispondessi che non è una vera risposta inizierebbe a dare su tutte le furie; così rimango in silenzio.

"Sei silenzioso"

"Tu parli troppo"

"A me piace parlare"

"In questo momento invece devi stare zitta"

"Ma..."

"Se non stai zitta vai via"

"Sei cattivo"
Esclama, incrociando le braccia al petto e facendo il broncio.
Oh, avanti! Stiamo scherzando? Che fine ha fatto la ragazza che non perde un secondo per insultarmi?

Non le rispondo, mi limito a spostare lo sguardo sul paesaggio.

"Posso farti una domanda?"

"Ma sai che vuol dire stare zitti?"

"Sai che vuol dire che tu sei uno stronzo? Stavo cercando di essere gentile, cretino"
Ecco, ci risiamo.

"Fammi questa domanda, allora"
Sorride ampiamente, battendo velocemente le mani, come una bambina.

Probabilmente è stato fin dall'inizio questo il suo scopo; ma fa lo stesso.

"Perchè sei venuto qui?"

"Perchè si"
Le rispondo, usando la tipica frase che lei usa con me.

Lo sguardo truce che mi lancia mi fa ridacchiare leggermente.

"Non sei divertente"

"Okay, va bene. Mi piace questo posto"

"Perchè?"

"Perchè si"
Ancora una volta, mi guarda socchiudendo quei magnifici occhi, e facendo una smorfia di disapprovazione.
Sta volta sono sincero, non so perchè mi piace. Mi piace e basta.

"Dico davvero, non so come risponderti"

La ragazza al mio fianco, annuisce poco convinta, facendo calare uno strano silenzio. Non è uno di quei silenzi imbarazzanti, ne uno di quelli nervosi; lo definirei stranamente dolce.

"Quando ero piccola mio papà adorava portarmi in posti come questi, e adorava farlo di sera; perchè diceva che così avrei potuto vedere le fate della notte"
Esclama senza nessun obbligo, mantenendo fisso lo sguardo davanti a lei.

Stubborn -Luke Hemmings-Where stories live. Discover now