Chapter 33 -Stay away from me-

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ATTENZIONE.
Leggete queste righe, per piacere.
In questo capitolo ho scelto di trascrivere una scena che amo; quindi vi avverto che non è una mia idea. Alla fine del capitolo specifico qual'è questa scena; così non rovino nulla per ora (è meglio se leggete i Ps nello spazio autrice).

Ovviamente, Amanda si è arrabbiata con entrambi. 
Non solo per il fatto che non siamo nemmeno riusciti a fare una cosa, semplice come questa, senza cercare di ammazzarci; ma anche perchè abbiamo sprecato ben due barattoli di vernice. Ci ha mandato nei nostri bungalow per una doccia; ma ha chiaramente affermato che nel pomeriggio avrebbe provveduto a questa situazione.

Infatti, nel pomeriggio è venuta a chiamarci per riferirci che domani, dovremo andare in città per comprare della nuova vernice e poi ci metteremo al lavoro, seriamente.

Io, se devo essere sincera non sono così sicura che questa cosa possa funzionare, ma basta che sia convinta lei.

Ora, invece, sto camminando lentamente al fianco di Alaska e Calum; il quale ci ha appena chiesto se possiamo aiutarlo a prendere delle corde o qualcosa del genere in uno dei bungalow che non vengono utilizzati.

"Che numero è?"
Chiede Alaska, riferendosi ovviamente al bungalow.

"Il 7, se non sbaglio"
La mora si ferma di scatto, incrociando le braccia al petto, facendo fermare, di conseguenza, anche me e Calum.

"Io non ci entro nemmeno morta"

Perchè non dovrebbe entrare in un bungalow? É solo un'ammasso di legno.

"Alaska, non fare la bambina. É solo una storiella"

"Che storiella?"
Mi intrometto, cercando di capire un pó di piú.

"Nulla, Alaska sta solo scherzando"

"Io non sto affatto scherzando"
Ribatte la diretta interessata.

"Sapete che io non sto capendo nulla?"

"Alaska è semplicemente troppo credulona"

"Io sarei troppo credulona? Senti cretino, visto che sono credulona, ci vai da solo in quel bungalow. Bella addormentata, fai come vuoi, ma io la non ci vengo"
Esclama per poi allontanarsi ulteriormente.

Guardo Calum interrogativa; ma non ricevo una risposta vera e propria. Si limita a farmi segno con la mano di lasciare stare e seguirlo. 
Il sole è tramontato da non molto; quindi c'é un buio leggero mentre camminiamo per arrivare a questo bungalow.

Non capisco perchè ci dovrebbero essere delle corde qui dentro. Non dovrebbero essere nel capanno?

Calum, mi distoglie dai miei pensieri, dicendomi che siamo arrivati.

Si avvicina alla porta, inserendo le chiavi nella serratura per poi aprirla.

"Avanti entra"
Esclama, facendomi segno di entrare mentre ripone le chiavi in una tasca dei Jeans.

Faccio come mi ha detto; e non appena entrata mi accorgo di quanto impolverato sia questo bungalow.

Si vede ben poco; così mi rivolgo a Calum, chiedendogli dove si trova l'interruttore della luce.

"Non c'è"

"Cosa significa che non c'è?"

"Significa che i cavi di questa baracca sono tutti andati a puttane; quindi non c'è piú un'interruttore"
Spiega velocemente, sorpassandomi.

Lo vedo avviarsi verso il centro della stanza; ma non voglio seguirlo.
Non mi piace stare in un luogo chiuso, al buio. Mi mette ansia. L'unica fonte di luce proviene dalle piccole finestrelle ai lati; ma è a mala pena sufficiente per vederci ormai.

Stubborn -Luke Hemmings-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora