Chapter 41 -Unearthed-

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LUKE'S P.O.V

Aspettare davanti alla porta del bagno del bungalow delle ragazze, non sarebbe servito a nulla.

Non capisco come mi stia innamorando di una ragazza così odiosa.

Ha un carattere che mi fa dannare; ma forse è questo che mi attrae maggiormente.

Ora siamo tutti intorno al fuoco del faló, aspettando che arrivino i soliti ritardatari.

Amanda e Daniel non specificano mai gli orari; ma forse dovrebbero.

"Che succede?"

La voce di Michael mi distrae dei miei pensieri, riportandomi alla realtá.

Tutti e tre mi stanno guardando con espressioni interrogative; ma anche se volessi, non riuscirei a spiegare cosa sta veramente succedendo.

"Troppo"

Sibilo un secondo prima che arrivino Alaska e Rikki e si siedano al nostro fianco.

Hanno entrambe lo sguardo puntato verso la parte opposta di dove ci siamo sistemati noi, e non posso fare a meno di cercare di capire cosa stanno guardando.

"Che guardate?"

Domando, non riuscendo ad individuare il punto che le ha incantate.

"Farti i cazzi tuoi mai?"

Sbotta la rossa, facendomi stringere i pugni.

Possibile che sia così diversa da qualche ora fa? Sembra quasi che ogni volta che facciamo un passo avanti lei ne faccia due indietro.

Non andremo mai da nessuna parte con quest'andatura.

"Ciclo?"

Domando, sapendo di stuzzicarla leggermente.

Non ricevo una risposta immediata da parte sua, ma il suo sguardo mi basta per capire che sarei dovuto stare zitto.

"E anche se fosse?"

"Si potrebbe capire la tua propensione per il tuo caratterino da stronza"

"Dovrei ridere?"

Questa ragazza non è la stessa che avevo davanti prima nel suo bungalow. Sembra totalmente un'altra persona.

Sto per risponderle quando quel deficiente patentato di Christopher le si avvicina, sussurrandole qualcosa in un orecchio.

Va a finire che gli spezzo entrambe le gambe e gli taglio la lingua.

"Torno subito"

Ci avvisa la rossa, alzandosi e prendendo per mano quel coglione.

"Dove vai?"

Chiedo, prima che inizino ad allontanarsi definitivamente.

"E fatti i cazzi tuoi"

Esclama Ash, facendomi voltare verso di lui con un'espressione sbalordita dipinta in volto. Sta scherzando?

"Ma tu non dovresti essere mio amico?"

"Sei appiccicoso"

Borbotta Calum, seguito da Michael che lo asseconda.

"E tendi ad essere anche cretino"

Aggiunge la mora, ridacchiando leggermente.

"Se la definizione di amici dovesse essere rimodernata in peggio voi sareste il perfetto esempio"

Sbotto, girandomi nuovamente dall'altra parte; notando peró che Rikki e il troglodita si sono allontanati.

Senza pensarci due volte, mi alzo anche io e li seguo.

Stubborn -Luke Hemmings-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora