Chapter 24 -I told you-

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Non ho ancora capito che cosa ho detto di strano. Non ho detto che ci sono andata a letto; ho semplicemente detto che stavo pensando a lui.

Mi sembra leggermente esagerata la loro reazione.

"Ripetimi ancora perchè stavi pensando a Luke, ti prego"

Roteo gli occhi al cielo sbuffando per la decima volta in meno di cinque minuti.

"Ashton, basta. Me l'hai chiesto qualcosa come venti volte"

"Ma è surreale"

"Ma cosa stai dicendo? Adesso diventa surreale pensare ad una persona? Ah, non vi capisco"

Non posso evitare di accelerare il passo. Stiamo andando verso l'anfiteatro, il ritrovo per iniziare le sfide, e devo dire che sono abbastanza tesa.

"Aspettami peró"

"No"

Esclamo aumentando leggermente la mia andatura.

Mi sento come se fossi sotto i ferri. Non posso nemmeno pensare in santa pace adesso? Una mano si appoggia sulla mia spalla; facendomi sobbalzare. Mi giro di scatto per vedere chi è il prossimo a voler prenotare una tomba; ma non appena lo faccio mi pento amaramente della mia scelta.

"Ehm..Ciao"

"Rikki, dov'è Luke?"

Adesso che mi invento? Un'idea, mi serve assolutamente un'idea.

"Beh ecco.."

"Eccomi"

Il biondo spunta alle mie spalle come se nulla fosse, salvandomi letteralmente il culo. Quando si parla di tempismo almeno ne capisce qualcosa.

"Allora siete pronti a descrivere la prova di oggi?"

"Certo Daniel, abbiamo deciso che lo farà Rikki"

Si certo, la prova di oggi, giusto. E io la presenterò. No aspettate. Io faró che cosa?

Mi giro verso il biondo, guardandolo stupefatta.

"Okay, iniziamo allora"

Non appena l'orso gigante, chiamato Daniel, si allontana mi affretto a tirare al cretino, al mio fianco, una sberla sulla nuca.

"Sei manesca ragazzina"

"Ma che cazzo ti salta in testa?"

"Si chiama essere intelligenti"

"Si perchè tu ovviamente lo sei" Rispondo sarcasticamente; cercando di trattenermi dal tirargli un'altro pugno.

Mi sarei aspettata una risposta che mi facesse pentire delle parole che ho appena detto; ma invece nulla. Se ne sta esattamente di fronte a me, osservandomi.

Lo vedo fare un passo avanti e d'istinto ne faccio uno indietro. La sua mano cinge il mio polso; attirandomi a se.

Devo dire che ha il vizio di fare questa cosa. Non mi sento per nulla a mio agio in questo modo; ma non riesco a liberarmi della sua presa.

Lentamente si avvicina al mio orecchio.

"Stai attenta bambolina"

Oggi non è proprio giornata; non capisco niente. Mi sta minacciando, avvertendo o cosa? Senza che possa dire altro si allontana da me, avviandosi verso l'anfiteatro.

Cosa vuol dire che devo stare attenta?

Mi affretto a raggiungerlo e mi posiziono esattamente davanti alla sua figura; impedendogli di proseguire.

Stubborn -Luke Hemmings-Donde viven las historias. Descúbrelo ahora