Chapter 17 -Mistakes-

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"Spiegateci cosa non vi è chiaro, perchè a questo punto deve esserci assolutamente qualcosa che non capite"

Successivamente alla mia fantastica idea del piccolo tuffo nel lago alla rossa, siamo stati entrambi richiamati da Daniel poichè stava facendo il turno di sorveglianza per i vari rumori che si erano sentiti. Non pensavo stessimo facendo davvero così tanta confusione, ma solo quando mi sono ricordato che il loro bungalow era proprio lì vicino, mi sono maledetto mentalmente per le decisioni prese.

"Mi ha buttato nel lago senza che facessi nulla"

Afferma lei con aria innocente, ancora avvolta nell'asciugamano che le hanno consegnato i due, facendomi amaramente pensare al fatto che avrei davvero potuto affogarla. Non può sembrare realmente innocente in tutta questa situazione.

"Luke, hai qualcosa da dire a tua discolpa?"

"Mi sembra di essere in un tribunale" 

Sbuffo rendendomi conto che daranno, ovviamente, tutta la colpa a me come se non potessero fare altrimenti. Fino a questo momento è lei quella che ha creato più trambusto e, loro, le danno una punzione nella quale sono coinvolto anche io; ma sono quasi del tutto convinto che in questo momento stiano pensando di punire solo me. Che ingustizia il mondo quando ci si trova davanti a delle ragazze che sarebbero più adatte come attrici. Ovviamente non so se effettivamente andrà a finire così, ma qualcosa mi dice che ho semplicemente ragione.

"Luke, sii serio"

"Cosa volete che dica? Sono l'unico colpevole, punite me" 

Esclamo con fare teatrale, alzando gli occhi al cielo, rendendomi conto solo successivamente che questa frase potrebbe anche essere interpretata con troppa serietà dai due adulti che, in questo momento, mi sono di fronte.

"Se è questo che vuoi allora procederemo in questo modo "

"No Amanda, questo è quello che vuoi tu. Se non ti facessi ingannare da questo visino angelico capiresti che razza di arpia è questa ragazza"

Esclamo sprezzante prima ancora che possa rendermi conto di quali parole sono appena uscite dalle mie labbra. Solo quando realizzo ciò che ho appena detto nei suoi confronti, mi mordo il labbro inferiore, incapace di ritirare il tutto, forse principalmente per orgoglio.

"Ti rendi conto di quello che hai appena detto?"

"Amandam, per piacere, stai zitta. Non puoi dirmi che sono stato meschino o stronzo perchè in meno di un giorno questa ragazza ha rivoluzionato tutto; partendo dalle minime cose fino ad arrivare al fatto che, per colpa sua, anche io sono coinvolto in una punizione che non mi meritavo minimamente. Lei non è una di quelle ragazze che dopo una sbandata tornano ad essere il perfetto angioletto perchè è estremamente falsa. E' solo un'approfittatrice che fa tutto per un suo obbiettivo, non preoccupandosi minimamente delle persone che le stanno attorno. Una ragazza come lei é apparentemente innocente ma in realtà non ha scrupoli e fa quello che le passa per la testa senza pensarci. Per lei è stato uno sbaglio venire qui, per me, lo è stato incontrarla"

Faccio un respiro profondo non appena finisco di pronunciare tutto ciò che mi passava per la testa, rendendomi conto di non aver fatto quasi nessuna pausa fra una frase e l'altra, probabilmente per la paura che qualcuno mi potesse interrompere. Sia Daniel che Amanda mi guardano estrefatti mentre io, lentamente, ripercorro parola per parola ciò che ho appena detto.

"Luke, spero tu abbia intenzione di scusarti"

"Chiedere scusa sarebbe come rimangiarsi tutto quello che ho detto"

"Dovresti farlo"

La voce fin troppo alta di Amanda inizia veramente a spaventarmi, facendomi quasi balzare sul posto per l'enfasi che ha usato per dire queste due semplici parole. Tutto ciò che ho detto forse era leggermente esagerato e la situazione non è davvero così critica come l'ho descritta, ma in quel momento stavo solo pensando a quanto fosse stata bastarda quella ragazza e come stesse frantumando il mio orgoglio. Mi giro verso la finestra contro la quale era appoggiata, sorpreso dal fatto che non sia ancora intervenuta, ma semplicemente non c'è. Ero così concentrato nel buttare parole al vento, che non l'ho nemmeno sentita mentre se ne andava.

Stubborn -Luke Hemmings-Where stories live. Discover now