Chapter 13 -I'm gonna hit you-

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Le due ore successive alla brillante idea di quei dei deficienti, le ho passate ad imparare il testo della canzone chiedendomi costantemente perchè avessi iniziato a cantare, quando avrei potuto semplicemente aspettare. Dopo aver mangiato qualcosa tutti insieme, Ashton ed alcuni altri ragazzi, si sono impegnati a non lasciarmi nemmeno un momento per riuscire a respirare nell'intento di farmi imparare alla perfezione il testo della canzone prescelta. Penso che tutto sommato la sfida possa andare bene e, posso affermare con certezza, che se dovessi mai ritrovarmi in una situazione del genere starò muta come un pesce a meno che non sia ciecamente sicura del titolo della canzone da proporre. Se solo esistesse la macchina del tempo a quest'ora non dovrei pentirmi amaramente delle mie scelte o delle mie azioni, potrei semplicemente modificare tutto. Ma, fino a prova contraria nessuno ha mai inventato quest'oggetto che renderebbe la vita decisamente più semplice. Dovrei iniziare a studiare tecnologia, meccanica, scienze o qualcune materia mi serva per crearne una. Non solo sarei acclamata da tutti, ma avrei il vantaggio di riuscire a riparare ai miei errori. Devo assolutamente tenere a mente quest'ipotesi, potrebbbe essere il mio futuro.

"Sei pronta campionessa?"

"Alaska, sappi che comunque ci saranno delle conseguenze a questa tua bellissima idea di far cantare me" 

Per quanto questa ragazza possa sembrare un'angelo, sono convinta che devo ancora scoprire moltissime cose di lei; ma questo non mi impedisce di pensare e affermare ad alta voce di essere determinata nel fargliela pagare. Non può aspettarsi di passarla liscia così semplicemente, non con me.

"Avanti cioccolatino ripieno di caramello, andrai benissimo"

Mi sta semplicemente prendendo per il culo o si sta vendicando lo stronzo dagli occhi magnetici? Il tono con il quale pronuncia queste parole mi ricorda molto quello usato dalle nonne quando ti rivedono dopo molto tempo e non possono evitare di far trasparire tutto l'affetto che provano nei confronti dei nipoti. E' così smielato e alquanto provocatorio, dato il contesto.

"Cioccolatino? Non penso ti convenga scherzare, fiorellino"

Rispondo a tono, incrociando le braccia al petto e guardando Ashton con un'aria di sfida che so benissimo di non poter nascondere. Per quanto mi sforzi, riesco a percepire una provocazione in qualsiasi commento sarcastico.

"Alaska guarda, la fragolina si sta arrabbiando" 

Faccio una smorfia di disgusto per il nomignolo che ha utilizzato nei miei contronti prima di guardarlo male. Giocare con il fuoco, si sa, è pericoloso; ma quanto pare non gli interessa più di tanto la possibilità di scottarsi. Ha intenzione di continuare a giocare? E che gioco sia, non sarò di certo io quella che si tirerà indietro davanti ad un'affronto.

"Ti conviene tacere, marmellatina"

Non appena pronuncio queste semplici parole mi chiedo mentalmente il perchè ci stiamo dichiarando guerra chiamandoci con i nomi dei differenti cibi, non riuscendo però a trovare una risposta del tutto coerente. Tutto ciò che sta succedendo mi porta semplicemente alla conclusione che sto lentamente impazzendo e che, quindi, questo Camp ha decisamente un'influenza negativa su di me. facendomi sentire più infantile di quanto non mi abbiano già fatto notare.

"Oppure cosa succede, zuccherino?"

Guardo velocemente Alaska, la quale mi sta fissando interrogativa probabilmente cercando di capire cos'ho intenzione di fare, prima che mi avvicini lentamente alla figura di Ashton. Gli sorrido sornione, cercando di non farmi ammaliare da quei suoi meravigliosi occhi, prima di rispondere concretamente alla sua sfida.

"Ti sei messo contro lo zuccherino sbagliato" 

Dico per poi mordergli un braccio, facendolo balzare d'impeto all'indietro.

Stubborn -Luke Hemmings-Where stories live. Discover now