Chapter 37 -Stop it-

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RIKKI'S P.O.V. 

Alla fine, ieri non è stato cosí terribile pitturare quel maledetto bungalow; ma lo devo solo ad Alaska e Michael.

Questi due santi si sono offerti di aiutarci.

Non so sinceramente che testa abbiano, visto che probabilmente io non lo avrei mai fatto; ma suppongo che non tutti siano come me.

É bello il fatto che ogni persona sia diversa una dall'altra e, posso affermare saldamente, che loro due sono dei santi.

Forse temevano che accadesse ancora qualcosa con il mollusco ed è per questo che sono accorsi in nostro aiuto; ma sinceramente non mi interessa il perchè
Non è poi così importante saperlo in questa situazione.

Questa mattina mi sarei aspettata di fare un'altro volo dal letto; ma per mia fortuna mi ha svegliato Ashton.

Non sapevo ne cosa ci facesse nel nostro bungalow, ne come mai fosse li alle 8:30 di mattina, ne perchè si fosse azzardato a svegliarmi a quell'ora; ma ero entusiasta del fatto che non fosse Alaska.

Quella ragazza quando vuole qualcosa la ottiene senza indugi e non si ferma fino a quando non l'ha ottenuta.

Non appena il riccio mi ha detto che i miei genitori avevano chiamato per sapere se ero ancora viva, mi sono precipitata nell'ufficio della regina e dell'orso.

Mi hanno fatto telefonare ai miei genitori e ora sto aspettando che quella cretina di Jay mi risponda.

So che é presto, so che non dovrei svegliarla a quest'ora di sabato; ma tengo alla mia vita. 
Sono sicurissima del fatto che se non mi faccio sentire oggi, non so quando lo potró rifare, e quando mi vedrà mi ammazzerà.

"Pronto?"
La voce assonata dall'altro capo del telefono mi fa chiaramente capire che l'ho svegliata.

"Cretina!"
Esclamo, calciando qualche sassolino a terra.

Prima sono uscita dal bungalow perchè non mi andava che quei due ascoltassero le mie conversazioni.
Il telefono dal quale i nostri genitori ci possono rintracciare se i nostri non prendono o, nel mio caso, finiscono nel lago è il loro; ma le conversazioni sono le mie e non voglio che sentano. 
Che poi mi chiedo seriamente quanti telefoni abbiano.

Sento dei fastidiosi rumori prima di dover staccare il telefono dall'orecchio per non diventare sorda.

"Brutta bastarda! Due settimane. Sono passate praticamente due settimane e ti ho sentito solo i primi due giorni. Ti conviene avere una scusa plausibile se no vengo a trovarti con una motosega"
Ridacchio leggermente per la sua reazione.

Mi aspettavo esagerasse; ma non così tanto. Jay è la regina delle esagerazioni.

"Non ridere stronza"

"Okay, okay. Ho una scusa plausibile"
Cerco di giustificarmi, smettendo di ridere.

"E sarebbe?"

"Beh, la punizione sostituita da un'altra punizione, vari scherzi, un'escursione, un quasi bacio, un'altra punizione, un bagno di colore, un attacco di panico, un bacio, un quasi incidente, un'altro bacio, un'altro bacio ancora e un casino che nemmeno puoi immaginare"
Affermo, tutto d'un fiato, cercando di non dimenticarmi nulla.

Alla fine, riassumendo il tutto, non sembra successo poi così tanto; ma vivendolo non posso dire lo stesso.

"Mi sono persa a la punizione sostituita ma ho capito tre volte la parola bacio"
Allontano dall'orecchio, un'altra volta, il telefono; sapendo che quella cretina cercherà di rompermi i timpani. Penso sia uno dei suoi passatempi preferiti.

Stubborn -Luke Hemmings-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora