Chapter 55 -Swings-

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Apro leggermente gli occhi, frustrata dal fatto che non capisco come sia possibile che questo letto si rimpicciolisca ogni giorno di piú. Non appena vedo il gigante al mio fianco capisco come mai stavo per cadere a terra. É un miracolo che siamo stati sul letto tutta la notte. Non ho idea di come abbiamo fatto.

Mi alzo leggermente, cercando di scollarmi la sanguisuga di dosso, per arrivare al comodino. Non appena riesco ad afferrare una delle pastiglie sparse sulla superficie, ritorno nella stessa posizione di prima, trattenuta dal braccio di Luke. Faccio un verso di lamento quando mi rendo conto che non ha la minima intenzione di spostare il braccio. Devo prendere anche la bottiglietta d'acqua se voglio ingoiare la pastiglia, ma sembra piú complicato di una missione del FBI. Gli do un leggero pizzicotto sul braccio; facendo in modo che lo sposti e mi lasci respirare. Mi alzo nuovamente, afferrando velocemente la bottiglietta sul comodino per poi mettermi seduta sul letto.

"É domenica ed è presto. Torna sotto le coperte"
Mugugna il ragazzo sdraiato al mio fianco. Come se in questo momento non ci fossi.

Scuoto la testa, alzando gli occhi al cielo, per poi prendere la pastiglia e rimettermi effettivamente sotto le coperte.

"Come stai?"

"Hai una domanda di riserva?"
A queste mie parole scuote la testa prima di stringermi maggiormente fra le sue braccia.

Secondo me si ammalerà anche lui in questo modo, ma non mi ha voluto ascoltare, quindi cazzi suoi.

"Non pensi ch-"
La frase di Luke viene interrotta dal rumore della porta che viene aperta e successivamente chiusa con un tonfo.

Il biondo scatta seduto sul letto, probabilmente per lo spavento, per poi lasciarsi cadere all'indietro e tirarsi le coperte fin sopra la testa, coprendo anche me.

"Sveglia piccioncini, e anche tu Alaska"
Esclama Ashton, scuotendoci.

Allora. Capisco tutto, ma è una moda quella di svegliarmi? Ci sarà mai un giorno in cui potró dormire?

Getto di lato, frustrata, le coperte per poi guardare verso il letto di Alaska. A quanto pare non sono l'unica che ha voglia di dormire.

"Che vuoi?"
Chiedo, probabilmente non molto gentilmente vista la sua smorfia.

"Rikki mi devi aiutare"
Dice sporgendo il labbro inferiore e sbattendo ripetutamente le ciglia. Perchè deve farmi quella faccia? E perchè deve essere così dolce mentre fa quella faccia?

"Ma perchè Rikki?"
Mi lamento, mentre anche Luke si mette seduto.

"Perchè si. Luke, tu, la devi aiutare ad aiutare me"
Mi giro lentamente verso il ragazzo al mio fianco, guardandolo perplessa; ma lui in risposta si limita ad alzare le spalle per poi sbadigliare strofinandosi un occhio.

Potrei azzardarmi a dire che in questo momento sia davvero dolce.

"Ashton, torna a dormire, ti prego"
Borbotta Alaska, guardandolo supplicante.

"Non esiste. E guarda che ti devi alzare anche tu. Siete tutti ingaggiati per aiutarmi"
Alaska gli rivolge un'occhiata esasperata prima di rifugiarsi con la testa sotto al cuscino.

Vedo Ashton andare verso il suo letto per poi tirarle via sia le coperte che il suo rifugio provvisorio.

"Ehi"
Si lamenta, cercando di riprendere le sue cose.

"Domani è il compleanno di Amanda, ogni ragazzo del Camp è impegnato in qualcosa e voi non siete esonerati"
Per quanto poco possa conoscere Ashton, anche se ormai penso di conoscerlo abbastanza, direi per certo che non è così organizzato. C'è lo zampino di una bionda qui.

Stubborn -Luke Hemmings-Where stories live. Discover now