8. Parte Seconda

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"Non è il bacio,
è chi te lo da.
Non è il messaggio,
è chi te lo invia.
Non è la canzone,
è chi te la ricorda."

La mia entrata nel salone principale della Villa, era stata esattamente come volevo che fosse: Trionfale.

Jake mi aveva fatto da cavaliere, e sottobraccio avevo fatto la mia apparizione sotto lo sguardo del corpo studentesco. Quando dicevano che le feste di Miley erano qualcosa di grande, non esageravano affatto. La ragazza infatti, aveva curato tutto nei minimi dettagli, dalla location al buffet, dalla musica agli invitati. Non c'era nulla che fosse fuori posto, nulla che non andasse, era tutto perfettamente perfetto. Dovevo ammetterlo.

Quella che mi era sembrato dovesse essere la madre di Miley, invitò a tutti i presenti in sala di accomodarsi nei rispettivi posti. Dopo quella che sembrò una manifestazione di gente ovunque, io e Jake potemmo finalmente sederci in un tavolino non molto lontano dal centro sala.

"Però, qui non manca proprio nulla." Commentò Jake notando i cuscinetti sulle sedie, abbastanza comode da poterci dormire su.

Annuii non sapendo che altro rispondere, il commento di Jake era vero, una festa come quella me la sarei sognata a vita. Una quindicina di minuti più tardi ritornò la madre della ragazza, attirò l'attenzione degli invitati su di lei e incominciò un discorso breve, comunicandoci come si sarebbe svolta la serata: "Vi ringrazio per essere qui questa sera, per festeggiare insieme a noi una data cosi importante per la mia carissima figlia e soprattutto per me, perché non so cosa farei senza di lei nella mia vita. Tornando al mio discorso.." parlò. "Per chi volesse dedicare due parole a mia figlia, è liberissimo di salire sul palco, intanto serviremo un banchetto delizioso e fra non molto daremo inizio al ballo dove a mezzanotte ogni uno toglierà la propria maschera. Buon Divertimento e che la festa abbia inizio!" Aggiunse alzando le mani in alto, ricevendo un clamoroso applauso da tutti gli invitati.

La serata proseguì proprio come descritto dalla donna e per un ora abbondante furono serviti i piatti alle tavole, c'erano talmente tante prelibatezze che non sapevo da dove iniziare, cosi finii con il mettere nulla sullo stomaco, ci avrei pensato più tardi. A man mano che le pietanze arrivavano, qualcuno si presentava sul palcoscenico con qualche discorso, alcuni erano talmente pietosi che mi strinsi il labbro inferiore per non mettermi a ridere , altrimenti avrei attirato l'attenzione e la mia copertura da donna matura sarebbe andata a monte, ma non poteva succedere, dovevo dimostrare a Rayan che non ero una ragazzina che poteva comandare a bacchetta come e quando voleva, io non ero Miley e questo lo doveva capire.

"Perché sei la nostra migliore amica.. e ti vogliamo bene, grazie di tutto Miley" conclusero in coro Monica e Loira scoppiando entrambe in un pianto, erano le ragazze che seguivano Miley ovunque andasse, le definisco più come ombre, perché erano in ogni angolo dell'Istituto. Parlavano di tutti e sapevano di tutto, avete presente un centro di informazione?
Ecco, esattamente.

Miley seduta in un grande tavolo in centro alla sala, illuminata da luci bianche e violetta, salutò le ragazze, mandando ad entrambe un bacio con la mano. Ero l'ultima persona sulla faccia della terra ad essere in grado di farle un complimento, ma dovevo ammettere che quella sera era davvero impeccabile nel suo tessuto celeste a forma di ombrello, stranamente aveva un vestito lungo fino alle ginocchia, e su quei trampolini usati come tacchi faceva la sua figura. Indossava una maschera molto decorativa, che teneva con una paletto in mano, guardava un po tutti per riconoscere i suoi invitati, ma non si era ancora accorta della mia presenza nonostante la mia entrata trionfale di qualche oretta fa. Ancora qualche instante e le avrei dato il modo di riconoscere anche me, la vera me, ero venuta li anche per quello.

La mia attenzione fu rivolta ad una voce, a me ormai familiare, che parlava raucamente al microfono posto sopra al palco. I miei occhi lo squadravano ed ammiravano quell'uomo perfettamente stretto nel suo smoking blu scuro intento a formare due frasi sensate per la sua ragazza, che con grande falsità lo ascoltava già con le lacrime agli occhi ancor prima che Rayan iniziasse il suo discorso. "Allora.. aspettate, sto cercando di formulare due parole per la mia ragazza, altrimenti non avrò scampo questa sera." Iniziò, facendo ridere qualcuno degli invitati. "Che dire di te? Sei una ragazza..." Esitò.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now