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La sera precedente Rayan si era addormentato al mio fianco, stringendo - involontariamente - le sue braccia attorno alla mia pancia. Senza nemmeno saperlo, stava proteggendo me e il piccolo Johnson.

A proposito di questo dettaglio, non ero riuscita nemmeno a raccontargli la nuova "notizia": nè prima di cena, nè dopo cena e nè prima di addormentarsi. Avevo avuto paura della sua reazione, avevo paura di come l'avrebbe presa e se in fine, sarebbe riuscito ad accettare suo figlio arrivato così all'improvviso. Rayan - come me - avrebbe finito l'Università e poi, come pianificato avrebbe ereditato l'Aeronautica Militare di suo padre e avrebbe preso il comando. Era un grande impegno e per quel lavoro bisognava dedicare molto tempo, stando anche qualche giorno fuori casa. Era giovane e l'idea di poter passare la giornata lavorando e passandolo con sua moglie, lo rendeva felice. Ma avrebbe accettato l'idea di separare ancor più tempo, per il piccolo Johnson?

Speravo che le cose andassero bene, perchè quel giorno stesso gli avrei rivelato la verità. In un modo o nell'altro dovevo trovare il coraggio e dirglielo, e in qualunque modo reagirà mi terrò il mio bambino. Non avrei mai trovato il coraggio di cancellarlo, non avrei mai trovato le forze per abortirlo. Era mio figlio.

Mancavano ancora dieci minuti al suono della sveglia, ma decisi comunque di alzarmi per iniziare a prepararmi. Quel giorno avrei svolto pochi corsi, sarei rimasta un ora a pranzo con Laris e Jacob, e successivamente sarei andata ad assistere alla partita amichevole di Basket di Rayan, che la sera precedente mi aveva chiesto di andarlo a vedere per poi tornare a casa insieme.

Mi alzai dal letto, spostando attentamente le sue braccia dal mio bacino per non svegliarlo e dopo aver calzato ai piedi le sue ciabatte, mi avviai in direzione del bagno. Accesi la luce, andando poi a sedermi sul water. E quando abbassai lo sguardo sulle mie mutandine, mi domandai mentalmente: possibile che non mi fossi accorta dell'assenza delle mestruazioni per tutto questo periodo?

Ero davvero un irresponsabile. E nonostante cercassi di far mandare avanti la mia vita, quest'ultima si prendeva tutta la libertà di farsi i fatti suoi. Se non ero in grado di gestire l'andamento della mia vita, mi chiedevo se ce l'avrei mai fatta con un bambino.

Scossi la testa per far mandare via quei pensieri, non dovevo pensarci troppo o almeno non in quel momento. Tirai lo sciacquone, avviandomi in direzione del lavandino per lavarmi le mani e i denti, svolgendo minuti più tardi la solita routine come: i capelli e il trucco acqua e sapone. Quel giorno però dovetti utilizzare il fondo tinta, per cercare di nascondere le occhiaie nere che mi portavo sotto gli occhi.

Una ventina di minuti più tardi, dopo aver sistemato meglio la mia coda alta, tornai in camera trovando Rayan intendo ad abbottonarsi una camicia a quadri attorno al petto. "Buongiorno." Mi salutò venendo in mia direzione con una perfetta andatura, sovrastandomi con la sua altezza e con i suoi bellissimi occhi.

" 'Giorno." Ricambiai prendendo il suo volto fra le mie mani, per lasciarci il solito bacio mattutino.

"Dormito bene?" Mi chiese accarezzando con le dita, le mie guance ormai arrossate. Non mi sarei mai abituata all'idea dell'affetto incondizionato di Rayan, ma sicuramente non sarei riuscita a non riceverne. Mi ero abituata ad averlo nella mia vita e farne a meno non esisteva proprio.

Grazie per aver protetto me e il piccolo Johnson dal freddo, avrei voluto rispondere, ma in quel momento non mi pareva il caso. "Benissimo, tu?" Mi limitai a rispondere.

"Ho dovuto resistere al tuo fondoschiena contro il mio petto, ma per il resto ho dormito bene Mrs." Rispose a sua volta alzando le spalle e sfoderando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.

Andai all'interno della nostra cabina armadio con l'intento di cambiarmi, continuando a chiacchierare del più e del meno. Fino a quando sentii la mia pancia attocigliarsi, un dolore lieve, che mi fece venire - la cena di ieri sera - in bocca. E portandomi le mani alle labbra, affrettai il passo in direzione del bagno e inginocchiandomi verso il Water buttai fuori tutto.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now