14. Parte Seconda

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Michael Jackson - Oh My Hand.

Rayan

"Qualcuno potrebbe spiegarmi che cosa sta succedendo qui?" Domandai guardando Payton, mentre le sue braccia erano ancora allacciate al collo di Mr-altezza. Lei non era mai stata una ragazza di tanti abbracci, ma a quanto pare è bastato soltanto l'arrivo di questo qui - mi chiedo da dove cavolo sia saltato fuori - e gli era già appiccicata come un koala.
Non che la cosa mi desse fastidio, no assolutamente, volevo soltanto riempirlo di botte e staccarla da lui.

Dopo aver udito la mia domanda, parvero svegliarsi e staccarsi l'un l'altro per poi sorridersi teneramente - togli subito quel sorriso da cazzuto, quella è mia moglie - continuavo a ripetermi, secondi prima ero davvero calmo mentre passeggiavo con Payton, ma dopo l'arrivo di questo qui, il mio umore era cambiato da così alla merda. "Allora, Rayan questo è Juan, un vecchio e caro amico, Juan questo è.." ci presentò, lasciando cadere l'ultima parte in un sussurro.

"Rayan Johnson, suo marito, piacere di conoscerla" dissi terminando ciò che aveva lasciato sospeso, per poi porgere la mia mano al ragazzo, che dall'espressione parve davvero sconvolto. Touch dawn!

"Juan Rodriguez, congratulazioni!" rispose, scuotendo leggermente la testa, come se non ci stesse ancora credendo alle mie parole. Ebbene si, era mia moglie e avevo tutte le intenzioni che restasse tale, solo che questo lei questo non lo sapeva.

Payton mi guardò agrottando la fronte, che fosse arrabbiata? Poco importava, l'importante era che avessi già marcato il territorio e che Golia le stesse a cinquanta miglia di distanza, e non stavo scherzando. Non so perché mi stessi comportando in quel modo, tutto ad un tratto era come se qualcosa si fosse svegliato in me, qualcosa che da tempo era rimasto spento e che ora voleva solo lasciarsi andare, ma avevo pura di farlo, avrei potuto ferirla e non potevo perderla, almeno non di nuovo.

"Come mai sei qui?" le chiese il ragazzo, rivolgendosi a Payton.

Si strinse nelle spalle. "Luna di miele" rispose sospirando, wow ragazza, che razza di entusiasmo era quello? "E tu?" chiese a sua volta.

"Passeggiata pomeridiana" rispose lui, poteva anche ritornare a camminare e lasciarci di nuovo soli, continuavo a ripetermi mentalmente. "Ho per caso interrotto qualcosa?" ci chiese. Ma non vedeva che stavo passando tranquillamente del tempo con mia moglie e che volevo tornare a farlo?

"Tranquillo, anche noi passeggiavamo. Ti unisci a noi?" gli chiese sorridendo. Ma che cavolo di domanda era ti unisci a noi?

"Se non disturbo" rispose, no, non disturbi affatto. Ti vorrei semplicemente spedire in Amazzonia e farti mangiare dai Macaco.
Okay, dovevo calmarmi.

Saranno passate quante, tre quattro ore dall'incontro stranamente casuale con il vecchio amico di Payton e fino ad ora si era accomodato nel divano della nostra suite a parlare con lei. Cosa avranno da dirsi in tutto questo tempo? Insomma, amico era l'ora di levare la tenda, erano ormai le otto di sera passate. Mormoravo fra me e me, mentre mi lavavo sotto l'acqua calda della doccia, mi lavai i capelli ripromettendomi che a breve li avrei tagliati. Mi asciugai, e dopo aver vestito solamente un paio di jeans neri strappati alle ginocchia, uscii dal bagno, sapevo che in quello stato potevo attirare l'attenzione di Payton su di me, non poteva restare impassibile al mio aspetto, o poteva? Si, poteva.
Non mi aveva degnato nemmeno di uno sguardo, nonostante avessi camminato avanti e indietro per tutta la suite, facendo finta di cercare il cellulare, che guarda caso era sopra al tavolo.

"E come sta tua madre?" gli chiese lei, mentre i suoi occhi le brillavano, non l'avevo mai vista così felice. Che ci tenesse a quel Juan?

"E' sempre nella sua solita routine, casa lavoro e lavoro casa, ma sta alla grande" le rispose lui ridendo leggermente.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now