43. Parte Terza

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Ero in braccio a Rayan mentre quest'ultimo continuava a salire le scale, in direzione della nostra camera da letto.

Tenevo le braccia ben allacciate attorno al suo collo e il viso appoggiato al suo petto, che emanava calore e insieme alla sua maglietta della divisa da basket, profumava di Rayan e sudore a causa della partita.

Attraversava tranquillamente i corridoi della Villa, con le mani strette sotto le mie cosce e sulla mia schiena, tenendomi salda e stretta a sè.

Non aveva ancora detto alcuna parola dopo: "Io e te nel letto, ora, ad amarci." E testuali parole continuavano a ripetersi nella mia mente. Rayan riusciva a trovare, a dire le parole perfette e al momento giusto. Sapevo benissimo quello che avremmo fatto una volta in camera e sinceramente non mi sarei mai opposta, lo amavo - e glielo avevo finalmente ammesso quello stesso pomeriggio - e lo volevo con me.

Ora che mi ci fermavo a pensare, non sarei mai stata in grado di vivere una vita in cui Rayan non fosse stato presente.  E pensare, che poche ore prima aveva rischiato il peggio in quello stranissimo - e al quanto sospettoso - incidente in palestra. Dovevo parlare con quello sconosciuto o almeno scoprire chi ci fosse dietro a quei messaggi, dovevo mettere la parola fine a qualcosa che lei o lui stesso stava iniziando. Nessuno avrebbe continuato a far del male al mio uomo, no, nessuno.

Nessuno, continuavo a ripeterlo mentalmente mentre Rayan apriva la porta della camera e andava in direzione del nostro letto matrimoniale. Il cuore formato dai petali di rose, era ancora perfettamente decorato sul pavimento e dopo averlo guardato, rivolsi un sorriso a Rayan che non esitò a ricambiarne con uno ancora più smagliante.

"Se non fosse stato grazie a Rose e alle sue coltivazioni di rose nella serra, non sarei mai stato in grado di farlo. È stata parecchio gentile a sacrificare i suoi fiori, per un mio capriccio." Mormorò Rayan appoggiando un ginocchio sul letto, per poi appoggiare - con attenzione - me.

"Ti tratta come se fossi suo figlio, sarà stata felice di poterti aiutare e ne sono felice anche io. Davvero, è stato un bellissimo regalo." Dissi guardando ancora una volta il cuore a terra, tornando poi a guardare Rayan che a sua volta guardava me. I suoi occhi azzurri erano qualcosa di spettacolare, il colore del cielo e del mare non erano nulla in confronto a loro. "Che c'è?" Gli domandai, mentre appoggiava le sue mani ai lati della mia testa ed una gamba in mezzo alle mie.

"Mi piaci quando sorridi, lo fai raramente e mi chiedo se la colpa sia mia." Rispose, accarezandomi poi una guancia.

"Ray, sei tu che mi fai sorridere in quelle rare volte." Dissi appoggiando la mia mano, nella sua che era intenta ad accarezzarmi. "Come riesci anche a farmi arrabbiare, a farmi andare fuori di testa, ingelosire, ridere.." Aggiunsi iniziando una lunga lista, che purtroppo lui non mi lasciò finire.

"Hai detto ingelosire?" Mi domandò aggrottando la fronte, facendomi annuire. "E quando mai saresti mai stata gelosa di me? Sei sempre così impassibile nei miei confronti." Continuò guardandomi attentamente.

"Rimanere impassibile è la cosa che mi riesce meglio, l'ho imparato da quando te ne sei andato via, è un metodo per far trasparire ciò che non voglio far vedere agli altri o in questo caso a te." Risposi alzando le spalle, come se non avessi scuse. "E comunque si, mi sono ingelosita un paio di volte." Mormorai a bassa voce per non farmi sentire da lui - inutilmente - , mentre sentivo le guance scaldarsi più del dovuto e immaginai il quanto potessero essere rosee.

"E quando?" Continuò a chiedere.

"Non hai mai visto una donna gelosa, che mi fai tutte queste domande?" Gli domandai a mia volta, inarcando un sopracciglio.

"Non ho mai visto mia moglie gelosa, e quindi volevo saperne di piú e anche sapere come mai." Ammise semplicemente.

"Mi ingelosisco quando le altre ragazze - o donne che siano - ti guardano, anche solo un occhiatina mi da fastidio. Me ne sono accorta dalla Luna di Miele, quand'eravamo in spiaggia." Dissi. "Non capisco se sia gelosia o meno, ma la cosa mi irrita. Mi irrita principalmente Miley, Dio quella ragazza mi manda in bestia anche le dita dei piedi." Annunciai, facendolo ridere. "Non mi piace quando si avvicina a te, come oggi in palestra ad esempio, e ti abbraccia. Ma dico, cosa non le è chiaro che sei mio marito? M.i.o." Conclusi, scandendo bene l'ultima parola.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now