44. Parte Seconda

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"Hai avuto più notizie di Edward?" Chiesi con la faccia appoggiata al petto di Rayan, mentre eravamo seduti sul tetto dell'Università avvolti da una copertina minuscola. Mi aveva detto di aver scoperto questo posto dal primo anno ed era la prima volta che portava qualcuno qui: il tetto del pensiero, lo aveva chiamato. Mancavano ancora trenta minuti alla fine della pausa pranzo, quindi avevo ancora del tempo da passare con mio marito prima di tornare alla routine scolastica pomeridiana.

"Due giorni fa è tornato a casa, purtroppo non riesce ancora a camminare e quindi deve usufruire della sedia a rotella, ma per il resto se la sta cavando bene. Almeno questo è quello che mi ha detto lui." Rispose guardando costantemente un punto fisso davanti a se, il panorama da quassù era stupendo, la città era sempre affollata e ad ogni ora c'era sempre un via vai di persone. Stare seduta qui sopra lontano da tutto quanto, mi faceva pensare alla nostra luna di miele a Rio De Janeiro, quando stavamo ancora dentro alla nostra bolla di felicità. "A cosa pensi?" Domandò abbassando lo sguardo in mia direzione, mente lasciava un bacio a stampo sulla mia fronte.

"A me e te." Mi limitai a rispondere chiudendo gli occhi nello stesso istante in cui sentii le sue labbra, a contatto con la mia fronte.

"In modo positivo, dico bene?" Inarcò un sopracciglio, aspettando una mia risposta.

"Certo Ray, sei un grande puntino positivo nella mia vita." Risposi alzando la testa per regalargli un sorriso, che nonostante provassi a fare del mio meglio, non sarebbe mai stato paragonato al suo.

"Un puntino, ah?" Chiese sorridendo. "È la prima volta che qualcuno mi da del puntino. " Ridacchiò "Ah Payton! Tu e i tuoi termini strani." Mormorò scuotendo leggermente la testa, per poi passare le dita sui capelli ormai cresciuti.

Restai per qualche minuto ad osservarlo, dire che era un uomo stupendo sia fisicamente che caratterialmente, era dir troppo poco. Sapeva essere un bambino, un uomo poco cresciuto ed orgoglioso, impulsivo e alquanto geloso, ma riusciva anche a stupirti con piccole frasi e gesti, che colmavano tutto il vuoto che in passato aveva lasciato. Mi dava attenzioni, sapeva ascoltarmi se avevo qualcosa da dire, mi sosteneva quando avevo bisogno di una spinta o il coraggio di fare qualcosa, mi aiutava a studiare quando la voglia di farlo era a pari a zero, riusciva a farmi sorridere quando meno me lo aspettavo. Un marito, un amico e l'uomo che non vorrei mai perdere. La persona che non avevo affatto programmato di far entrare nella mia vita, ma che - non so in che modo - non riuscirei - ad oggi e per sempre - a lasciarlo andare. Semplicemente perché è riuscito a farsi amare, e ditemi voi chi non riuscirebbe a non amare un uomo così? "Payton capisco tutto, ma così finirai per consumare il rimanente di me." Parlò fra una risata e l'altra, ed ecco il lato giocoso che tanto adoravo in lui.

"Mi piace consumarti." Mi limitai a rispondere con un alzata di spalle.

"Questo lo avevo capito, ma tesoro, conservami per quando arriveremo a casa. No?" Rispose mordendosi il labbro alla mia espressione facciale, giocoso era anche troppo.

"Rayan!" Lo rimproverai tirandogli uno schiaffo leggero sul petto, facendolo ridere ancora una volta.

Secondi più tardi suonò la campanella, che segnava il termine della pausa pranzo, momento felice con mio marito era purtroppo scaduto e al termine. "Dobbiamo proprio scendere giù?" Chiese, mentre ero intenta a mettermi in piedi.

"Soltanto altre due ore e poi saremo di nuovo a casa." Risposi piegando poi la copertina, che ci aveva riparato un po' dal venticello che girava quassù.

"A casa, mi piace quando suona detto da te." Disse alzandosi a sua volta, pulendo si il retro dei suoi pantaloni. "Sai, se me lo avessero detto tempo fa di rimanere anche al pomeriggio a scuola, sarei benissimo tornato a casa. Ma sapere che rimanendo e aspettando due ore, tornerò poi - con te - a casa nostra insieme, è più confortante." Annunciò girandosi per regalarmi il millesimo sorriso mozzafiato di quella giornata, posso farcela, devo resistere all'idea di saltargli addosso e baciarlo, anzi, di riempirlo di baci.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora