28. Parte Seconda

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Come aveva fatto a trovarmi? Insomma, non poteva sapere che stessi andando a casa di Steven, era impossibile! "E' uno stalker." annunciai, mentre camminavo avanti e indietro per la Sala da Pranzo, ignara sul da farsi.

"Devo ammettere che ha grandi dotti, in cosa vuole laurearsi scusa?" mi chiese Steven, con la testa appoggiata sulla spalla di Jake.

"Prenderà le redini del padre, futuro capo dell'Aeronautica Militare." risposi, non capendo il perché di quella domanda.

"Beh tesoro, buona fortuna." rispose il biondo, provocando una risata gustosa da parte del mio amico.
A quanto pare la mia tragica situazione, era per loro una fonte di grande divertimento.

Li guardai torva, come potevano trovare tutto ciò divertente? "Che cosa dovrei fare?" domandai, con una mano nei fianchi e l'altra sui capelli.

"Semplicemente non uscire." parlò Jake, che fino a quel momento se ne era rimasto zitto, si era limitato solamente a ridere e a ricevere gesti affettuosi da Steven, che non faceva altro che riempire il mio migliore amico di abbracci e teneri baci. "Payton, non è così pazzo da portarti via o aspettarti tutta la notte fuori." aggiunse, gesticolando con la mano.

E da questa risposta mi fu chiaro il fatto, che non conoscesse a pieno Rayan. Quel ragazzo, se solo lo avesse voluto, era capace di fare qualunque cosa. Lo conoscevo fin troppo bene.
Non volevo farne un dramma, ma il fatto che mi avesse cercato fino a quell'ora e che mi avesse addirittura trovata, mi preoccupava non poco. "Okay, credo sia meglio che mi dia una calmata e che mi butti al letto. Ho bisogno di una dormita e di dimenticare che li fuori, c'è lo stalker del mio compagno." Mormorai. "Dove si trova la stanza degli ospiti? Sono tremendamente esausta" ammisi portandomi un palmo della mano davanti alla bocca, per poter sbadigliare.

"Sali le scale e prendi il primo corridoio a destra. Ce ne sono tante, quindi scegli pure quella che più preferisci." rispose Steven, facendo roteare l'indice, indicando tutta la casa.

"Voi non dormite?" chiesi stropicciandomi gli occhi, con le dita della mano.

"Al momento faremo altro." annunciò Steven, alzando due volte le sopracciglia con fare malizioso, provocandomi un rossore assurdo per l'imbarazzo di quel momento.

"Ti vuoi unire?" mi chiese Jake, con un sorriso sghembo sulle labbra. Prendendosi gioco di me.

"Jake!" lo rimproverai, facendo ridacchiare entrambi e non potei fare a meno di unirmi a loro. "Buonanotte ragazzi." dissi, salendo le lunghe scale in parquet beige.

"Buonanotte, Principessa." mi salutò il mio migliore amico.

"Principessa, uhm?" sentì Steven mormorare.

"E' per caso un attacco di gelosia?" gli chiese Jake, girandosi in sua direzione con un sorriso smagliante in volto.

"Può darsi, dimmelo tu."  rispose il biondo, per poi fiondarsi sulle labbra di Jake in modo veloce, senza dargli il tempo di ribattere.

Sorrisi vedendoli e decidendo di lasciarli finalmente soli, continuai a salire in quelle scale senza fine.

Katherine mi aveva gentilmente portato un asciugamano e il necessario per farmi un bagno e passare la notte lì, e dopo averla ringraziata sia per la cena che per ciò che stava facendo, si congedò, lasciandomi in quella stanza spaziosa. Era grande, aveva quattro mura di cui due erano vetrate perfettamente pulite. Da qui, si poteva vedere tutte le altre case nei dintorni e - sfortunatamente riuscii a vedere anche la Range Rover di Rayan, ancora parcheggiata davanti ai cancelli della Villa.

Scossi la testa e con il pensiero che se ne sarebbe andato a momenti, entrai nel bagno con l'intenzione di scrollarmi di dosso tutta la giornata vissuta. Perché sì, era stata davvero intensa: le ore scolastiche, la faccia e i commenti di tutti dopo aver saputo che ero la moglie di Rayan e la fantastica cena con i ragazzi, mi avevano stancata.

Come ogni volta, la sensazione dell'acqua calda a contatto con la mia pelle, era una sensazione fantastica. Mi rilassava. E mentre canticchiavo Big Boy di Sergio, il vincitore di Amici in Italia, mi lavai i capelli.

Qualche minuto più tardi, ero fuori dalla vasca da bagno con un asciugamano in testa e con un altro attorno al corpo. Dopo aver asciugato i capelli con un piccolo asciuga capelli nero, tornai nella stanza buia - dato che avevo spento le luci -, trovando dei vestiti piegati e un paio di intimo nuovo. Che fosse stata Katherine? Gentilissima.

Incurante di quello che stava per succedere, mi cambiai, lasciando gli asciugamani cadere per terra e iniziando  a vestirmi. Notai che era una vecchia maglietta di Jake e dei pantaloni di una tuta grigio scuro, sorrisi, era sempre così premuroso.

Dopo essermi vestita, mi girai verso le vetrate, ma dopo aver visto quello che mi parve un allucinazione, mi rigirai. Rayan non era lì.
Non poteva essere seduto con le spalle appoggiate alle vetrate, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e  la testa appoggiata alle mani intento a fissarmi. Scossi leggermente la testa, no, non era lì. Sorrisi dandomi mentalmente della stupida, per poi rigirarmi e pietrificarmi, di nuovo.

"Signora Johnson, buonasera" parlò Rayan. Non staccando le sue iridi azzurre dalle mie.

Continua..

Schiava Di Un MiliardarioOnde as histórias ganham vida. Descobre agora