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Erano passate due settimane dall'arresto del nonno di Rayan, il volto impassibile di quest'ultimo mentre guardava il poliziotto portare via l'anziano signore - alquanto psicopatico - mi era rimasto impresso nella mente. Gli occhi azzurri come quelli del nipote, non sarebbero mai scomparsi facilmente dai miei ricordi. Per quanto fossi sollevata dall'arresto, dentro me rimanevano comunque le solite domande alla quale non avrei ottenuto delle risposte, onestamente nessuno sarebbe mai stato in grado di rispondere ai miei questionari interrogativi. Gli occhi di Mr Johnson che si incastravano nei miei, mentre continuava ad urlare a gran voce davanti alle porte dell'Ospedale, non mi faceva stare minimamente tranquilla.

E se Rayan si fosse sbagliato, e se lo sconosciuto psicopatico fosse un altra persona? Il nonno di Rayan era stato davvero capace di pianificare tutto quello e mettere a rischio la vita di suo nipote e delle persone che gli circondavano? Esistevano davvero persone così crudeli al mondo? Pensai guardando Rayan intento ad alzarsi dal letto con indosso soltanto un paio di boxer bianchi, che gli circondavano perfettamente il bacino e gli facevano risaltare il sedere. Dovevo ammetterlo, il mio uomo era davvero bellissimo.

Rayan era di una bellezza straordinaria, fisicamente non gli si poteva aggiungere nulla. Era perfetto così com'era. Il fisico non era esageratamente palestrato, ma dava a chiunque donna una bellissima visione. Le labbra rosee e carnose, mi facevano impazzire ogni qual volta che si appoggiavano sulle mie. Se accompagnare ad un sorriso, allora per me era la fine del mondo. Gli occhi erano di quell'azzurro che facevano invidia al colore del cielo e del mare, che paragonati a loro erano molto meglio. Quella figura intera, senza tralasciare alcun particolare, era qualcosa di meraviglioso al quale non avrei mai rinunciato. Un marito così non capitava tutti i giorni.

Secondi più tardi scossi la testa, decidendo - con poca voglia - di alzarmi. Rabbrividii sentendo la pelle calda sotto i piedi a contatto con il freddo pavimento, andando subito alla ricerca delle pantofole di Rayan. Dopo averle calzate, ricevendo da parte sua un sorriso e un cenno del capo, andai dritta in direzione del bagno.

Lavai i denti, sorridendo poi allo specchio per accertarmi che fossero puliti, un abitudine che tramandavo da quand'ero piccola. Accentuai i miei occhi con un filo di matita nera e poi passai ai capelli, per quest'ultimi ci misi più tempo del dovuto, anche perchè addestrare i capelli era un lavoro impossibile e affrontare un circo di riccioli di prima mattina era un impresa alquanto difficile. "Payton!" Sentii il mio nome rieccheggiare a gran voce nell'altra stanza, facendomi sussultare nel proprio posto. Ogni qual volta che sentivo chiamarmi così era da - Mrs Williams - mia nonna, o perchè avevo combinato qualcosa da piccola o  perchè non avevo rifatto il letto. Che poi, chi mai da piccoli si ricordava di rifarsi il letto?

E con il pettine in una mano e i lunghi riccioli nell'altra, mi presentai sulla soglia della porta fra il bagno e la camera da letto. "Si?" Domandai legando i capelli in una coda alta, con uno dei tanti elastici neri.

"Hai visto per caso la mia camicia azzurra, quella con il colletto bianco?" Mi chiese Rayan uscendo dalla cabina armadio, passandosi la mano sulla testa nuovamente rasata, guardando ovunque alla ricerca del suo indumento sperduto.

Ah, gli uomini!

"Le camicie - tecnicamente - non fuggono dal guardaroba, quindi dovrebbero essere sempre in alto a destra tesoro." Risposi sorpassandolo e dopo aver aperto l'anta della cabina armadio, trovai le sue camicie in alto a destra perfettamente stirate. Ovviamente Rose non si smentiva mai. "Vedi, sono tutte al solito posto." Aggiunsi indicandogli la camicia azzurra che cercava, dato che non ci arrivavo a prenderla nemmeno sulle punte dei piedi. E in quel momento mi chiesi mentalmente chi fosse il pazzo che aveva inventato una cabina armadio così gigantesca?

"Grazie Mrs." Disse inchinandosi in mia direzione, per lasciare un bacio a stampo sulle mie labbra. E dopo esserci riuscito nel suo intento, prese la sua camicia fra le mani e iniziò ad abbotonarsela addosso, facendo sparire la mia bellissima visuale del suo petto scultoreo.

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