39. Parte Seconda

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Ecco come rovinare un momento felice.

Staccai il viso dal petto di Rayan, per guardare la figura alta e snella davanti a noi. Indossava dei jeans bianchi e stretti, una camicia rosa e una sciarpa altrettanto rosa, ma con una tonalità diversa. Beh, ora sapevo che il rosa le piaceva. "Che succede, Miley?" Le chiesi, inarcando un sopracciglio.

"Quella che fa le domande qui sono io, quindi vedi di chiudere la bocca." Mi rimproverò e per non creare confusione in mezzo al corridoio principale dell'Istituto, alzai le mani in segno di arresa e mantenni la bocca chiusa. "Tu, che stai facendo?" Chiese rivolgendosi a Rayan. Quest'ultimo la guardò confuso, non capendo - come me - la reazione teatrale di Miley.

"Beh, faccio quello che vedi." Rispose Rayan a tono, mentre nascondeva le mani nelle tasche dei pantaloni da tutta e alzava la testa, per rivolgere uno sguardo alquanto severo a Miley. Anche a lui dava fastidio la sua presenza, menomale.

Lei sospirò, cercando di addestrare la rabbia che voleva far esplodere. "Quella maglietta la dovevo indossare io, lei non centra nulla." Disse la ragazza, incrociando le braccia ai seni.

"Tu dici?" Domandò Rayan. "Non mi pare che la maglietta sia di tua proprietà o che in essa ci sia scritto il tuo nome." Aggiunse stringendosi nelle spalle. La sua voce era diventata impassibile, come se la scenetta messa su da Miley non gliene potesse fregare di meno.

"Ma l'ho sempre indossata io!" Protestò quest'ultima alzando di gradi la tonalità della sua voce e alzando le mani in alto.

"Le cose cambiano." Si limitò a rispondere il ragazzo al mio fianco. "Come vedi, ora la maglietta è sua." Aggiunse Rayan, indicandomi con il pollice della mano.

"Stai tranquillo, ci metto poco a riprendermela!" Mormorò Miley, per poi fare alcuni passi in mia direzione.

Quando finalmente arrivai alle sue intenzioni, ormai era troppo tardi. Le sue mani erano sulla maglietta che indossavo e con tutte le sue forze, cercava di strapparmela di dosso. Era impazzita?

Cercai di scansarla via, ma purtroppo era più forte di me e grazie alle sue forze, era riuscita a creare uno strappo alla maglietta sulla mia spalla. A fermarla - fortunatamente - ci pensò Rayan, che proteggendomi con un suo braccio, la allontanava con l'altro. I suoi occhi la guardavano con disprezzo e odio, e in quel momento ringraziai al cielo di non essere al suo posto. "Miley se provi un altra volta a toccarla, non risponderò delle mie azioni. E credimi, non ho problemi ad alzare le mani su una ragazza per proteggere la mia donna." Annunciò Rayan con fronte aggrotata e mascella serrata, in quel momento poteva far paura a chiunque lo vedesse, anche solo di passaggio o di sfuggita.

Mormorò qualcosa di incomprensibile, sembrò che stesse quasi per ringhiarci addosso. "Da quando ti importa di lei? Non mi ricordo una sola volta, che tu mi abbia difeso in questo modo. Che ti sta succedendo, Rayan?" Chiese Miley squadrandomi da capo a piedi, mentre Rayan mi nascondeva - in senso di protezione - dietro alle sue spalle larghe e muscolose.

"Succede che mi sono innamorato di lei, Miley." Rispose quest'ultimo girando il viso in mia direzione, lasciandomi anche un bellissimo sorriso, che - ovviamente - ricambiai. "Ho perso la testa, per te." Mi sussurrò, facendo saltellare il mio cuore nel petto. Oh Dio.

Era la prima volta che lo sentivo dire ad un altra persona, che lui, era innamorato di me. Suonava così strano, ma rendeva il mio cuore talmente felice.

Udendo le sue parole, scoppiò in una sonora risata alquanto isterica. "Tu, un idiota, ti saresti innamorato di questa qui?" Mormorò Miley, inarcando un sopracciglio.

Idiota? Lo aveva appena chiamato idiota? Fino a quel momento mi ero messa da parte, non avevo mosso un solo dito. Poteva offendermi fin quando ne avesse avuto la voglia e le parole da rivolgermi, ma nessuno poteva permettersi o addirittura osare di offendere Rayan. "Scusami, puoi ripettere?" Le chiesi, staccandomi dalle braccia in cui Rayan mi aveva avvolto.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora