36. Parte Seconda

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"Rayan, c'è tua moglie." Parlò Edward - il suo migliore amico - informandolo della mia presenza, alle sue spalle.

Quest'ultimo ascoltando le sue parole, parve irrigidirsi. "Ho il tempo per scappare?" Domandò Rayan all'amico, mentre si passava le dita sulla testa rasata.

"No amico, troppo tardi." Rispose Edward sorridendogli, della serie: 'non hai scampo questa volta.'

"Ehi, Mrs Johnson." Mi salutò Rayan girandosi con la sedia in mia direzione, con un sorriso bianchissimo in volto.

Concentrati Payton, continuavo a ripetermi mentalmente mentre fissavo il suo meraviglioso sorriso. Sei venuta qui per staccargli la faccia e non per innarmorati del suo sorriso, nonostante fosse alquanto difficile.

Scossi la testa, come se quel gesto potesse riportarmi al mondo reale. "Dobbiamo parlare." Dissi portandomi le mani ai fianchi, andando dritta al punto. Odiavo i giri di parole.

"Uuhh, il capitano ha fatto arrabbiare la bella Mrs Johnson." Disse Edward battendo le mani, mentre scoppiava in una grossa risata insieme ai suoi amici.

"Zitto idiota." Lo rimproverò Rayan con un occhiataccia, mentre il suo amico batteva il cinque con tutti gli altri. "Vieni, andiamo in un posto meno affollato." Aggiunse rivolgendosi a me, stringendo la sua mano al mio polso per trascinarmi da qualche parte con sé.

"Queste cose non si fanno a scuola!" Gridò il suo amico per farsi sentire, ricevendo un dito medio da parte di Rayan e una risata da parte degli altri.

In quel momento non potei fare a meno di arrossire e mordermi il labbro inferiore per non ridere, Edward era proprio sfacciato!

Dopo aver varcato la soglia della mensa e aver attraversato un paio di corridoi della scuola, mi ritrovai ad entrare in una delle tante aule. Era vuota e circolava un arietta davvero fredda, e causa di questo mi strinsi con le braccia sotto al seno. "Scusami, Edward è uno stupido." Disse Rayan, dandomi le spalle intento a chiudere la porta.

"È sempre così?" Gli chiesi appoggiandomi ad uno dei tanti banchi.

"Solitamente è ancora peggio." Rispose girandosi a guardarmi. Nonostante cercasse di nasconderlo era nervoso, e faceva bene ad esserlo. "Di cosa volevi parlarmi?" Chiese sospirando, incamminandosi alle finestre aperte dell'aula.

Sapeva benissimo di cosa volessi parlargli, aveva una tale faccia tosta! "Perché hai pagato per la riparazione della mia macchina, nonotante ti avessi detto di non farlo?" Gli chiesi alzando lo sguardo in sua direzione, cercando di mantenere il tono più calmo possibile.

"Perché me lo posso permettere." Rispose, non degnandosi minimamente di guardarmi in faccia.

Ah, quindi lui lo aveva fatto..solamente perché se lo poteva permettere? Che razza di spiegazione era?

Sospirai e chiusi le palpebre per alcuni secondi, dovevo cercare di mantenere la calma, altrimenti avremo litigato e ne avevo fin sopra i capelli.

"Anch'io posso permettermelo, non sta a te decidere se devi o non devi pagare le mie cose. Rayan, non puoi fare così." Dissi aggrottando la fronte, sperando che capisse ciò che gli stavo dicendo.

"Non posso? Sono tuo marito." Disse a sua volta girandosi - finalmente - in mia direzione.

"Mio marito, non mio padrone." Precisai, inarcando un sopracciglio. "Prima di conoscerti, ero una ragazza indipendente e vorrei tornare ad esserlo. Quindi se - per favore - puoi smettere di decidere per me, ti ringrazierei." Aggiunsi sospirando, gli avevo parlato con tutta la calma del mondo e speravo vivamente che capisse la situazione.

Schiava Di Un Miliardarioحيث تعيش القصص. اكتشف الآن