47.

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Una mongolfiera, ecco a cosa assomigliavo in quel preciso istante dopo aver mangiato a casa Johnson. La cena con i genitori di Rayan era stata semplicemente fantastica, il cibo a tavola ricco e delizioso, mentre Mr e Mrs Johnson erano rimaste le brave persone di un tempo o almeno era quello, che la mia memoria mi permetteva di ricordare.

Erano le undici ormai passate quando misi piedi a casa e dopo aver aspettato che Rayan attivasse l'allarme, mi prese - senza sforzo - fra le sue braccia ed io allacciai le mie lungo il suo collo, appoggiando secondi più tardi la guancia sul suo petto scultoreo. Potevo benissimo sentire i battiti regolari che trasmetteva il suo cuore e stranamente quel suono riusciva sempre a darmi una sensazione di pace, una sensazione del tipo: "Tranquilla, ora sei a casa."
Perché alla fine Rayan era la mia casa, il mio posto felice.

"Non ti addormentare, vorrei restare sveglio fino a tardi a chiacchierare con te." Mi sussurrò, avvicinando le sue labbra rosee e carnose sulla mia fronte.

"Domani abbiamo i corsi all'Università." Mormorai con le labbra, ormai prive di gloss, contro la sua camicia grigia. Che ad essere sincera non vedevo l'ora di toglierla, mi aveva sbattuto in faccia il suo fisico per tutta la serata ed ovviamente non avevo potuto saltargli addosso a casa dei suoi genitori.

"Vuoi dormire?" Mi domandò liberando una mano per abbassare la maniglia di camera nostra, rimettendola fra le mie ginocchia per tenermi salda a sè.

Scossi la testa. Le conseguenze sarebbero state due borse grandi e nere sotto gli occhi la mattina seguente, ma non mi importava, passare ore a sentire la voce di mio marito o il suo respiro contro la mia pelle ne valeva sempre la pena. "Voglio restare con te." Mormorai ancora una volta, staccando la guancia per avvicinare le labbra e lasciarci un bacio in direzione del suo cuore. Mi piaceva fare quel gesto perchè volevo fargli capire ogni volta, che quel cuore fosse mio. Ovviamente insieme a tutto il resto, avevo un marito splendido senza nemmeno aver fatto tanti sforzi.

Come risposta al mio gesto, si limitò a fare uno dei suoi sorrisi mozzafiato. "Allora resta con me." Disse cercando delicatamente di appoggiarmi sul nostro letto matrimoniale. "Ma cerca di rimanere per tutta la vita. Okay?" Aggiunse stampando un bacio sulle mie labbra, per poi toccarle ancora due volte. "Non voglio invecchiare con nessun altra."

"Vedrò cosa posso fare, Mr." Risposi ridacchiando contro i suoi baci, facendo apparire un sorriso sulle sue labbra. Le sue parole riuscivano sempre a spiazzarmi, perchè le pronunciava con tanto amore e potevo leggere la sincerità fra i suoi occhi.

Quando mi abbassai per togliere i tacchi dai piedi, ci pensò lui a fermarmi. "Lascia fare a me."

"Perchè?"

"È strano che il marito voglia prendersi cura della propria moglie?" Furono le sue parole alle quali non riuscii a rispondere, mentre le sue mani dopo aver attraversato le mie cosce - provocandomi sospiri inaspettati - passarono ai miei piedi, togliendo lentamente un tacco dopo l'altro. "Con questi sei riuscita a far attirare la mia attenzione sulle tue gambe, per tutto l'arco della serata. Lo sai?" Chiese appoggiando i tacchi nel parquet al suo fianco, alzando poi lo sguardo in direzione dei miei occhi.

Quanto era bello. Pensai mordendomi - involontariamente - il labbro inferiore con una forte e decisa presa fra i denti. Senza pensarci due volte appoggiai le mie mani sui bordi della sua camicia, per avvicinarlo ulteriormente a me. "Anche questa camicia ha fatto il suo lavoro questa sera, avrei tanto voluto togliertela." Sospirai contro le sue labbra, rendendomi conto solamente dopo del suo respiro ormai irregolare.

Ero con le spalle contro il materasso a causa del suo peso corporeo, dopo aver tirato la sua camicia in mia direzione. Un suo ginocchio era fra le mie gambe, mentre le sue braccia si trovavano ai lati della mia testa e le sue mani tenevano saldamente le lenzuola fra le dita. "Ora puoi farlo." Sussurrò con voce profonda, indicandomi con uno sguardo i bottoni neri della camicia.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now