13. Parte Seconda

30.5K 1.3K 61
                                    

▶️Emma e Irama - 7 Years

Le sue labbra erano tremendamente fredde, sembravano i cubetti di ghiaccio che si usavano nei drink.
Ma allora spiegatemi che bibita avevo preso, perché quello che stavamo facendo mi stava dando alla testa, completamente.

La sua lingua sfiorò le mie labbra per chiedere accesso, non glielo negai e quindi mi ritrovai ad accarezzare la mia lingua nella sua, e non so per quale motivo mi sembrava di conoscere quel sapore da sempre, mi era così familiare.

Dio che stavamo facendo? Era sbagliato, tutto quanto: noi, il nostro matrimonio, questo bacio, i nostri baci. Dovevo fermarmi prima che potesse peggiorare, perché sapevo benissimo che alla fine a soffrire, sarei stata io. "No, fermati Rayan." Sussurrai appoggiando le mie mani sulle sue guance. Lui si scostò immediatamente e scuotendo leggermente la testa, mi sussurrò a sua volta un "Mi dispiace".

"Dispiace anche a me." Sospirai, per poi scostarmi dal suo peso, alzarmi e dirigermi in bagno per cambiarmi, ero bagnata dalla testa ai piedi. Indossai un paio di short neri e una maglietta leggera arancione come il tramonto d'estate, ai piedi un paio di sandali e ai capelli ci pensò il pettine. Mi guardai allo specchio e oddio, avevo le labbra talmente rosee e gonfie, che se fossi andata in giro conciata in questo modo, mi si sarebbe letto in faccia si, sono appena stata baciata appassionatamente dal mio finto marito, che orrore.

Così, - tanto per nascondere l'evidenza - colorai le labbra con un glosse alla pesca, avrebbe dato meno nell'occhio e dopo un tutto andrà bene me ne tornai in camera, ritrovandomi Rayan alle prese con una camicia azzurro mare, sembrava che non riuscisse ad abbottonarsi. "Lascia fare a me." Dissi, per poi andarlo ad aiutare. Si tolse le mani dalla camicia, per poi appoggiarsele lungo i fianchi e con lo sguardo, restava a guardare me e il mio capolavoro. "Ecco, così va decisamente meglio." Aggiunsi dandogli un colpetto sul petto, sentendo la durezza dei suoi muscoli.

"Grazie." Rispose, andando sul letto a mettersi un paio di scarpe da ginnastica. "Dove vorresti andare?" Mi chiese, dopo essersi alzato e aver preso un foglio con la guida turistica dal tavolo.

"Non ho preferenze." Risposi alzando e riabassando le spalle.

"Allora vediamo cosa possiamo fare.." Sussurrò passandosi una mano sul mento, dove si vedeva leggermente l'apparizione della barba. "Che ne dici di una passeggiata lungo mare? Sono quasi le sette, camminiamo e se troviamo un posto carino ci fermiamo a cenare. D'accordo?" Chiese, togliendo lo sguardo dal foglio per passarlo sulla sottoscritta, annuì perché guardando quei occhi azzurri come la sua camicia, era difficile non perdersi dentro ad essi.

"D'accordo." Confermai, presi il cellulare per poi seguirlo fuori dalla suite.

Il primo venticello della serata ci avvolgeva, nonostante il sole non se ne fosse ancora andato, il cielo aveva un mix di colori tra l'arancione, il giallo e il rosso, un vero spettacolo. Arrivati in spiaggia, fui colta da un senso di nostalgia, questo posto mi era mancato, la sabbia che usavo per fare i castelli di sabbia insieme ai miei genitori era la stessa di un tempo, il mare era calmo dopo una giornata di agitazione, aveva lo stesso colore degli occhi di Rayan, era meraviglioso. Aspettai che si togliesse le scarpe per non sporcarsele, appoggiando entrambi i piedi nudi sulla sabbia fresca. "Che sensazione fantastica!" Esultò Rayan alle mie spalle.

"Oh, a chi lo dici." Risposi continuando a camminare in direzione al mare. "Dai su Ray, non è poi così fredda." Gli assicurai mentre appoggiavo i piedi sulla riva dell'acqua.

"Davvero, sto bene qui." Rispose facendo una smorfia, essendo oramai le sette e mezza di sera passate, era normale che l'acqua fosse diventata più fredda.

Schiava Di Un MiliardarioOnde as histórias ganham vida. Descobre agora