33.

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Dopo aver mangiato, anzi, dopo aver mangiucchiato ciò che avevo potuto rubare dal vassoio ci Laris, ci incamminammo in direzione della nostra classe, dove avremmo passato tre lunghissime ore di Letteratura Inglese. Nonostante fossi arrivata a Manhattan quand'ero ancora piccola, trovavo ancora delle difficoltà nella lingua, ma non ero la peggiore della classe. Potevo confermare che me la cavavo, dovevo soltanto coniugare i giusti verbi e non mettere le doppie dove non andavano.

"Pss." Sussurrai rivolgendomi a Laris, che stesa con le braccia sopra al banco e la testa sopra a quest'ultime, dormiva beatamente. Era ormai arrivata la terza e l'ultima ora, e per tutta la durata della lezione, lei aveva continuato a dormire. Mi chiesi come la professoressa non riuscisse a non notarla, russava pure! "Laris, per la miseria, svegliati." Continuai, e siccome non riuscivo a svegliarla, allora optai per i pizzicotti. Se quello non rimediava, allora non avrei saputo che altro fare.

"Ahia!" Si sentì urlare a gran voce in tutta la classe, facendo ricevere l'attenzione di tutti su di noi. "Payton ma sei impazz-.." Continuò lei rivolgendomi un occhiataccia e delle risate dai compagni, ma nulla di buono da parte della prof.

"Signorina McLowen, si può sapere cosa sta combinando?" Le chiese la donna, togliendosi i finissimi occhiali dalla sua visuale, per poi rivolgere la sua completa attenzione sulla mia amica.

"Scusi prof, mi sono punta con la punta della penna." Rispose Laris, inventando sì una scusa al momento. E nonostante fosse la cosa più stupida che potesse mai dire, la prof ci credette, o forse non voleva darci troppo peso, ormai stava quasi per suonare la campanella.

"Stia più attenta la prossima volta!" La rimproverò, scuotendo leggermente la testa. "Good, direi che per oggi può bastare. Ci vediamo alla prossima lezione ragazzi." Annunciò e nello stesso istante suonò la campanella, che segnava - finalmente - il termine delle lezioni.

"Tu brutta nanetta, dove pensi di scappare?" Disse Laris puntandomi una penna contro, mentre varcavo velocemente la soglia della porta della classe.

"Lontano da te!" Risposi ridacchiando, per poi darmela a gambe e correre lungo i corridoi della scuola. Se mi avesse raggiunta, sarei stata nei guai. Me l'avrebbe fatta pagare, laia migliore amica sapeva essere molto vendicativa.

"Tanto ti prendo, Payton." Continuava a urlare fra i corridoi, fra una risata e l'altra, ricevendo sguardi curiosi dagli altri studenti.

"Questo è quello che dici tu." Dissi continuando a correre e pensai in quel momento, il quanto fossimo stupide. Sembravamo due piccole bambine delle elementari, quando invece eravamo due donne e studentesse dell'Università. E quando mi guardai indietro per vedere se mi stesse ancora alle calcagna, andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.

"Dove vai così di fretta, Mrs Johnson?" Mi chiese Rayan, dopo essermi staccata dal suo petto. Ero andata a finire di faccia proprio contro esso, e non potei fare a meno di notare quanto fosse sodo.

"Scusami, ecco.." Parlai cercando di riprendere fiato, mentre lui mi riportava una ciocca di capelli dietro all'orecchio, dovevo avere un circo equestre in testa dopo quella corsa. "Stavo, stavo scappando da Laris." Dissi, sistemandomi la borsa su una spalla.

"E perché?" Chiese inarcando un sopracciglio.

"Ti ho trovata!" Parlò qualcuno alle mie spalle, facendomi rabbrividire all'istante.

"Rayan ti prego, non falla avvicinare!"  Dissi andandomi a nascondere dietro all'ammasso di muscoli, che era il corpo di Rayan.

"Payton vieni fuori, tanto ti prendo comunque." Rispose Laris alzando gli occhi al cielo, mentre incrociava le braccia sotto al seno. Notai come le sue guance fossero arrossate, e forse anche io dovevo trovarmi nel suo stesso stato.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now