6. Parker

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A mensa ero seduta al mio tavolo abituale, tutti i ragazzi stavano mangiando e le grosse voci sommesse mi facevano scoppiare la testa, immersi nel bicchiere d'acqua una pillola che lasciai scogliere a causa dei dolori lungo il corpo. Mandai giù tutto e tornai a giocare con la forchetta nel mio piatto ancora pieno.
La sedia accanto a me strisciò sul pavimento e intravidi una figura ormai familiare sedersi al mio fianco.

"Cosa vuoi" sbuffai annoiata
"La solitudine fa male, sei sempre qui per conto tuo, non hai amici?" Domandò sorridendo ingenuamente
"No e non ne voglio avere, ora sparisci dalla mia vista Lucas" sbuffai
"Oh ma guarda: il nerd con la sua nuova amichetta" le parole di Madison risuonarono nella mensa

Alzai lo sguardo e vidi il solito gruppetto davanti il mio tavolo
"Mi dispiace, non volevo causarti disagi" mi sussurrò Lucas e fece per alzarsi ma lo afferrai per il polso
"Non hai nessuno a cui darla oggi?" Domandai scocciata verso Madison, mi scoppiava la testa e non mi andava di litigare, ma questa ragazza riusciva a cacciare fuori il peggio di me "credo che ultimamente sei a corto dato che hai tanto tempo da dedicarci" indicai me e Lucas con un sorriso

Fece una faccia indignata seguita da una smorfia di disgusto, Andrew rise come un pazzo mentre le gemelle mi guardano trattenendo le risate
"Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio" sputò acida avvicinandosi
"Te lo dirò solo una volta Madison" mi alzai con sguardo serio "sta lontano da Lucas, lascialo stare" scandii bene le parole

Lucas si alzò e mi affiancò, cercò di assumere un'aria da duro ma vacillò e arrossì per la vergogna.
"Io faccio quello che mi pare e di certo non devo dar conto a te, sei solo una-" una mano si posò sulla bocca di Madison facendola zittire
"Capitano" sussultò Andrew
"Scusali piccola, non ti daranno più fastidio, promesso" Dylan sfoderò un largo sorriso mostrando i suoi denti bianchi
"Piccola chiama le puttane che ti scopi, non ho bisogno della tua protezione per tenere testa a questi poveri idioti sfigati dei tuoi amici" sbottai acida per poi caricare lo zaino sulla spalla e uscire dalla mensa seguita da Lucas

Arrivai al mio armadietto e lo aprii anche se non dovevo prendere nulla di specifico, Lucas si appoggiò all'anta e scoppiò a ridere come un pazzo
"Cos'hai da ridere" mi accigliai 
"Nessuno ha mai parlato così a quell'idiota di Dylan, neanche mia madre" rise ancora più forte
"Tua madre? Cosa c'entra tua madre?" Chiesi confusa

Si sistemò gli occhiali sul naso, prese un respiro profondo per smettere di ridere ma subito ricominciò, questa volta più forte
"Lucas parla" ordinai spazientita
"Dylan e io siamo fratelli" esclamò tra le risate
Sono f-fratelli? È uno scherzo vero? Non ci credo che un ragazzo così dolce e sensibile è il fratello di quell'ammasso di muscoli e sesso
"Stai scherzando, vero?" Domandai ovvia
"No, è davvero mio fratello" si sistemò il maglione annuendo
"E allora perché avete cognomi diversi?" alzai un sopracciglio 
"Porto il cognome di mia madre" sorrise
"Quindi siete fratellastri?"
"No, mia madre Chloe Gilbert è sposata con Michael Johnson e hanno tre figli, Lucas, Dylan e Edward Johnson" sorrise spiegandosi
"Non ci credo" sussurrai "È impossibile che quel tizio privo di cervello abbia il tuo stesso sangue" mormorai chiudendo l'armadietto incredula
"Credici invece" sorrise dolcemente
"Perché non ti difende? Non ha mai fatto nulla per aiutarti" esclamai incredula
"Io e Dylan da piccoli eravamo molto uniti, poi crescendo siamo diventati molto diversi e ci siamo allontanati, non andiamo molto d'accordo, lui è uno di quelli che eccelle in tutto" scrollò le spalle
"Dylan vive di sesso e sport Lucas, non eccelle in un bel niente" gli feci presente
"Sai Holly, sei diversa dalle altre, tu sei buona" sorrise abbassando lo sguardo
"Oh mio dolce Lucas" poggiai una mano sulla sua spalla "farò di te un uomo che può difendersi da solo, fino a quel momento penso io a te"
"Che sei bipolare l'ho già detto? No perché lo sei davvero tanto" mi indicò ridendo e facendo ridere anche me

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