26. Parker

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Flashback

Lucas era diventato così serio al sentire di quel nome, si strinse nelle spalle e mi guardò nervoso.
"Come fai a conoscerla?" Domandò teso
"Non ha importanza questo" affermai
"Areelay era la mia migliore amica" sorrise "è morta in un incidente stradale circa un anno fa" spiegò con l'amaro in bocca
Come temevo, Lucas conosceva bene Areelay, soffriva molto solo a sentir pronunciare quel nome.
"Mi dispiace" sussurrai senza parole per lo stupore
"Era una ragazza fantastica, spesso veniva a casa mia dove preparavamo dolci e squisite torte, adorava cucinare e leggere romanzi, era un tipo molto tranquillo, silenzioso e discreto, non parlava spesso data la timidezza, ma con me non stava un attimo zitta. Non conosceva molta gente, diciamo che gli unici a conoscerla veramente eravamo io e Daisy, eravamo i suoi unici amici" sorrise amaramente e le lacrime iniziarono a coprirli il volto "scusa" si scusò nervosamente
"Non scusarti, le volevi bene ed è naturale stare male" sussurrai poggiando la mia mano sulla sua
"Non so perchè mi viene ancora da piangere" spiegò "è passato un anno eppure mi manca ancora così terribilmente"
"Va bene piangere, sei anche tu umano e ti è concesso" gli sorrisi debolmente per poi abbracciarlo accogliendo le sue lacrime

Era la prima volta che avevo davanti quest'aspetto di Lucas, non lo avevo mai visto così fragile, neanche quando Andrew e Madison se la prendevano con lui, era sempre positivo anche se sconcertato, ma mai così, fu in questo momento che riuscii a vedere quanto aveva sofferto e quanto stava soffrendo.
Voleva bene ad Areelay, esattamente come io ne volevo a Clarke, io e Lucas eravamo più simili di quello che immaginavo.

Fine flashback

Dopo che Lucas si fosse calmato raccolsi le mie cose per tornare a casa, lo stavo aspettando quando disse che doveva lavorare a delle ultime foto prima di andare via, così tornai a casa ignara del fatto che fosse rimasto a scuola fino a tarda notte solo e triste a causa mia, avevo riaperto la ferita con la mia stupida curiosità e mi sentii così in colpa.

"Come conosci Areelay?" Domandò Dylan e vidi il terrore nei suoi occhi
"Non la conosco affatto, Lucas mi ha detto che era la sua migliore amica e che è morta in un incidente stradale una notte mentre era con lui" spiegai ma ovviamente lui queste cose le conosceva già
"Ah.." sussurrò semplicemente
"Ci si vede Dylan" lo salutai per poi aprire la porta
"Non ti ha detto più nulla?" Domandò
"Cosa avrebbe dovuto dirmi?" chiesi voltandomi
"Nulla" esclamò per poi partire

Corsi in camera mia gettandomi subito sul letto dove caddi in un sonno profondo, ero terribilmente stanca e avevo male alla testa in una maniera allucinante.
La mattina seguente mi svegliai spaesata verso le 10:30, era così strano svegliarsi tardi, di solito la mia insonnia non mi faceva chiudere occhio oppure mi svegliavo sempre presto.
Mamma aveva pensato fosse meglio lasciarmi dormire dato che ero stanca, anche se sarei potuta andare tranquillamente a scuola dato che passavo praticamente tutte le notti in bianco, non era di certo una novità anche se lei non lo sapeva, nessuno lo sapeva.

"Mamma" la chiamai entrando in cucina ma trovai solo papà seduto al tavolo con la sua tazza fumante di caffe tra le mani e il giornale
"Non sei andato a lavoro?" domandai
"Buongiorno anche a te piccola mia, io ho dormito bene, grazie per l'interesse" esclamò ironico
"Buongiorno papà" sorrisi lasciandogli un bacio sulla guancia
"Inizio il turno alle 12" esclamò sorseggiando il suo caffè
"Credo che andrò a trovare un amico" esclamai versandomi nella mia tazza del succo a pera
"Lucas?" domandò curioso
"Si" annuii subito dopo aver bevuto "Papà, toglimi una curiosità, tu e Michael siete ancora in contatto?" domandai curiosa
"Non ci credo, ci sei andata?" Domandò sbalordito
"Forse" distolsi lo sguardo dal suo compiaciuto
"Michael ed io siamo migliori amici da tanti di quegli anni che faccio fatica a ricordare quanti ne siano. Mi dispiace se gli ho detto della tua malattia, e che le cose tra noi vengono dette, non ci sono segreti" spiegò dispiaciuto
"Tranquillo, d'altronde non lo dirà a nessuno, mi ha rassicurato che c'è il segreto professionale" affermai per poi andare in camera mia

In Another LifeWhere stories live. Discover now