16. Parker

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Quella mattina Iris, Isaac e Sam ci fecero bighellonare per tutta la foresta giocando a caccia al tesoro. Per fortuna ero in squadra con Lucas, il nostro indovinello parlava di acqua e di una cascata vista dall'alto, così ci allontanammo verso il ponte che avevo visto la scorsa volta con Dylan. Trovammo per secondi il tesoro che consisteva in un fiore fatto di carta. Molto originale dovevo dire.

"Dov'è andato Cody?" Domandò Margaret notando che fosse l'unico che mancava all'appello
"Il nostro indovinello parlava di una valigia viola così sta cercando nelle tende" scrollò le spalle Bethany

Aspetta cosa??

Mi alzai dal tronco con uno scatto attirando l'attenzione di tutti
"Lo hai mandato nelle tende a rovistare nelle nostre valigie?" Alzai la voce incredula
"Non credevo fosse un problema.." sussurrò lei stranita dalla mia esagerata reazione
Mi affrettai a raggiungere la nostra tenda e quando notai che fosse aperta mi mancò l'aria. Quando entrai sperai che non avesse ancora aperto la mia valigia, ma mi bloccai quando lo vidi con in mano una delle boccette contenenti i miei medicinali.

Paura
Il mio corpo era immobilizzato dalla paura, la paura che tutto quello che mi ero costriuta con le bugie potesse venir distrutto dall'oscura verità. Avrebbe potuto dirlo a tutti, non avrei sopportato i loro sguardi pieni di compassione, il trattamento di favore con quei sorrisi falsi che vogliono rassicurarti ma che ti fanno stare solo peggio.

"Posso spiegarti, soffro d'asma e sono allergica a.." pensai ad una scusa plausibile ma non mi venne nulla in mente in quel momento 
"Allergia? Parker queste sono pasticche tumorali" balbettò incredulo
Il mondo mi stava crollando addosso, mi sentivo soffocare, mi sentivo morire dentro, come se quello sguardo mi stesse bruciando l'anima.
"Cody, ti prego non devi dirlo a nessuno" lo supplicai
Era inutile fingere, Cody non era stupido e io in questo momento non riuscivo a trovare una scusa plausibile.
"Allora è vero" lasciò cadere il barattolo sgranando gli occhi
"Cody, promettimelo! Promettimi che non dirai nulla neanche a Dylan" sussurrai pregandolo
"Un cancro, tu hai un fottuto tumore e nessuno sa nulla" provò ad elaborare la questione
"Cody promettimelo" poggiai una mano sulla sua spalla e mi guardò di scatto
"Non dirò nulla" sussurrò privo d'espressione uscendo poi dalla tenda

Mi fermai un attimo e provai a calmarmi, il respiro era regolare ma il cuore mi batteva forte e tremavo senza riuscire a calmarmi. Posai le pillole nello zaino e mi chiusi in tenda senza uscire per pranzare. Quando sentii Bet entrare, dopo poco più di due ore, notai che anche tutti gli altri erano andati a riposare. Chiusi gli occhi, mi girai in continuazione trovando tutte le posizioni scomode, presi una pillola e mi ristesi, questa volta sentendo il corpo rilassarsi, così sotto quello che sembrava essere un incubo mi addormentai.

***

Uscii dalla tenda stando attenta a non svegliare Bettany che dormiva, trovai Iris e Isaac che dormivano sull'erba e mi avvicinai a Sam che era seduto a riva
"Dormono tutti?" Domandai
"I due Foster sono in acqua da un po', mentre Cody è sulle rocce, non si è mosso dall'ora di pranzo, chissà che gli prende" sussurrò e fece per alzarsi
"Lascia, vado io" esclamai precedendolo

Raggiunsi Cody e mi sistemai accanto a lui osservando il lago davanti a noi.
Restai in silenzio aspettando che fosse lui a parlarmi per primo e infatti le domande non tardarono ad arrivare
"Da quanto tempo?" Sussurrò
"L'ho scoperto due anni fa, da allora sono sotto osservazione e seguo una cura che prevede numerosi medicinali da come hai potuto vedere" spiegai brevemente
"Come fai a mantenere il segreto con tutti?" Domandò incredulo
"Quando l'ho scoperto mi sono giurata due cose: nessuno doveva sapere del mio tumore e nessuno doveva soffrire a causa mia. Ho preso le distanze da tutti, da amici, parenti, anche con i miei genitori, avevo paura che sarebbero stati condizionati dalla mia malattia e fu così, mio padre era laureato in medicina ma non aveva mai fatto richiesta in ospedale dato che viveva per il basket, ma quando ha scoperto della mia malattia ha smesso di giocare, ha mollato la squadra e si è dato anima e corpo alla medicina per trovare una cura e farmi vivere il più a lungo possibile. Le possibilità che io abbia un futuro sono pari a zero così vivo la mia vita come posso con la consapevolezza che potrebbe succedere da un momento all'altro"
"Non dirlo neanche per scherzo" mi ammonì
"Ecco perché ho preso le distanze, la gente ha più paura di me, lo so e voglio evitarlo, non lo racconto alle persone così nessuno si preoccupa per la mia salute, prendo le distanze così che nessuno si affezioni per poi star male quando succederà. Perché Cody, succederà!" Affermai
Sospirò per poi annuire con un sorriso amaro.
"Non dirò nulla" esclamò e io sentii il cuore più leggero

In Another LifeWhere stories live. Discover now