49. Parker

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Chiusi di scatto l'anta dell'armadietto con occhi chiusi e viso serio facendo sussultare i ragazzi attorno a me, ora mi stavo veramente innervosendo.

"Ragazzi, per l'ultima volta sto bene non ho bisogno delle guardie del corpo" minacciai per la quarantesima volta
"Non vogliamo che ti capiti nulla piccola peste" sorrise Andrew
"Foster tu con me in laboratorio, voi due" indicai Dylan e Lincoln "andate subito nelle vostre aule" ordinai
"Eh va bene, Andrew bada a lei dopo tocca a me con matematica" mi ricordò Lincoln e mi spiaccicai una mano sulla fronte
"Ciao" salutai con la mano Dylan che non mi calcolò di striscio continuando a stare con la schiena contro gli armadietti, le mani in tasca, lo sguardo dritto davanti a se e lo zaino in spalla che sembrava stesse scivolando

Entrati in laboratorio e il professore dopo aver fatto l'appello ordinò di formare delle coppie, vidi Andrew venire spedito verso di me e per evitarlo chiesi a una ragazza che neanche conoscevo di far coppia con me. Per mia grandissima fortuna lei accettò anche se non mi sembrava ne troppo convinta ne troppo lucida quando aveva annuito in risposta alla mia domanda.
"Stronza" mimò Andrew prima che Anita lo trascinasse in gruppo con lei
Iniziammo i lavori e neanche passati 10 minuti la mia favolosa compagna di lavoro si era addormentata con la testa sul banco e russando per giunta.
Lavorai da sola e dopo aver mischiato tutte le formule scritte alla lavagna ottenni il colore blu che poi avrei dovuto cambiare aggiungendo una formula che non mi era chiara per niente.

"Hey bellezza" sorrise Andrew raggiungendomi
Afferrò la sedia davanti a me e la capovolse sedendosi appoggiando il mento sulle braccia che reggeva sullo schienale.
"Evapora" sorrisi falsamente
"Come siamo dolci" fece una smorfia
"Va ad aiutare Anita, credo che non sappia distinguere un acido con un rossetto" dissi distrattamente cercando nel libro quella maledettissima formula
"In realtà..." sussurrò in imbarazzo
Mi voltai per osservare Anita e la vidi che miscelava tutti i liquidi e che aveva quasi finito, ma cosa mi sono persa mentre ero via?
"Questa sembra esserselo bevuto l'acido" rise poi Andrew indicando la ragazza accanto a me che dormiva profondamente
"Shh" scoppiai a ridere dandogli una leggera spinta 

Passai le ore successive con Cody e Lucas.
"Finalmente un po' di pace" sussurrai facendo cadere lo zaino sul pavimento del bagno
"Come ti senti?" domandò Daisy sorridendo mentre si lavava le mani
"Sto bene, ma i ragazzi mi stanno facendo esasperare" sbuffai
"Cerca di essere comprensiva, ci siamo spaventati l'altro giorno e ora siamo preoccupati" sorrise Margharet
"Ma io sto bene, era solo un po' di sangue da naso tutto qui" scrollai le spalle
"Un po'?"domandò alzando le sopracciglia Blaire
"Hol, cerca di comprenderli, siamo tutti preoccupati per te" sorrise comprensiva Daisy
Aprì la porta del bagno per poi uscire seguita da Margharet e Blaire alla quale feci cenno che dovevo andare in bagno
Quando uscirono feci un sospiro e mi avvicinai al rubinetto che stavo per aprire quando la cabina del bagno dietro di me si aprì dando libera vista a una scena che mai, e ripeto mai mi sarei aspettata di vedere. Il viso arrossato e gli occhi neri a causa del trucco sciolto, l'aria persa e sofferente, non avevo mai visto Madison in quel modo, di solito aveva sempre con se quell'aria da stronza vendicativa, vederla così mi spiazza e non poco. Credo che stesse piangendo convinta che all'ora di pranzo il bagno fosse vuoto e che aveva poi aspettato che andassimo via noi per uscire.

"Allora anche tu piangi" esclamai ironica
Alzò il viso e mi guardò male per poi prendere dalla borsa delle salviette per pulirsi.
"Vai pure a raccontare ai tuoi amici che mi hai vista così" roteò gli occhi mentre si avvicinava al lavandino per darsi una pulita
"Io non sono così Madison" sbuffai "Non dirò a nessuno che ti ho vista piangere"
"Perchè fai così?" domandò isterica voltandosi verso di me per guardarmi mentre io mi limitai ad osservarla dallo specchio davanti a me posto sopra il lavabo
"Così come?" scrollai le spalle confusa
"Sempre dolce e gentile ma lo sappiamo che sai essere stronza, sei solo una delle tante che è stata con Dylan"
"Allora è questo il tuo problema, Dylan!" sorrisi amaramente "È tutto tuo Madison, tra me e lui non ci sarà mai nulla, puoi smetterla di piangere per lui, sembri una stupida" esclamai con voce dura
"Non sto così per Dylan" gridò facendo uscire nuovamente qualche lacrima che sia affrettò ad asciugare
"Allora perchè? Sei strana da giorni, da quando sono tornata a scuola, prima mi hai coperto mantenendo il segreto del bagno, poi mi hai aiutata con le ragazze della pallavolo e sono giorni che ti vesti meno appariscente, niente litigi e sembri meno isterica e stronza" esclamai
"È così evidente?" domandò preoccupata
"Io me ne sono accorta" scrollai le spalle
"Avrei dovuto saltare la scuola" esclamò abbassando il volto
"Perchè non torni a casa allora?" domandai
"Sarebbe peggio" affermò in un sussurro e capii che aveva problemi in famiglia
"Ho un idea, vieni con me" esclamai per poi uscire dal bagno seguita da lei
"Dove vuoi andare?" domandò titubante
"Tu seguimi" ordinai raggiungendo l'uscita della scuola
Mi guardò mordendosi il labbro inferiore per la paura di essere scoperta, si guardò intorno per poi sbuffare
"Se finiamo in punizione ti renderò la vita un inferno sappilo" esclamò seguendomi
"Lo fai già" sussurrai

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