29.Johnson

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Afferrai uno dei numerosi palloni che avevo nella stanza e andai a giocare lungo il parco libero che era vicino casa, c'era un campo da basket spesso inutilizzato e nonostante la pioggia era il posto ideale per allenarsi. Feci qualche canestro per poi fare dei giri di campo e semplici palleggi. Lunedì avremmo avuto la prima partita delle regionali, io e i ragazzi dovevamo darci da fare se volevamo vincere, il nostro allenatore mancava e gli allenamenti erano stati rimandati per troppo tempo, dovevamo darci una mossa se volevamo andare alle finali.

Tornai a casa per orario di cena e dopo una lunga doccia con acqua bollente cenai insieme a papà che era tornato tardi da lavoro dato che aveva molte visite.
"Com'è andata la giornata?" mi domandò
"Poteva andare meglio"
"Holly?" chiese come se avesse capito tutto
"Perchè è in cura con te? Cosa ha che non va?" Domandai curioso posando la forchetta nel piatto
"Non ha nulla che non va Dylan, il fatto che venga da me non significa che ha problemi mentali" sorrise "è una ragazza forte che ne affronta di tutti i colori, è una di quelle che devono essere tenute strette perchè ne vale la pena figliolo, mi fa piacere che siete amici, solo, non combinarne una delle tue" mi raccomandò
"Troppo tardi" sussurrai per poi continuare a mangiare in silenzio

Andai a dormire subito dopo mangiato stressato da tutto questo, avevo solo bisogno di dormire. Avevo ancora il suo sapore sulle labbra, il suo profumo era sul mio corpo e la cosa mi piaceva da matti, quel bacio nascondeva qualcosa di più di quello che ci eravamo detti, nascondeva qualcosa che non verrà mai svelato.

La mattina dopo la scuola era piena di alunni, c'era un caos pazzesco e la cosa mi dava tremendamente fastidio, queste noiose matricole di prima che si davano tante arie ma che alla fine tremavano solo nel vedere uno più grande mi davano i nervi. Entrai nell'aula di biologia per poi passare a Fisica e chimica, prima di pranzo avevamo lezione con il professor Peterson che stranamente era assente, ne approfittai per girovagare nella scuola insieme a Cody e a Lincoln. Entrammo in palestra dove trovammo Andrew intento a guardare la partita di Basket delle ragazze, Lucas era in panchina accanto a Daisy che parlavano incerti su qualcuno che era in campo dato che ogni tanto guardavano nella direzione di Holly che parlava con la sua classe nel bel mezzo del campo.
Cody non smetteva di fare domande su quest'ultima e Brad, gli raccontai tutto e a stento ci credette, in effetti, Olivia e Brad insieme era difficile da credere.

"Cosa fanno?" chiese Lincoln
"Sarah, il capitano della squadra di pallavolo, ha sfidato Olivia a dribblare tutta la classe per poi segnare, iniziano al fischio del professore " spiegò euforico
La vittoria era sua, quella ragazzina ci sapeva fare a Basket, non per altro era la figlia di J.P.
"È impossibile, Savannah è nella loro classe ed è il capitano della squadra di basket femminile, e poi saranno almeno 20 contro di lei, contando anche i ragazzi" osservò Lincoln
"Scommetterei su di lei invece, è riuscita a battere il nostro capitano. Ci riuscirà anche contro questi dilettanti" rise Cody di gusto guadagnandosi una sberla da parte mia
"Io non sono stato battuto da nessuno" sbuffai
"Che c'è capitano, ti brucia perchè qualcuno ti ha battuto o perchè quel qualcuno è una ragazza?" mi provocò Andrew

Il professore di ginnastica fischiò e la partita iniziò finalmente: Olivia prese la palla e iniziò a palleggiare, dribblò prima i ragazzi che provano ad ostacolarla e poi le ragazze, l'ultima fu Savannah che l'aspettava sotto al canestro convinta che non ci sarebbe arrivata, ma quella ragazza era semplicemente straordinaria, aveva una tecnica infallibile e i suoi movimenti erano perfetti, esattamente con lei.
"Cazzo" gridò appena fu superata.
Hol saltò e allungo il braccio verso il canestro facendo punto e così facendo vincere la sfida. Fu li che lo vidi, il tatuaggio sul suo braccio sinistro, non era tanto grande ma era ben visibile, ora capisco di cosa discutevano Lucas e Daisy, ora capisco che non avrei dovuta lasciarla andare da sola, Brad l'aveva già marchiata.

In Another LifeWhere stories live. Discover now