47. Parker

21K 733 498
                                    

Scuola, niente di più tragico, niente di più noioso ma sopratutto niente di più monotono. Come il mio solito arrivai con una decina di minuti di ritardo, ma entrai verso le 8:30 dato che avevo avuto un problemino.

Appena entrai mi si strinse lo stomaco e dovetti correre in bagno. Aprii velocemente la porta facendola sbattere contro il muro, buttai lo zaino sul pavimento e spalancando una delle cabine per poi chinarmi a vomitare. Poggiai una mano sul water e una a terra per reggermi, il corpo mi tremava e iniziava a girarmi la testa, ma per fortuna tutto sembrò calmarsi in pochi minuti. Quando appoggiai la schiena lungo il muro mentre ero ancora seduta a terra, la porta della cabina che era aperta lasciò libera visuale alla figura di Madison che mi guardava senza parole

"Ti senti bene?" domandò accigliandosi
"Si" esclamai spostando i capelli dalla fronte
Forse prima avrei dovuto vedere se c'era qualcuno in bagno. Mi guardava come se avesse in mente qualcosa, ma sembrava preoccupata, sono sicura che stia tramando qualcosa, questa ragazza era un attrice a dir poco eccezionale.
"Aspetta chiamo l'insegnante" fece per andar via ma il suono della mia voce la fece bloccare
"Ho detto che sto bene" mi alzai
Mi avvicinai al lavandino per lavare il viso e la bocca con acqua fresca, dopo alzai il viso e guardai Madison attraverso lo specchio mentre con della carta mi asciugavo le mani
"Se provi a dire qualcosa a qualcuno ti ammazzo" esclamai per poi andar via

Entrai in classe dopo aver preso il libro dall'armadietto, destino volle che entrai in quell'esatto momento dove il Professor Peterson disse il mio nome all'appello
"Presente" esclamai facendo voltare tutti verso la porta
"Meglio tardi che mai eh Parker" scherzò il professore indicandomi il mio posto
"Eccola" gridò Andrew facendo ridere tutti
"Mi sei mancata tantissimo" affermò Lucas appena mi sistemai al suo fianco
"Silenzio" affermò il professore mentre continuava con l'appello
"Avevi detto che non saresti venuto" esclamai
"Cambio di programma, la febbre è sparita e sono venuto" scrollò le spalle
"Possibile che sei sempre malato" osservai ricordando tutte le assenze che aveva fatto a causa della febbre

"Parker, ti dispiace ripetere ciò che ho appena detto?" domandò il professore
"Parker, ti dispiace ripetere ciò che ho appena detto" mi beffai di lui facendo ridere alcuni ragazzi
"Spiritosa, vieni alla lavagna" sorrise porgendomi il gesso
"No" sbuffai roteando gli occhi
"Un giorno dovrete spiegarmi perchè avete così tanta paura della lavagna, non vi mangia mica" borbottò
"La lavagna no, ma lei si" sussurrò Lincoln facendoci ridere
"Parker, ti salvi ma vi prego fate silenzio" supplicò

Feci segno di chiudermi la bocca per poi gettare la chiave. Le due ore passarono tranquillamente, dopo la storia e la letteratura, e finalmente dopo matematica passata a copiare da Lucas andai in mensa a pranzare. Fu una delle poche volte che pranzai li, presi il vassoio e andai a sedermi al mio solito tavolo seguita da Lucas.
"Oggi mancano molti alunni" osservò
"Meglio" scrollai le spalle "Senti, oggi ho una visita, perchè non vieni con me?" proposi addentando la mela
"Sarebbe un onore" sorrise mangiando la sua pasta
"Un onore per cosa?" domandò Blaire sedendosi accanto a me seguita da Lincoln che mi rubò una patatina dal piatto
"Nulla" si affrettò a dire Lucas con fare nervoso
Lo guardai male e gli feci segno di calmarsi o altrimenti avrebbe dato nell'occhio, in risposta si ingozzò di pasta così da non poter più parlare.
"Lincoln rubami ancora una patatina dal piatto e te le mozzo quelle mani" minacciai dopo la terza patatina che aveva rubato
"Hola ragazzi" sorrise allegramente Margharet sedendosi accanto a Lucas
"Come stai bionda?" domandai
"Benissimo, il dottore ha detto che ho fatto passi da gigante, e sto ricordando tutto piano piano" sorrise

Evidentemente non ricordava ancora nulla di suo fratello e di Cody
"Hol" gridò Daisy correndo verso di me come un isterica "Sei una traditrice" piagnucolò
"Mi sei mancata anche tu Daisy" sorrido
"Non cambiare discorso, avevi detto che ti saresti fatta sentire" sbuffò
"Mi farò perdonare" affermai e mi sorrise "come va con il tuo futuro ragazzo?" Domandai poi
"Chattiamo ogni giorno e mi manda il buongiorno tutte le mattine e la buonanotte tutte le sere, ha detto che tuo nonno gli concede una settimana libera tra un mese circa e lui verrà qui a trovarmi" spiegò tutta d'un fiato facendomi ridere

In Another LifeWhere stories live. Discover now