30. Parker

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Chiusi la porta alle mie spalle prendendo un bel respiro. Questa giornata era stata troppo per me, prima Bettany, poi Cody e Adam e per finire in bellezza Dylan. Avevo provato a raccomandargli di restare a scuola per gli allenamenti, Brad mi aveva chiamato la mattina dicendomi che sarebbe passato a prendermi per portarmi in all'Alien Station dove c'erano tutti gli altri. Ero ostinata a scoprire a cosa era dovuto l'odio tra Brad e Dylan, anche se Dylan sembrava quello più rancoroso.

Erano le 18:30 circa quando entrai in salotto di casa mia dove trovai Jay in ginocchio davanti la mamma che rideva di gusto.
"È impazzito o cosa?" sussurrai nell'orecchio di Jamiee raggiungendola sul divano
"Sta pregando la mamma per poter restare a casa questa sera" rise Jamiee divertita
"Dove andate questa sera?" Domandai a papà
"Dove andiamo vorrai dire, un mio amico ci ha invitato a cena da loro e tu e Jay verrete con noi" spiegò papà
"Ma non è giusto, Jamiee va da Marcus perchè noi dobbiamo venire?" gridò Jay contrario a questa decisione e sinceramente l'idea non esaltava neanche me
"Jamiee è grande può fare quello che le pare, e va da Marcus perchè lui l'aiuterà a lavorare" affermò mamma
"Non dirmi che credi davvero alla storia del lavoro mamma" rise Jay incredulo
"È palese che non lavoreranno" aggiunsi
"Siete solo gelosi perchè io posso saltare quella cena e voi no" ci fece la linguaccia Jamiee
"Io salto, mi fa un male allucinante la testa e sono senza forze" feci finta di sentirmi male ma ovviamente non ci cascarono
"Allora sarà meglio andare in ospedale per una visita" esclamò papà guardando la mamma che annuii divertita
"Wow, sai papà, all'improvviso credo di sentirmi molto meglio" sorrisi alzandomi dal divano in modo teatrale per poi camminare all'indietro verso le scale "Vado a prepararmi, forse cambiare aria per una sera non ci farà altro che bene fratellino"

Feci una doccia molto veloce e lavai i capelli, ero avvolta nel mio accappatoio quando entrai in camera e trovai mia madre e Jamiee che frugavano nel mio armadio
"Che cavolo succede?" domandai confusa fermandomi sotto l'artico della porta
"Indosserai uno dei miei vestiti" mi supplicò Jamiee
"Scordatelo" esclamai seria
"Te l'avevo detto figliola" rise la mamma
"Accetto di venire a questa stupida cena ma mi rifiuto vivamente di indossare un vestito o anche una semplice gonna, metterò un jeans e una maglietta" puntualizzai
"Senza offesa sorellina, tu non hai un gran look femminile, indossi solo jeans strappati con felpe maschili di otto taglie in più" esclamò puntandomi un dito contro accusatorio
"Mi sento offesa" finsi portandomi una mano sul petto
"Almeno accetta di indossare qualcosa scelto da me, giuro niente gonna e roba scollata " promise
"Eh va bene" sbuffai "Ma niente colori accesi, abiti scollati, cose troppo corte e aderenti" elencai seria

Insomma, era solo una stupida cena che motivo c'era di scaldarsi troppo? Lasciai che si divertissero a prepararmi e andai a vestirmi, indossai un jeans chiaro stretto in vita che cadeva a palazzo, una semplice maglia a maniche lunghe e leggermente stretta nera e gli anfibi del medesimo colore al piede.
"La mia piccolina" gridò la mamma euforica
"I miei vestiti stanno meglio a te che a me" sbuffò Jamiee
"Già, si dice che la seconda figlia è sempre la più bella" mi beffai di lei 
"Io penso al trucco" esclamò Jamiee
"Io penso ai capelli " rise la mamma
"Io penso ad uccidermi" esclamai sarcastica con il loro stesso tono di voce euforico "Vediamo di sbrigarci, prima che mi metta il pigiama e mi dia per malata" sbuffai

Dopo aver pensato a me, mamma andò a finire di prepararsi mentre Jamiee uscì di casa dato che Marcus la stava aspettando.
"Sei bellissima" esclamò baciandomi la fronte sorridendo
"Grazie papà" sorrisi per poi seguirlo in garage per prendere la macchina
"Jay, smettila ti prego" sorrise la mamma stanca delle sue lamentele
"Sarei potuto restare a casa a giocare con la play" sbuffò chiudendo lo sportello dell'auto prima che papà partisse

Arrivammo nel viale residenziale in 10 minuti circa, era la stessa zona dove abita Lucas e per poco non mi venne un colpo quando papà accostò lungo il marciapiede di fronte la villa dei Johnson
"Aspettate un attimo" sussurrai una volta fuori dall'auto "Non mi dirai che il tuo amico è Michael" sbottai incredula
"Si" sorrise
"Perchè non me lo hai detto" gli puntai il dito contro incazzata
"Perchè altrimenti non saresti venuta" affermò ovvio 
"Ok" feci un bel respiro "io torno a casa, ciao" esclamai sorridente facendo poi un passo indietro 
"Ferma ragazzina" rise afferrandomi per le spalle e guidandomi fino l'entrata della casa
Papà, questa me la paghi!!

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