9. Johnson

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"Serve un passaggio piccola?" La vidi sbuffare e sorrisi, sapendo benissimo che così l'avrei fatta innervosire ancora di più
Mi ignorò e torno con lo sguardo sul cellulare, era davvero strana per i miei gusti.

"Non fare la preziosa con me" la provocai 
"Evapora stupido giocatore di Basket" ma che razza di nomignolo era?
"Anche tu sei una giocatrice di Basket" le feci presente
Spensi il motore della mia moto e mi sfilai il casco, dovevo provare un'altra strategia se volevo che venisse con me.
"Facciamo così, tu ora vieni con me, ma se ti annoi ti porto a casa tua e ti lascio stare" proposi e vidi che spostò lo sguardo su di me
"Mi lascerai stare se vengo con te? Per sempre?" Domandò stringendo gli occhi indecisa sul cosa fare
"Hai la mia parola che non mi rivedrai più" promisi e si convinse 

Si morse il labbro inferiore e si avvicinò alla moto, mi sfilò il casco dalle mani e lo indossò, salì dietro di me e si aggrappò con le mani alla mia vita senza fare troppa pressione, ma quando sfrecciai per le strade di New York velocemente strinse di più la presa. Volevo davvero scoprire di più su di lei, mi intrigava molto, e poi io e Cody avevamo scommesso che me la sarei fatta prima della fine della gita in montagna, quindi dovevo darmi da fare se volevo che cadesse ai miei piedi.

Parcheggiai davanti da Coco's, le ordinai di non scendere e che avrei fatto presto, mi avvicinai al bancone e feci la mia ordinazione, in seguito pagai per poi tornare da lei e ripartire. Ci impiegammo una ventina di minuti per arrivare sulla collina, era un posto tranquillo e immerso dalla natura, semplice ma con una vista mozzafiato
"Che posto è?" Si lasciò sfuggire un sorriso
Era la prima volta che la vedevo sorridere. Era bella.
"Sapevo ti sarebbe piaciuto" feci schioccare la lingua contro il palato "Avrai fame, dopotutto non hai pranzato" mi andai a sedere sotto uno degli alberi e lei mi raggiunse
"E tu cosa ne sai?" Si accigliò
"Non eri a mensa" scrollai le spalle
Confesso di averla cercata con lo sguardo per tutto il tempo, ma non l'avevo vista e ora che mi soffermavo a pensarci era raro trovarla in mensa.

"In quel posto ci sono troppe persone, preferisco mangiare per fatti mie nell'aula di matematica, non c'è mai nessuno a ora di pranzo, il professore sparisce spesso con la professoressa di letteratura" scrollò le spalle
"Sei così strana" commentai e lei sorrise mentre sorseggiava la sua Coca Cola

"Parlami un po' di te" la guardai curioso 
"Non ho nulla da dire Johnson, ti ho già detto tutto l'altro giorno" disse con tono indifferente
"In realtà l'altro giorno abbiamo parlato solo di me, prima che tu ti arrabbiassi ed andassi via. Poi devi dirmi cosa c'è tra te e quello sfigato di mio fratello" esclamai
"L'ho solo aiutato quando i tuoi amici lo hanno messo in ridicolo davanti a tutta la scuola" disse con disprezzo e la guardai seriamente 
"Mio fratello dovrebbe imparare a cavarsela da solo" alzai gli occhi al cielo
"Di solito i fratelli si proteggono l'un l'altro" sussurrò 
È naturale che creda che sia un mostro, non conosceva la vera storia fra me e Lucas.

"Mi ripeti come ti chiami..." sussurrai sperando che non facesse una scenata da ragazzina isterica per il fatto che proprio non ricordavo il suo nome
"Mi chiamo Olivia, ma tutti mi chiamano Holly" disse con nonchalance
"Hai origine italiane?" La guardai e lei annuì
"Io invece mi chiamo Dylan" sorrisi porgendole la mano

Non ci siamo mai presentati come si deve, voglio fare le cose per bene io.
"So tutto su di te Johnson, non c'è bisogno che ti presenti" sorrise
"Sai solo i pettegolezzi, il che non corrisponde alla realtà" canzonai e lei spostò il suo sguardo nel mio

Fissai quegli occhi che erano di quel colore così particolare, sembrava il colore del cielo, come il riflesso azzurrino che si ha sull'acqua cristallina, avevano il potere di lasciarti senza fiato e di farti perdere completamente la testa. Ammetto che aveva il suo fascino, era una ragazza molto particolare, ma nulla che non avessi già visto, anche lei sarà sicuramente come tutte le altre.
"Cazzo, mancano due minuti alle otto" mi affrettai ad alzarmi
"E allora?" domandò confusa
"Dai vieni" la presi per mano facendola alzare

In Another LifeWhere stories live. Discover now