20. Parker

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Mi sembrava che la gente parlasse di cose che non significavano niente. Erano tutti troppi entusiasti o troppi cattivi o troppo scontati.
Ecco cosa pensavo trovandomi fuori il cancello d'ingresso della mia scuola, infilai gli auricolari per non dover sopportare le loro inutili conversazioni, feci partire Fire di bts e alzai il volume al massimo.
Attraversai l'atrio e andai verso l'armadietto per prendere il libro di Psicologia ed entrai in aula dove la lezione era già incominciata.
"Ti davo per dispersa Parker" sorrise il professore appena mi vide entrare

Mi andai a sedere al mio solito posto accanto alla finestra e lasciai una sola cuffia all'orecchio per seguire metà della lezione.
Non ero dell'umore, non lo ero da sabato in realtà, avevo passato la domenica tra le mura della mia camera ad ascoltare musica e a cercare di scrivere qualcosa per la relazione senza riuscire però a concludere nulla. Lasciai che l'ora passasse per poi aspettare che tutti andassero via per poter parlare con il professore in privato
"Professore" mi avvicinai staccando gli auricolari
"Lasciami indovinare, non hai fatto la relazione" mi indicò con fare accusatorio
"Volevo chiedere se potevo consegnarla domani" provai a trovare un punto d'incontro
"La consegna era oggi, se non avrò la relazione entro la fine della giornata sarò costretto a metterti un brutto voto, lo sai che il programma prevede una relazione ogni settimana" spiegò
"Perfetto" sbuffai uscendo dall'aula

Passai le seguenti quattro ore ad ascoltare musica nell'aula di chimica, fisica e matematica, i professori non si accorsero di nulla così nessuno creò problemi. Arrivata l'ora di pranzo andai in mensa dove mi sistemai al mio solito posto senza prendere nulla da mangiare. Cercai di scrivere qualcosa per la relazione ma il mio cattivo umore contribuiva al mio 'blocco'

Alla fine riuscii a scrivere qualcosa, firmai il tema e lo posai nello zaino, sfilai le cuffie e afferrai il cellulare per mandare un messaggio a Lucas per sapere dove diavolo si fosse cacciato. A farmi distrarre fu la voce di Blaire che proveniva dal tavolo dei più 'popolari' della scuola.
"Sei solo una puttana" gridò B contro Madison per poi scappare via piangendo
Feci per seguirla ma mi bloccai dolo il primo passo quando vidi Lincoln alzarsi di corsa per seguirla.
"Questa è bella" rise Madison scocciata
Si guardò in giro poi posò lo sguardo su di me, sorrise velenosa per poi raggiungermi.
Cristo, se solo mi provoca potrei ammazzarla, ero davvero nera oggi.
"Olivia" squittì falsamente
"Ciao Madison" sospirai per poi fare un passo verso la porta per poter andare via, ma Anita mi si piazzò davanti bloccandomi il passaggio
"Che cosa vuoi?" Domandai voltandomi verso la 'capo squadra'
"Ho preso la gita come una tregua che però adesso è terminata! Non dimentico come ti sei rivolta a me quel giorno in mensa ridicolarizzandomi davanti a tutti" sorrise e fece per allungare la sua mano verso di me
"Non azzardarti a toccarmi" esclamai bloccandola stringendo la mano sul suo polso
Fece una piccola smorfia di dolore, Cody, Dylan, Andrew, Margharet e Bettany vennero verso di noi per fermarci ma improvvisamente Madison gridò di dolore e si accasciò sul pavimento versando qualche lacrima.
Ma che cazzo?

"Tu, con me in presidenza, adesso" mi voltai e vidi il professore di matematica 
Che stronza, lo ha fatto apposta!!
"Cosa?" Domandai incredula
"Sei una stronza stavi per spezzarmi il braccio" gridò Madison e Anita l'aiuta ad alzarsi con fare teatrale
Ma sono tutti impazziti per caso?
"Vieni con me signorinella" esclamò il professore con tono autoritario
"Io non vengo da nessuna parte, non le ho fatto nulla" esclamai irrita
"Professore, tutto questo è solo uno spicevole equivoco, Olivia non voleva-" tentò Cody ma il professore lo fermò
"Tornate tutti a mangiare e state in silenzio, e tu se non vieni con me ti faccio espellere" gridò
Ma questo chi cazzo è? Lo seguii nella stanza del preside che mi accolse con uno strano cipiglio

"Parker, ti conosco bene e non sei il tipo da risse, quindi cosa è successo?" Domandò calmo
"Nulla, mi dia la punizione e facciamola finita" esclamai esausta
Ci pensò su e si alzò per poi guardare oltre il vetro della finestra che affacciava sull'atrio.
"Vai a casa Parker, per oggi la tua giornata termina qui" sussurrò e mi guardò come se avesse chiuso la questione tutto da solo
Sul serio? Mi lasciava andare così? Dov'era l'inganno?
Mi alzai ed uscii da quell'inferno, entrai nell'aula di Psicologia dove trovai il professor Peterson che spiegava ad una prima, gli lasciai il compito sulla cattedra e lui annuii sorridendo leggermente tornando alla lezione.
Posai i libri nell'armadietto e andai verso l'uscita, non sarei mai tornata a casa e subirmi quella pazza di mia madre, ma quale alternativa avevo?

In Another LifeWhere stories live. Discover now