41. Parker

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Scoppiai a ridere quando Lucas gridò come una femminuccia. Si era spaventato perché Cody era sbucato dal nulla facendoci prendere un colpo ad entrambi, solo che io sapevo contenermi.

"Vi ho sentito parlare di cibo e vi ho seguito, avevo fame" si giustificò Cody stringendosi nelle spalle
"Tu sei pazzo" sussurrò Lucas dandosi una sistemata
"Ok, queste sono le chiavi della cucina, io vi aspetto al tavolo lì in fondo, non fate casino e muovetevi" lasciai le chiavi penzolare dalle mie mani e fu Cody ad afferrarle per poi andare in cucina seguita dal ragazzino che gli stava appiccicato come la colla per paura di qualcosa anche se non so cosa di preciso, forse che esca nuovamente qualcuno nel buio.
"Lucas, cazzo levati di dosso" si lamentò Cody mentre cercava di aprire la porta
"Non mi piace il buio" sussurrò 
"E a me le persone che mi stanno troppo attaccate, a meno che tu non sia una ragazza, e non lo sei" lo ammonì Cody entrando per primo

Andai a sedermi ad uno dei tavoli nella sala pranzo e aspettai i ragazzi mentre accesi la torcia del telefono per vedere qualcosa dato che non avevo le forze di alzarmi per andare ad accendere la luce dal contatore generale che si trovava infondo alla sala. Appoggiai i piedi sul tavolo e aspettai che tornassero i ragazzi. Lucas aveva le mani piene di barrette di cioccolato e di varie schifezze mentre Cody aveva delle birre e della frutta, combinazione perfetta direi.
"Adoro l'albergo di tuo nonno, è immenso e poi è bellissimo" commentò Lucas mentre masticava la sua cioccolata
"Lo adoro anch'io" sorrisi
"Come mai passi il capodanno qui?" domandò Cody
"E come mai i tuoi genitori non vengono con te?" domandò susseguendolo Lucas

Cosa potrei mai dirgli, di certo non la verità! Passavo ogni capodanno qui non di certo per il posto, ma era una festa che preferivo passare lontano dalla mia famiglia e per fortuna loro non me lo impedivano. Vedere tutta quella gente che si augurava un anno nuovo pieno di felicità, ho sempre pensato che non avrei affrontato un altro anno da quando avevo scoperto di essere malata, ma le medicine potevano allungare il tempo, e mi avevano già concesso due anni, ormai anche quelle non servivano più a molto, così passavo ogni anno fuori da quando la leucemia faceva parte di me, non mi andava di sentirmi augurare felice anno nuovo se poi non sapevo neanche se avrei potuto vivere un altro mese. Non voglio essere melodrammatica, ma le analisi parlavano chiaro, senza l'inizio del ciclo di chemio avevo poche probabilità di farcela, così mi ero arresa all'idea che potesse esserci ancora una speranza.

Ma questo ovviamente sarebbe troppo da dire a loro.
"È il primo capodanno che passo fuori casa, papà ha detto che ho fatto passi da gigante dalle ultime analisi, così dopo tutte quelle terapie e visite mi sono concessa un po' di riposo" mentii mantenendo alto un sorriso
"Che bello" sorrise Lucas 
"Sono contento per te Hol, te lo meriti" alzò il pollice Cody sorridendomi
"Voi non avete detto nulla vero?" domandai
"Certo" esclamò Cody
Notai il silenzio di Lucas e mi girai per guardarlo per poi ripetere la domanda
"Lucas, non hai detto nulla vero?" Sussurrai sperando in un 'tranquilla ho tenuto la bocca chiusa' come risposta
"Certo" sorrise
Annuii per poi continuare a parlare con Cody della situazione di Margharet. Quando finirono di mangiare chiusi la cucina per poi tornare finalmente in camera mia.

Feci una doccia calda per poi indossare il mio bel pigiama di Topolino, mi sdraiai sul letto e anche se erano le 4 del mattino non avevo sonno. Mi addormentai verso le 5 per poi svegliarmi verso le 8 del mattino. A svegliarmi fu la porta, qualcuno bussò violentemente e a malincuore mi alzai dal letto per andare ad aprire senza neanche essermi vista prima allo specchio.
"Buongiorno" sorrise Dylan in tutta la sua bellezza

Mi sorrideva standosene in piedi sotto la porta, aveva una palla da basket in mano ed era vestito con i suoi soliti jeans neri e una felpa rossa
"Sono le otto del mattino" sussurrai assonnata
"Le otto e trentaquattro per essere precisi" affermò superandomi per poi entrare in camera senza neanche avermelo chiesto
"Dylan che vuoi" sbadigliai chiudendo la porta per poi rigettarmi sul letto senza pensare a lui che mi guardava
"Vestiti che andiamo a fare una partita" esclamò sedendosi sulla poltrona facendo roteare su un dito la palla
"Non ci penso neanche, ho troppo sonno" mi lamentai nascondendo la testa sotto il cuscino
Mi girava la testa in un modo assurdo.
"Dai dormigliona" gridò
"Dylan basta, va via" affermai annoiata lanciandogli contro il cuscino con forza
Iniziò a ridere senza smettere, era così dannatame un capolavoro. Non avevo tanto sonno ma l'idea di uscire non mi entusiasmava tanto a dir il vero.
"Vestiti comoda che gli allenamenti ci aspettano" sorrise

Mi alzai dal mio letto e sentii subito un capogiro che mi fece accasciare terra, le gambe presero a tremare e la testa girava insieme al senso di vomito che si faceva sempre più forte dentro di me bruciandomi la gola.
"Oh cazzo, piccola" gridò Dylan lasciando cadere la palla sul pavimento per poi correre verso di me
"Tranquillo, mi sono alzata troppo in fretta" forzai un sorriso
Ti prego, non ora, non doveva saperlo così. Sentii il sangue scorrermi già per il viso finendo dal mento al pavimento che veniva macchiato sempre di più da un rosso acceso.
"Mio Dio" imprecò Dylan terrorizzato
Iniziai a vedere a tratti ma non so come mi feci forza e mi alzai andando in bagno, presi un asciugamano che mi portai sotto il naso per poi premere forte per far smettere la fuoriuscita di altro sangue. Non riuscivo a parlare, ero come bloccata mentre il corpo prendeva a tremare sempre di più senza sosta. Dylan era come terrorizzato, ho paura che tutto questo sangue gli abbia portato alla mente brutti ricordi.
Io ero terrorizzata, avevo paura che potesse aver capito qualcosa, non di certo che avevo il cancro, ma che forse non ero in piena salute e la cosa mi infastidiva e non poco.

Ero seduta lungo il bordo della vasca quando il sangue smise di uscire e sospirai di sollievo, continuai a stringere con un altro asciugamano mentre evitavo lo sguardo di Dyaln che era appoggiato al lavandino senza staccarmi gli occhi di dosso
"Dylan sto bene, capita a tutti di perdere sangue dal naso" forzai di essere il più tranquilla possibile
"Hol, c'è sangue ovunque, è meglio chiamare un medico non stai bene di sicuro" esclamò preoccupato
"Ti dico che sto bene" risi piano
Mi alzai ma subito dopo tornai a terra priva di energie
"Si come no, stai benissimo" esclamò severo e ironico
Mi prese in braccio e mi portò a sedere sul letto, si sistemò accanto a me e mi scostò dolcemente i capelli dal volto accarezzandomi il viso. Chiusi gli occhi per il piacere e dopo poco tolsi anche l'asciugamano, mi andai a fare una doccia tiepida mentre Dylan mi aspettava seduto sul mio letto. Lasciai i capelli bagnati sciolti dopo averli strizzati con un asciugamano e indossai una semplice t-shirt nera con un pantalone della tuta dello stesso colore. Dopo aver finito tornai nella camera chiudendomi alle spalle la porta del bagno, avevo già preso la pillola quindi le forze pian piano stavano tornano e ora riuscivo a reggermi in piedi, ma mi sentivo così stanca.

"Non dovevi ripulire tu" affermai ricoperta dalla vergogna e lui scrollò le spalle sorridendomi dolcemente
Tutto il sangue era sparito.
"Come stai?" mi domandò
"Meglio" esclamai sincera sedendomi sul letto accanto a lui che era ancora steso "Dylan davvero sto bene e ora vai dagli altri per favore, domani è il tuo compleanno e non voglio di certo rovinarti la vacanza" sussurrai
"Vieni qua" bisbigliò afferrandomi per un braccio per poi tirarmi verso di se

Mi stesi accanto a lui mentre mi stringeva da dietro, aveva un braccio sulla mia vita mentre l'altro sulla mia fronte che mi tratteneva a se, mi lasciai andare e non opposi resistenza. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, mi rilassai godendomi quel momento che avrei voluto durasse per sempre.
Tra quelle braccia mi sentivo così al sicuro, stupido a dirsi, ma mi sentivo come se realmente nulla potesse farmi del male, mi sentivo a casa.

In Another LifeWhere stories live. Discover now