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Dopo aver passato l'intera serata con tutti gli altri per conoscermi un po' ho bisogno di restare un po' da sola.
Solitamente non sono una che socializza parecchio, a me piace stare nel mio e osservare gli altri: essere osservata non mi fa impazzire, non a caso faccio la cantante e non la ballerina.

Ormai a Roma è arrivato il freddo, infatti mi stringo nella felpa che ho portato da casa: una delle MILLE cose che ho portato da casa, in realtà.

Una volta preso un po' di calore prendo il taccuino e la penna che avevo posato sul tavolino e li poggio sulle gambe per poter iniziare a scrivere qualcosa. È una sorta di diario che a fine giornata mi aiuta a sfogarmi. È un'abitudine che avevo da bambina e che col tempo sto cercando pian piano di riprendere. Mi aiuta a rendere concrete le cose che mi succedono e chiaramente fa anche migliorare la scrittura, importante per una cantautrice.

"Oggi ho realizzato uno dei tanti tantissimi sogni che ancora tengo chiusi nel cassetto. "Amici" lo guardavo a 3 anni con mamma sul divano e guai a mio fratello e a mio padre se faceva rumore, perché ci distraevano! Ora invece "Amici" lo faccio io, quindi spero vivamente che mamma sia pronta e che babbo e Gio restino in silenzio a guardarmi, dovunque siano...".

Faccio per andare avanti, ma vengo interrotta da qualcuno che apre la porta.

<<Posso restare o vuoi rimanere un po' da sola? Immagino che gli altri ti abbiano riempito di chiacchiere>> Holden, poggiato allo stipite della porta, ha a quanto pare il dono di leggermi nel pensiero. E, per quanto volessi effettivamente rimanere per conto mio, non mi spiace poter condividere il tempo con qualcuno di un po' più chiuso come me. <<Puoi restare, tranquillo>> gli faccio cenno di sedersi accanto a me e mi raggiunge.
<<Come mai prima non eri con me e gli altri?>> domandò sinceramente incuriosita. Avevo notato la sua assenza, ma non l'avevo fatta presente agli altri per evitare fraintendimenti. <<È solo stata una giornata un po' stancante e non mi andava di vederli mentre ti torchiavano per ricevere informazioni sul tuo conto>> inizia a spiegarmi, mentre si prepara da fumare. Mette il filtro tra le labbra e riempie poi la cartina con del tabacco. Una volta posizionato il filtro della sigaretta quasi pronta riprende a parlare. <<Una persona è bella quando la si conosce un po' alla volta, senza interrogatorio>> annuisco, ha completamente ragione. <<Mi trovo d'accordo con te, ma non potevo dir loro di no. Sono stati molto carini, quindi nel bene o nel male mi sentivo di doverglielo un po'>> mi giro verso di lui, portandomi poi le gambe al petto. <<Non sei una molto estroversa eh?>> si accende la sigaretta. <<Si nota così tanto?>> arriccio il naso. <<Un pochino>>. <<Faccio un po' fatica ad ambientarmi in situazioni del genere. Letteralmente da oggi inizio a convivere con 20 sconosciuti, di solito esco solo col mio gruppo di amici storico, quindi direi che un po' di differenza c'è. Poi vabbè, una volta presa confidenza sto scialla, però ora come ora devo guardarmi prima bene attorno, capire con chi ho a che fare, poi potrò "lasciarmi andare" al 100%>>. <<Beh è giusto, anch'io sono così, non faccio da subito il simpaticone. È un lato di me che scopri solo se mi stai molto simpatico e quindi lascio che si crei confidenza. Conta che anche io ci ho messo un po' qui per aprirmi, ci sta, ognuno ha i suoi tempi>> annuisco semplicemente, guardandolo mentre caccia una nuvola di fumo. <<Ti dà fastidio?>> indica il fumo verso la mia direzione, ma scuoto la testa. <<Puoi continuare, tranquillo>>. <<Fumi?>>. <<No, mai provato neanche in realtà>> mi offre la sigaretta dopo questa mia frase, ma rifiuto l'offerta. <<Di dove sei? L'avranno detto anche in puntata, ma non ricordo>>. <<Abito vicino Napoli, provincia. A te vabbè non lo chiedo, tanto si sente>> ride. <<Molto evidente eh?>>. <<Ci sta, non mi spiace>> rido anch'io. <<Ti piace il romano?>> sembra quasi sorpreso. <<Ho un debole per il romano, però non troppo marcato>>. <<Sei forse una delle poche persone che conosco a cui piace il romano. Di solito dicono tutti sia coatto>>. <<Oddio, un po' lo è. Diciamo che devi saperlo moderare ecco>> spegne la sigaretta e la posa nel posacenere. Nota sul tavolino il mio taccuino. <<Ti ho interrotto l'ispirazione?>>. <<No niente ispirazione, scrivevo così giusto per>>. <<Capito>> controlla l'orologio al polso <<si è fatta la mezza>>. <<Vai a dormire?>> domando sperando dica di no. Mi sono trovata davvero bene e parlare con lui, molto più che con altri. <<Tra poco, resto un altro po' se non ti spiace>> si sistema meglio sul divanetto, girandosi anche lui verso di me. <<Non mi spiace affatto>>. <<Mi fa piacere allora... Domani devi scegliere con che prof stare?>> chiede. <<Si, ma credo di avere le idee un po' confuse ancora>>. <<Tra chi sei indecisa?>>. <<Tra rudy e lorella. Anna non la vedo molto affine a me, quindi l'ho scartata, ma quei due mi hanno in pugno. Rudy è letteralmente il prof che ho sempre voluto, mentre Lorella so che mi darebbe pezzi spaziali. Non lo so, non lo so e non lo so>>. <<Beh, la notte porta consiglio, no?>> dice e porto la mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio. <<Esatto>> rispondo poi. <<Dai ora vai a dormire, che sei stanchissima, si vede>> annuisco e ci alziamo entrambi. Mi lascia un bacio fra i capelli. <<Buonanotte>> sussurra, ricambio ed entro raggiungendo la mia stanza.
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Che ve ne pare finora? Spero vi stia piacendo. Un bacio ❤️

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now