ottantasei

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«Devi sapere che io ho un tremendo pallino in testa da giorni e non ce la faccio più a tenerlo per me, devo parlartene».

Mi sistemo per bene sul divanetto del giardino posteriore, stringendomi nella coperta che porto sulle spalle. Ayle, difronte a me, fuma la seconda sigaretta, ma non me la sento di dirgli che sta esagerando dato che a breve lo farò parlare così tanto da fargli dimenticare la nicotina. Almeno spero.

«Cosa ti attanaglia, riccia?» chiede, rigirandosi un mio riccio fra le dita.

Holden lo fa sempre.

«Mi è dispiaciuto vederti giù in questi giorni, quasi non ti riconosco. Se prima credevo che fosse soltanto causa di una puntata non andata bene, ora mi viene il dubbio che ci sia altro che non so che però non ti fa stare bene. E mi spiace vederti così, io poi mi preoccupo il triplo per le persone a cui tengo, quindi mi occupi la mente da giorni e giorni» confesso nella maniera più sincera possibile.

Ho sempre avuto la tendenza a voler aiutare le persone, anche quando ero io a stare male, il mio pensiero era il benessere degli altri. Forse è per questo che poi sono finita a fare infermieristica all'università: per questo costante bisogno di fare del bene.

«Quanto sei bella, vieni qua» apre le braccia e mi avvicino a lui per poterlo stringere. Mi lascia un bacio fra i capelli e sorrido, anche se non mi vede.

«Non hai torto, c'è qualcosa che non va effettivamente e la puntata non è la sola causa del mio malessere, ci hai visto lungo» conferma. «Era intuibile» mi stacco dall'abbraccio per poterlo guardare in viso. «Ed è qualcosa che si può sapere oppure vuoi tenerlo per te?». «Facciamo che te lo dico a metà?» annuisco. «Quello che ti senti, non sentirti costretto». «Io e la mia ragazza ci siamo lasciati, o meglio mi ha lasciato». «Oh, non lo sapevo...mi dispiace». «Figurati, me lo aspettavo. Ha detto che mi vede "preso da un'altra", quindi non se la sente di continuare. È giusto così, ha ragione». Resto sorpresa, ma cerco di non darlo a vedere. "Preso da un'altra"? Quindi quest'altra starebbe qui con noi?

E se...

No no non scherziamo. No. Follia.

«Ah beh, viva l'onestà. Quindi questa lei è qui con noi, mi pare di capire...». «Diana...dai» abbassa lo sguardo. «Cosa?». «Non farmelo dire». «Ah vabbè, se vuoi tenerlo privato amen, giustissimo così. Non mi metto in mezzo» mi alzo dal morbido divanetto, forse cercando in qualche modo di sfuggire dalla situazione e alzando le mani in segno di resa. «Rientri?» mi chiede alzandosi anche lui e avvicinandosi alla porta prima di me. «Fa un po' freddino». «Comunque grazie, per l'interessamento insomma...non è scontato, ecco». «Fatti abbracciare, scemo» porto le braccia attorto al suo torace e me le copre col suo giubbino, stringendomi forte. Poggio poi il mento sul suo petto. «Lo sai che se hai bisogno sto qua». «Lo so, lo so» risponde sottovoce, baciandomi prima la fronte e poi la punta del naso.
Restiamo lì per secondi interminabili, solo guardandoci negli occhi, ma senza dirci nulla. Nel giro di poco le sue labbra sfiorano e poi toccano le mie, ma dopo un primo attimo di trance, mi ritraggo subito per paura possa andare oltre. «Elya...» la mia mano finisce sul suo petto per tenerlo a debita distanza. «Scusa...non so che mi è preso, non volevo. Ceh nel senso, volevo, ma non dovevo». «Già...» sospiro e guardo a terra...non so che fare. «Forse è meglio se mi stai distante per un po'» rompe il silenzio. «Si, lo credo anch'io» dico, ma purtroppo ciò non mi è indifferente.

Rientro in casetta e mi rinchiudo nel bagno della mia stanza. Non voglio neanche immaginare se Joseph ci avesse visti, ma ora come dovrei comportarmi? Dirglielo o fare come se nulla fosse accaduto? Infondo non ci siamo baciati...no?
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Io e voi abbiamo la stessa mente: il drama è arrivato. Baci e buon sabato!

En e Xanax |Holden Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang