ottantadue

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«Spegnila» si lamenta Holden tirandomi per i fianchi verso di lui e facendo aderire la mia schiena al suo petto mentre la mia sveglia suona. «Devi lasciarmi andare per spegnerla» dico, allungandomi poi verso il cellulare sul comò per poter porre fine a quel suono neanche troppo infernale.

Ho sempre odiato la classica sveglia dell'iphone, infatti ne ho una un po' più soft per non svegliarmi traumatizzata ogni giorno. Sto divagando.

«Amen» il ragazzo al mio fianco, ancora svestito, non ha assolutamente intenzione di alzarsi. Aggiusta meglio le coperte sul suo corpo e si rimette comodo, tutto senza mai aprire gli occhi. «Jo, ci dobbiamo muovere, su. Tra poco colazione e poi si parte». «Eh si, cinque minuti» fa per girarsi dall'altro lato, ma mi metto a cavalcioni su di lui per impedirglielo. «Svegliati dai» tento con tono più dolce, calando il viso verso il suo collo per lasciare qualche bacio sparso. «Se cerchi di convincermi in questo modo non mi spiace affatto» avvolge un braccio attorno al mio fianco. «Ecco, ora ti riconosco» rialzo il viso, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra. «Che è sto bacetto?». «No, non ti bacio per bene. Non ho lavato i denti e mi fa schifo». «Allora ci andiamo a lavare i denti mo proprio, su su signorina» si alza dal letto tenendomi in braccio e raggiungiamo il bagno.

«Ti sta bene la mia maglia» osserva attraverso lo specchio. «Un po' grande» commento notando il tessuto che arriva a coprirmi fino quasi a metà coscia. «Tienila». «Lo avrei fatto a prescindere». Finiamo di lavarci i denti e faccio per avviarmi verso la stanza e recuperare i vestiti di ieri sera, ma mi ferma. «Eh no, adesso voglio il mio bacio» mi riporta a sé prendendomi per mano. «Te lo meriti?». «È inutile che me lo chiedi, lo sai che la risposta è sì. Specie dopo stanotte» all'ultima frase gli tiro subito un buffetto leggero sul braccio, per poi abbassare lo sguardo imbarazzata. «Ah ora stai a fa quella imbarazzata!» mi provoca, ma nascondo ancora il viso sul suo petto. «Dai, fatti dare questo bacio, che me ne devo andare in camera» mi alzo sulle punte e lo bacio. «Allora me lo sono meritato alla fine» sussurra sulle mie labbra e sorrido.

Dopo aver recuperato il vestito e le scarpe della scorsa sera li indosso nuovamente e, con telefono, spazzolino e maglia di Holden fra le mani, mi dirigo verso la mia stanza nella speranza che Gaia sia sveglia: ho dimenticato la chiave ieri sera.

Sto per bussare alla porta quando in realtà si apre rivelandosi la figura di Christian.

«Buongiorno! Me ne stavo tornando in camera» mi spiega facendomi entrare e uscendo poi a sua volta. «Idem» gli sorrido per poi chiudere la porta.

Dopo aver fatto colazione e aver incontrato qualche fan fuori dall'hotel, subito ci mettiamo in viaggio verso Roma. Non dovremmo arrivare tardi, la tratta dura 3 ore, quindi ad ora di pranzo saremo in casetta. Non a caso già ci aspettiamo di ricevere qualche compito per la puntata della prossima settimana e chiaramente anche le assegnazioni. Al "rientro dalle vacanze" ci saranno le sfide di Petit e Martina, causate da un compito di gruppo andato male, ma anche una sorta di resa dei conti. Con "resa dei conti" intendo la classifica generale formulata dalla media di tutti i voti che abbiamo preso nelle gare canto e nelle gare ballo da Settembre fino all'ultima gara risalente a Dicembre.

Come ci aspettavamo, dopo pranzo subito iniziano una serie di comunicazioni da parte della produzione. Per quanto riguarda tutti noi cantanti, abbiamo la possibilità di scegliere 4 brani che poi il nostro prof d'appartenenza ci chiederà nella gara canto che verrà giudicata proprio dai nostri docenti nella prima puntata dell'anno. Io decido di portare "Cocktail d'amore" di Mahmood, "La prima canzone d'amore" di Gazzelle, "There is a light that never goes away" dei The Smiths e "Goodbye yellow brick road" di Elton John. Sono molto contenta di aver avuto carta bianca questa settimana, perché ho potuto scegliere dei pezzi davvero miei al 100%, o almeno quasi tutti.

«Ti metti già all'opera?» mi chiede Ayle sedendosi al mio fianco in gradinata mentre scaricavo sul pc le basi dei vari brani. «Per forza, 4 brani in quasi meno di 7 giorni, tocca farsi una mossa. Non a caso conosco già 3 canzoni su quattro» rispondo non staccando gli occhi dallo schermo, pur sentendo il suo sguardo su di me. Sembra quasi debba dirmi qualcosa. «Qual è l'unica che non sai a memoria?». «"There is a light that never goes away" dei The Smiths. Mio fratello era talmente fissato con questa canzone che mi portò ad odiarla. Però in realtà è molto bella, quindi l'ho aggiunta al mio carnet». «Quale speri che ti chieda Rudy?». «Non saprei, forse una tra Elton John e quella di Gazzelle non sarebbe male, ma in realtà mi è indifferente» spiego. «Buon lavoro allora» mi lascia, notando che forse non sono in vena di conversare.

«Ayle!» lo richiamo mentre si allontana. Si gira. «Tutto bene?» domando. «Si si, tranquilla».
Ma sapevo che qualcosa non andava e mi maledico per non averlo aiutato subito.

En e Xanax |Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora