ventiquattro

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<<Ma come fai ad essere già sveglia, pronta e operativa?>> mi chiede Lil entrando in cucina, mentre io già vestita sto preparando la colazione un po' per tutti. <<Ma buongiorno. Devo iniziare a lavorare ad un pezzo per Rudy, quindi mi sono svegliata presto per non perdere tempo>> rispondo togliendo l'ultimo pancake cotto dalla padella e lavandola successivamente.
Mi dice qualcosa, ma con l'acqua nelle orecchie non riesco a sentirla. <<Che hai detto? Non ti sento Ange>> alzo un po' il tono di voce. <<Ho detto che sei molto contenta, troppo. Ciò significa che è successo qualcosa>> si mette accanto a me. <<Ma no, che deve succedere. Semplicemente mi piace essere operativa a prima mattina, poi è anche una bella giornata>> asciugo la padella e la metto al proprio posto, mentre l'altra cantante mi segue passo passo. <<Amo fanno dieci gradi n'altro po' e tu stessa stai col maglione addosso>> mi fa notare. <<Si, ma c'è il sole>> controbatto. <<Vabbè, indagherò>>. Ci sediamo entrambe a tavola per fare colazione assieme. <<Ma sei scema? Su che cosa dovresti indagare?>>. <<Sulle cause della tua felicità alle otto scarse del mattino, perché generalmente non sei così raggiante, anzi>> scuoto la testa divertita. <<Come preferisci>>.

Dopo poco anche gli altri pian piano iniziano a svegliarsi. Quando la cucina si popola più di prima, recupero il quaderno in cui scrivo le canzoni in camera e mi isolo nella stanza della gradinata seduta al pianoforte, anche se in realtà non credo mi servirà. Devo assolutamente iniziare a preparare "Mad about you" e vorrei davvero stupire il mio prof, ma soprattutto me stessa. Cerco di non pensare a quanto avvenuto alla scorsa serata, che Angela stava cercando di scoprire, e mi metto all'opera.

Inizio a trovare gli accordi sul piano per poter accompagnare un minimo la voce e, una volta trovati, inizio ad abbozzare il pezzo.

<<"Feel the vibe, feel the terror, feel the pain
It's driving me insane
I can't fake, for God's sakes
Why am I driving in the wrong lane?

Trouble is my middle name
But in the end I'm not too bad
Can someone tell me if it's wrong to be so mad about you?" no così non va>> mi lamento.

La riprovo più volte, ma mi sembra troppo scontata. Poi fortunatamente un minimo d'ispirazione viene in mio soccorso e inizio a buttar giù qualche barra.

Mentre sono applicata a scrivere non noto Joseph, che mi sta osservando dalla soglia della porta, proprio come accadde settimane fa.

<<Ho un dejavu>> dico sorridendogli. <<Stai a lavorà al pezzo per Rudy?>>. <<Si, voglio fare un buon lavoro...non voglio deluderlo>> si avvicina e mi lascia un bacio sul capo. <<Ma che brava>>. Controllo se in cucina qualcuno ci sta guardando e, assicurandomi che siano tutti distratti, gli lascio un bacio veloce sulle labbra. <<Ti sei appena svegliato?>> chiedo. <<Si, stavo andando a fa' colazione. Ti chiederei di farmi compagnia, ma non ti voglio distrarre>> mi sorride ed io perdo completamente la testa. Sorrido come una stupida. <<Ci becchiamo dopo, devo continuare>> fa per andarsene, ma lo richiamo. <<Senti ma...qualcuno sa qualcosa?>> mi riferisco al bacio di ieri e lui subito capisce cosa intendo. <<No, tranquilla. Io non ho parlato, te?>> scuoto la testa. <<Va bene, a dopo>> mi saluta ed io torno a lavoro.

Dato il baccano che c'è in questa casa ora che tutti sono ormai svegli, chiedo il permesso alla produzione di cedermi la sala 4 e loro acconsentono. Raccatto le mie cose ed esco in giardino, venendo però fermata da Kumo, Holden, Giovanni e Holy fuori a fumare.

<<Amo dove vai?>> mi chiede il ballerino di Emanuel. <<Ti' ho chiesto alla produzione se posso sta in sala 4, mi serve concentrazione che devo scrivere delle barre>> spiego. <<Delle che?>> domanda Gio. Rido leggermente alla sua reazione. <<Una barra sarebbe una battuta di quattro quarti, spesso viene usata nel rap. Diciamo che, per intenderci, è una sorta di testo alternativo che scrivo su una canzone, non andando però ad eliminare completamente il brano originale>> cerco di spiegare in maniera più chiara possibile. <<Ah capito. Buon lavoro allora>> lo ringrazio sorridendo. Ancora una volta faccio per andarmene, ma vengo richiamata. <<Diana>> è la voce di Joseph stavolta. Mi volto. <<Fa freddo>> mi lancia la sua giacca che prendo al volo. <<Grazie>>.

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now